bah, queste idee sull'Asia mi suonano vecchie di dieci anni e chi, all'epoca, partì per la Cina pensando di essere più furbo e di pagarli con un pugno di riso se ne è tornato a casa scornato.
Considerazioni generali: paesi a basso costo esistono da sempre, la Jugoslavia, la Polonia, la Cecoslovacchia, l’Ungheria, ecc., quindi non è una novità e tutti hanno seguito più o meno lo stesso percorso (anche con le stesse polemiche).
Anche l’Asia lo sta facendo e sarà un Paese a basso costo ancora per poco, se vi può interessare il mio parere, basandomi su quello che sento e vedo in giro, la prossima regione per il lavoro a basso costo sarà Bolivia-Perù mentre quella che ci farà il culo sarà la regione del mar caspio (Ucraina, Azerbaijan, Iran, ecc.)
La differenza tra quelli citati e l’Asia sta nelle proporzioni, è un mercato enorme!
Quando si ragiona di trasferire la produzione è, nella maggior parte dei casi, perché i grandi numeri di vendita sono là, quindi non ha senso produrre tanto qui per portare tanto là ma è meglio produrre tanto là per portare poco qui, che ci piaccia o no.
È mia opinione, poi, che noi abbiamo tutti i ns. difetti, ma è anche molto più facile tirare fuori migliaia di ingegneri, dottori e altro da una popolazione misurabile in miliardi, finanziare il tutto avendo tutte le materie prime a libera disposizione (comprese quelle che serviranno domani e che, per ns. sfiga, si trovano quasi tutte là) e tutta l’energia che serve.
Per di più con popolazioni abituate a rimanere allineate e coperte.
Più difficile con 60 milioni di abitanti e tutto da comprare.
Ma considerando che con una situazione peggiore i ns. nonni hanno fatto quello che siamo oggi non vorremo mica esser noi a mandare tutto in vacca?!