Punt ...non solo piacenza.......

miciolo

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BOBBIO (PC)

Come succede ormai sempre più spesso bruciamo il sabato a causa del maltempo e ci troviamo alla domenica a fare i conti con sentieri un pelo "umidi".

Di posti nel piacentino dove si possa andare senza sporcarsi non ce ne sono molti ma i trail di Bobbio/Coli, a patto che non abbia diluviato, sono sempre percorribili ed asciugano presto.

Così, una volta parcheggiate le auto, iniziamo a salire.

Già dalle prime pedalate mi accorgo di avere un problema alla trasmissione; i rapporti 50, 42 e 36 sono inutilizzabili in quanto la catena appena cambiata (forse troppo tardi!!) salta che è un piacere!

Dura salita su sterrato



salita più comoda su asfalto in ambiente stupendo



Stiamo salendo verso il Monte Sant'Agostino per percorrere l'omonimo trail







trail come al solito molto scorrevole, solamente un po' umido in alcuni tratti





Ila sempre sorridente



scorci sulla Val Trebbia



arriviamo alla strada asfaltata e siamo pronti per la seconda discesa: il Lagon Trail



anche questo trail è all'insegna del flow





Ora dovremmo risalire per andare a percorrere gli aerei Calanchi ma il problema alla mia trasmissione consiglia un più salutare Costa del Cannone dove non si devono più affrontare salite

Su quest'ultimo trail sono comparsi diversi saltini



parta alta sempre bellissima e asciutta





nel bosco invece, come da previsioni, troviamo il trail in alcuni punti molto umido ma sempre percorribile





........Comunque lo spettacolo oggi è la Trebbia con il suo colore

 

miciolo

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CROCIGLIA E CAREVOLO (PC)

Stavolta ci spostiamo in Val Nure per salire sui pratoni dei Monti Crociglia e Carevolo approfittando finalmente di una bella giornata primaverile.

Lo start è da Gambaro, pochi minuti di auto sopra a Ferriere, dove parcheggiamo la Ila mobile.

Scarichiamo le bici e siamo subito in sella percorrendo i circa 9 km della SS 654 che ci portano all'inizio della sterrata sopra Selva di Ferriere.

Qui inizia la nostra escursione dove guadagniamo quota con alcuni tratti molto ripidi in bosco di faggi.



Siamo all'inizio della stagione ed alcuni sentieri sono molto sporchi con rami e piante cadute.



Arriviamo in rapida successione al Rifugio Vecchia Dogana del GAEP e a Passo Crociglia dove si aprono i panorami.

Breve andata e ritorno all'Angelo del Monte Crociglia a 1578 mt



a terra un tappeto di colchici



sull'altro versante si intravede il Monte Alfeo in Val Trebbia



sulla destra di Ila si intravede il nostro sentiero ed il Monte Carevolo



Rientriamo nel bosco





Finchè non ci appare davanti la piramide del Monte Carevolo



In 10 minuti, con bici in spalla, sbrighiamo la pratica





e siamo in cima sul Monte Carevolo a mt 1552 sullo spartiacque tra Val Nure e Val d'Aveto



Mettiamo i paramenti da discesa e giù verso il Passo del Mercatello



sotto la Val d'Aveto



sentiero molto impegnativo con brevi tratti esposti



nei tratti nel bosco il sentiero è ancora più tecnico con tratti molto ripidi





non mancano neanche i burloni che cambiano la toponomastica dei luoghi



ancora qualche up and down





e siamo al Passo del Mercatello dove perdiamo quota su asfalto sino ad intercettare la sterrata qualche km sotto a Caserarso.

La sterrata nella sua parte alta è completamente devastata dall'acqua che con la sua forza ha scavato notevolmente.
...questo anche grazie alla completa mancanza di manutenzione delle canaline di scolo



In parte pedalando ed in parte spingendo ritorniamo sulle alture di Gambaro da dove siamo partiti



Su una ripida mulattiera arriviamo al bel borgo di Gambaro con il suo Castello letteralmente rimesso in piedi dagli illuminatissimi Clara e Valentino.



...due chiacchiere con i local e siamo in auto con destinazione ......GELATERIA!!!:-o:-o
 
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LE CINQUE DITA (PC)



Lo start di questa escursione è dal Passo delle Pianazze a 975 mt al confine tra le province di Parma e di Piacenza.

Perchè proprio dal Passo delle Pianazze?
Perchè a fine giro non è male fermarsi alla Trattoria per reintegrare i liquidi persi con una buona birra e due fette di salume o una fetta di torta.

