Non é un giro "
gravel" ... anche se un po' di sterrato l'ho percorso
È più che altro un giro nato dalla mia incoscienza e in parte all'essermi sopravalutato.
Sabato pomeriggio, durante lo scazzo post-pranzo e pre-pisolino, mi sono imbattuto in un articolo sul prossimo centenario della nascita di Fausto Coppi.
Su google sono andato a vedere dove fosse il paese natale e mi é balenata la malsana idea: "Vado a Castellania! cosa vuoi che siano 140km ... e poi é tutta pianura". Secondo me la sonnolenza post digestione, ha impedito di pompare sangue all'unico neurone in grado di farmi comprendere che se ci sono 140km per andare, ce ne saranno altrettanti per tornare.
Mi sono messo quindi al PC ed ho tracciato il percorso di andata e ritorno con "
mapslow", e l'ho caricato sul GPS ... così, senza manco controllare altimetrie, strade, incroci, ecc. È una cosa che di solito faccio con
cura, ma questa volta visto il poco tempo e il neurone latente, non ho fatto.
Infine mi sono concesso il meritato pisolino pomeridiano
Domenica mattina partenza ore 6:00
L'itinerario tracciatomi da "mapslow" comprendeva parecchia pianura con l'attraversamento di Milano e Pavia, ma una volta arrivato a Rivanazzano Terme, mi sono reso conto che Fausto Coppi viveva in culo ai lupi.
Il tracciato ha iniziato ad inerpicarsi su meravigliose stradine in un continuo saliscendi tra campi e vigne .... che però dopo più di 120km nelle gambe non diventano poi così tanto "meravigliose". È in questo frangente che inizio a comprendere di aver fatto una cazzata. Però i posti sono veramente belli, i panorami meritano, e la gamba continua a girare bene.
Castellania Coppi è a 400m di quota. Una manciata di case, la casa di Coppi, il mausoleo, una locanda. Non posso fermarmi a lungo perché la strada di casa e ancora lunga. Foto di rito, mi bevo un caffè ed una coca-cola ghiacciata e riparto.
Ora scendo fino a Tortona, e attraverso la pianura fino a Vigevano. Sosta tattica per mangiare qualcosa ... e a rendermi conto che le gambe non girano più come prima. Sono a quota 210km, mancano circa 70km a casa, e la consapevolezza di aver fatto la cazzata inizia ad insinuarmi nella mente.
Il resto ve lo lascio immaginare. Al 250° km, il pensiero di aver fatto la cazzata é una certezza. Pedalo cercando di mantenere una media dignitosa, ma é veramente difficile. Il più piccolo dei dossi o dei cavalcavia, diventa un passo alpino.
È comunque alle 19:30 circa sono a casa. Bellissimo giro, belli i paesaggi, luoghi leggendari ... ma mai più!
282km e 1745m di dislivello (dati strava)
