- 28/6/07
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- Bike
- Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
Ciao a tutti.
E' da qualche giorno che sto pensando al sistema per allungare i miei percorsi su terreni montani, percorrendo al massimo mulattiere e sentieri, senza tratti particolarmente tecnici. L'idea sarebbe quella di una bici abbastanza comoda, che non pesi troppo e che mi permetta, appunto, di percorrere lunghe distanze senza risentire troppo del peso eccessivo. La "fisima" mi è nata un paio di settimane fa, in occasione di un giro abbastanza tosto in MTB assieme a degli amici. Ad un certo punto, lungo il percorso, abbiamo trovato una recinzione da scavalcare. Passiamo uno da una parte e uno dall'altra e ci passiamo le bici. La mia pesa il suo... Poi prendo quella del mio amico, e da quanto leggera era per poco non gliela lanciavo, altro che passavo!
Così ho cominciato a pensare: quanto influisce, sulle lunghe distanze, il peso della bici? Un ciclista allenato sentirà lo stesso una grossa differenza tra una bici e l'altra, oppure la gamba si "adatta" un po' alla volta al peso, finendo con il faticare quindi sempre alla stessa maniera?
Così ho pensato a 2 possibili soluzioni, che mi permettano di arrivare ad avere un mezzo leggero, mirato alla percorrenza sulle lunghe distanze.
Adesso utilizzo 2 bici:
1. GT Grade Carbon, leggera, ma con rapporti stradali: 52-36 + 11-32, gomme da 32, massima misura in larghezza della gomma: 38-40, non di più. L'idea sarebbe quella di cambiare la guarnitura con una 46-30, il pacco pignoni con un 11-34, deragliatore posteriore e gomme alla massima misura consentita . Arriverei ad avere una bici abbastanza leggera, rigida ma comoda, con rapportatura adatta a belle salite impegnative. Mi rimane il dubbio della geometria del telaio, magari non adatta a tratti troppo estremi.
2. Gasventinove Stambek, più pesante, MTB con telaio in acciaio, ruote da 29, guarnitura tripla 40-30-22 + 11-34. In teoria il maggior peso dovrebbe esser compensato dalla rapportatura, che arriva ad essere molto ma molto agile. L'idea sarebbe sostituire la forca ammortizzata con una rigida, scegliendo gomme scorrevoli, magari da 2.00 se non 1.90. A suo tempo optai per la tripla proprio per avere la massima versatilità: sui tratti in piano uso spesso i 40 davanti e già con quelli ogni tanto si frulla un po'. L'idea alla sua base era quella per una bici da escursioni, il più versatile possibile.
Il dubbio quindi sarebbe: rendo ancora più gravel la Grade, o trasformo la MTB in una monster cross, alleggerendo dove possibile? Terrei comunque la forca ammortizzata, utilizzandola in tutte quelle occasioni più "tecniche" in cui la utilizzo adesso.
Ho postato in questa sezione perchè molti possessori di gravel spesso girano anche in MTB, per cui ogni parere è più che benvenuto.
Grazie a tutti e buona serata!

E' da qualche giorno che sto pensando al sistema per allungare i miei percorsi su terreni montani, percorrendo al massimo mulattiere e sentieri, senza tratti particolarmente tecnici. L'idea sarebbe quella di una bici abbastanza comoda, che non pesi troppo e che mi permetta, appunto, di percorrere lunghe distanze senza risentire troppo del peso eccessivo. La "fisima" mi è nata un paio di settimane fa, in occasione di un giro abbastanza tosto in MTB assieme a degli amici. Ad un certo punto, lungo il percorso, abbiamo trovato una recinzione da scavalcare. Passiamo uno da una parte e uno dall'altra e ci passiamo le bici. La mia pesa il suo... Poi prendo quella del mio amico, e da quanto leggera era per poco non gliela lanciavo, altro che passavo!

Così ho cominciato a pensare: quanto influisce, sulle lunghe distanze, il peso della bici? Un ciclista allenato sentirà lo stesso una grossa differenza tra una bici e l'altra, oppure la gamba si "adatta" un po' alla volta al peso, finendo con il faticare quindi sempre alla stessa maniera?
Così ho pensato a 2 possibili soluzioni, che mi permettano di arrivare ad avere un mezzo leggero, mirato alla percorrenza sulle lunghe distanze.
Adesso utilizzo 2 bici:
1. GT Grade Carbon, leggera, ma con rapporti stradali: 52-36 + 11-32, gomme da 32, massima misura in larghezza della gomma: 38-40, non di più. L'idea sarebbe quella di cambiare la guarnitura con una 46-30, il pacco pignoni con un 11-34, deragliatore posteriore e gomme alla massima misura consentita . Arriverei ad avere una bici abbastanza leggera, rigida ma comoda, con rapportatura adatta a belle salite impegnative. Mi rimane il dubbio della geometria del telaio, magari non adatta a tratti troppo estremi.
2. Gasventinove Stambek, più pesante, MTB con telaio in acciaio, ruote da 29, guarnitura tripla 40-30-22 + 11-34. In teoria il maggior peso dovrebbe esser compensato dalla rapportatura, che arriva ad essere molto ma molto agile. L'idea sarebbe sostituire la forca ammortizzata con una rigida, scegliendo gomme scorrevoli, magari da 2.00 se non 1.90. A suo tempo optai per la tripla proprio per avere la massima versatilità: sui tratti in piano uso spesso i 40 davanti e già con quelli ogni tanto si frulla un po'. L'idea alla sua base era quella per una bici da escursioni, il più versatile possibile.
Il dubbio quindi sarebbe: rendo ancora più gravel la Grade, o trasformo la MTB in una monster cross, alleggerendo dove possibile? Terrei comunque la forca ammortizzata, utilizzandola in tutte quelle occasioni più "tecniche" in cui la utilizzo adesso.
Ho postato in questa sezione perchè molti possessori di gravel spesso girano anche in MTB, per cui ogni parere è più che benvenuto.
Grazie a tutti e buona serata!