Il giro prevede due anelli:
con il primo visiteremo Castello di Montereggio con la sua antica Chiesa di Sant'Anna e tenteremo di salire successivamente sulle Cinque Dita,
con il secondo saliremo sul Monte Ragola e sul Monte Camulara (detto anche Lazzarina dai local e dai fungaioli).

Traccia impegnativa e via si parte!!

Subito bello scatto di Ila alla Chiesa di Sant'Anna di Castello di Montereggio con sullo sfondo il Monte Lesima riconoscibile dal suo "pallone" radar



occorre prestare comunque molta attenzione in quanto il luogo è difeso da una feroce e aggressiva cagnolotta



Il borgo è molto bello e scambiamo volentieri 4 chiacchiere con Anna che ringraziamo per averci aperto la Chiesa e averci permesso di visitarla.





Lasciamo Anna e Castello di Montereggio ed iniziamo a salire alternando tratti a spinta a tratti in sella molto duri



arriviamo ad Orlandazzo dove tiriamo il fiato su un breve tratto sterrato



davanti a noi la sagoma delle Cinque Dita, affioramento ofiolitico su cui tenteremo di salire



siamo proprio sotto le rocce



passaggio non semplice con la bici sulle spalle ma lo portiamo a casa!!



ancora una breve salita



e siamo pronti per la discesa



non è raro trovare appassionati con macchine fotografiche al seguito intenti ad immortalare rare fioriture di flora che solo in questo luogo si trova



La discesa non è semplicissima e bisogna scegliere le traiettorie giuste









le belle vedute non mancano



Chiudiamo il primo anello al Passo delle Pianazze ed iniziamo a risalire sulla dura traccia in direzione Monte Ragola







Arriviamo al punto ristoro della Fontanaccia dove mangiamo tutto quello che abbiamo portato negli zaini.

e poi?? Pennica!!



Dopo un summit di un nano secondo decidiamo che possiamo ancora risalire per qualche centinaio di metri di dislivello sino ad intercettare la sterrata tagliafuoco, ma di salire sul Ragola e sulla Lazzarina ne parleremo la prossima volta.

Iniziamo a scendere



su una pietraia di sassi smossi veramente impegnativa



Finiamo di espiare i nostri peccati ai Lagazzi di Cassimoreno



ora ci aspetta ancora qualche rampa e qualche passaggio "scenografico"



ed in un amen siamo con i piedi sotto al tavolo alla Trattoria Da Pianassa dove tra una chiacchiera e l'altra con i Gestori, plachiamo sete e fame. :prost:
 

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MONTE RAGOLA (PC)



escursione alla conquista dei 1.712 mt del Monte Ragola sullo spartiacque della Val Nure e della Val Ceno da non imitare a meno che non si sia ben motivati e ben avvezzi al mettere la bici in spalla in ambiente non proprio flow.

La scelta della zona della nostra escursione è dovuta alla natura del terreno; sempre percorribile anche in presenza di forti precipitazioni terminate nelle ore precedenti al nostro passaggio.

Partiamo belli tranquilli dall'abitato di Canadello dove percorriamo sino a Pian Meghino, sopra Pertuso il "piacevole" asfalto.

L'asfalto lascia il posto alla bella sterrata dove troviamo umido ma anche un terreno perfettamente drenante.

Tutte le volte che
risaliamo questo tratto lo sguardo di Ila va a destra su un groppetto di roccia e tutte le volte sono discussioni in quanto vuole salirci.
....le volte scorse ho sempre vinto io e lei ha sempre desistito; stavolta ci si mette anche Paolino e sono in minoranza.

si va sul Groppetto!!



con il motto di Paolino "una cima nuova conquistata è un giorno in più di libertà" facciamo il nostro andata e ritorno con la gioia della capretta Ila.

Continuiamo a salire sulla sterrata e davanti a noi vediamo la nostra meta che si sta liberando dalle nuvole.



Ci dirigiamo verso il Passo dello Zovallo trovando le fonti belle copiose



Ad un certo punto decidiamo di salire per pascoli sino ad intercettare il sentiero alto.

Qui Ila con il Monte Carevolo alle spalle



Ora "abbandonate ogni speranza o voi che entrate" e le bici salgono sulle spalle per un portage di circa 250 mt di dislivello, non lungo ma parecchio intenso.



il sentiero CAI è molto biker friendly!!







per degli ultra sessantenni come noi vi confermo che è molto dura ma siamo anche molto contenti, soprattutto per il meteo che volge al meglio

cielo azzurro, ..e cosa vuoi di più!!





ormai siamo alla croce dell'anticima dove incontriamo un paio di escursionisti intenti a chiamare il 112 per un TSO obbligatorio nei nostri confronti!!





due colpi di pedale si danno volentieri





tra belle fioriture



e siamo in cima!!!





Ora sappiamo che davanti a noi c'è una discesa complicata dove si alternano tratti in sella a tratti infattibili per noi



la parte alta è la più ciclabile









Paolino testa le protezioni. Test per fortuna superato.



Perdendo quota il sentiero diventa veramente hard e diversi tratti li percorriamo con bici al fianco.

Arriviamo in vista del Rifugio Monte Ragola dove scatta birra e panino con la salamella



la birra in corpo toglie tutta la stanchezza e scendiamo fluidi sino a Lago Bino trovato molto alto



bella discesa sul sentiero che porta al sottostante Lago Moo





Ora discesa sulla sterrata con un paio di tagli su sentiero e siamo alla Ila mobile.
 

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CIMA COMER (BS)



E' da quasi cinque anni che non saliamo sulla Cima Comer nel Bresciano, balcone panoramico sul sottostante Lago di Garda.

Di questo itinerario ricordiamo le salite belle toste e le discese belle pepate su fondo misto terra e roccia ferma.

Partiamo da Bogliaco e dopo un brevissimo tratto di poco più di un km sulla trafficata Statale iniziamo a salire su stretti vicoli tra case e muri in sasso.



Ritorniamo sull'asfalto sino a Muslone dove percorriamo il bel sentiero vista lago in direzione di Piovere



Superiamo anche l'abitato di Piovere percorrendo rampe molto dure sino a quando non inizia la sterrata



ma il bello deve ancora venire, ci sono 4 rampe cementate che affrontiamo spingendo la bici (dal cartello si capisce il perchè!!)



belle vedute anche sulle cime innevate sull'altro versante del Lago



con il sentiero che resta sempre duro ma almeno lo si pedala





L'ultimo tratto di salita è il più ripido



e siamo finalmente ai 1279 mt di Cima Comer





belle vedute dalla Croce di vetta sul Garda



e sulle montagne circostanti



Ora, dopo aver superato un dislivello di 1600 mt, ci prepariamo per la discesa.

Discesa spettacolare dove bisogna prestare attenzione agli stretti passaggi tra le rocce fisse





giù la testa!!!



il sentiero sembra sistemato di recente









Arriviamo al bivio dove prendendo a sinistra in 15 minuti a piedi si va all'Eremo di San Valentino





Ritornati al bivio per l'Eremo il sentiero si allarga ma non diventa flow







anzi, dopo il guado prima di arrivare a Sasso per un breve tratto torrente e sentiero coincidono.

.....in questo tratto con pietre bagnate scivolosissime sono riuscito a volare via a piedi con la bici al fianco!!!

Ormai le nostre fatiche sono finite



Noi abbiamo seguito la solita traccia storica fatta già diverse volte che è molto simile a questa

https://training.camp/it/route/338/cima-comer-eremo-di-san-valentino-/

e per evitare un doppione non la carichiamo sul TC.

Se decidete di replicare questa escursione dovete tener presente:
le salite sono veramente toste,
le discese sono tecniche e molto divertenti sino a Sasso,
il sentiero sotto a Sasso, credo sia il 234, presenta tratti dove scorre parecchia acqua ed in alcuni punti è un canale,
moderate la velocità in discesa in quanto sono sentieri molto battuti dagli escursionisti,
mettete in preventivo nel viaggio di ritorno in auto le solite code sulla Gardesana.
 

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MONTE AIONA (GE)



La traccia di questa escursione viene decisa sull'auto di Ila intanto che ci sciroppiamo i circa 80 km della Statale della Val Nure.
...saliamo di qui, scendiamo di là, Paolino è invasato; ormai conosce tutti i sentieri di questo territorio al confine tra le province di Parma e Genova.

Arriviamo al Rifugio Casermette del Penna e con calma scarichiamo dalla Ila mobile le nostre tre bici.

Percorriamo gli unici 300 metri di asfalto su complessivi km 31,71 che segnerà il navigatore a fine giro e saliamo su comoda sterrata sino a Passo Incisa.

Qui per fare qualcosa di inedito saliamo sui prati che separano il Monte Nero dal Monte Cantomoro, sentiero che solitamente percorriamo al contrario.

La salite per noi è quasi tutta a spinta e anche alcuni tratti nei prati non sono da meno.

Molto belle le fioriture di erica con i faggi che a queste quote sono ancora in tenuta invernale



Raggiungiamo il Passo della Spingarda a 1551 mt ed iniziamo l'ascesa vera e propria al Monte Aiona.

Con buona gamba la risalita la si pedala quasi tutta





tranne l'ultimo pezzo



Arriviamo in cima ai 1701 mt del Monte Aiona, luogo stupendo da cui la vista può spaziare sulla costa ligure, sulle cime più alte del nostro Appennino, sino alle Alpi Marittime e al Monviso.



Su le protezioni e siamo pronti per la discesa in ambiente lunare con tante rocce dove dobbiamo stare attenti a scegliere la traiettoria migliore





Scendendo il trail che segue il segno AV dell'Alta Via si addolcisce nei pascoli







ancora un pò di rocce



Arriviamo al Passo Pre de lame da dove parte un bel sentiero che solitamente percorriamo al contrario





atterriamo sulla sterrata che prima scendendo, poi in piano ci porta all'incrocio con la strada che sale al Rifugio Aiona.

Non arriviamo al Rifugio, però; prendiamo sulla destra un sentiero non segnato che inizialmente parte molto flow



per poi diventare veramente tosto e wild (parte più tecnica dell'escursione)







usciti dalla faggeta la musica cambia e si aprono le vedute



sino ad arrivare a percorrere il panoramico trail dei Carrelli





il trail è spettacolare ed offre belle vedute anche sui Laghi di Giacopiane



Se si è fortunati si può incontrare anche un branco di cavalli ormai inselvatichiti



Terminato il trail dei Carrelli ripercorriamo in senso contrario la sterrata fatta prima sino ad immetterci su bellissimi sentieri che ci porteranno sul roccioso versante nord del Monte Aiona.



Questo tratto, il Passo del Cerighetto, non è difficile ma in alcuni tratti è esposto e non sempre è percorribile in sicurezza in quanto il sentiero molto spesso viene cancellato dalle frane di sassi





nelle foto sotto il tratto dove solitamente il sentiero "sparisce"





comunque con un pò di attenzione e con le scarpe giuste noi siamo sempre passati.



Oltrepassato il Passo scendiamo sino a Re di Coppe sulla bella sterrata



che abbandoniamo per percorrere il trail "Pallino Verde", sentiero molto ma molto flow che ci depositerà proprio alle Casermette del Penna dove abbiamo l'auto e dove ci attendono tre belle fette di torta di mele!!

Prossimamente caricherò sul TC la traccia dell'escursione, ricordando a chi volesse seguirla di farla solamente con meteo stabile e di moderare sempre la velocità vista la presenza di escursionisti in alcune zone del tragitto.

La traccia gpx è QUI
 
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MONTE PENICE (PC)

Il meteo non è il massimo, le previsioni sono per cielo coperto ma con assenza di precipitazioni.

Con queste previsioni decidiamo di percorrere un itinerario dai numeri impegnativi per i nostri standard, partendo da Bobbio in Val Trebbia e salendo sino in cima al Monte Penice a 1460 mt. A fine giro i Garmin segneranno 40 km per un dislivello di 1741 mt.

Per la salita cerchiamo di percorrere sterrate e sentieri, anche parecchio duri seguendo i cartelli della Via degli Abati.







Ci troviamo in mezzo anche ad una corsa ciclistica di stradisti ma a noi poco importa, di sicuro i corridori non vengono sui nostri sentieri!!



Il passo è tranquillo tra una chiacchiera e l'altra e con Ila che si fotografa i suoi fiori



Sulle piste da sci appena sotto il Passo Penice si spinge



Belle vedute dalla comoda Circumpenicina



dopo una bella salita su sterrato prima e su asfalto poi arriviamo in cima





Ora ci aspetta una discesa da più di mille mt di dislivello



con tratti impegnativi, tra una moltitudine di sassi







Affrontiamo anche diversi rilanci



è primavera, fiori ovunque





tra calanchi imponenti



quasi alla fine dobbiamo attraversare per due volte il torrente Bobbio che dopo le piogge dei giorni scorsi ha ancora una bella portata d'acqua





questa foto con hovercraft Ila mi piace parecchio



Il giro termina alla Ila mobile dove ci togliamo i pesci dalle scarpe!!
 

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BOBBIO (PC)

con Ila e Paolino si decide di passare il nostro primo maggio a Bobbio sui divertenti sentieri del comprensorio sponda sinistra della Trebbia.

Il dislivello che dobbiamo affrontare non è eccessivo, siamo sui 1000 mt; tutto su asfalto per la maggior parte in ombra visto che inizia a far caldo.
La salita passa per Dezza e Fornacioni con qualche strappetto ma vola via tranquilla, come l'ultimo tratto su sentiero a spinta sino all'inizio del trail Arturo DH nella sua versione integrale.


TRAIL ARTURO DH

Messe le protezioni inizia il divertimento, il trail è in condizioni ottimali





Ila si sta divertendo visto il suo sorriso



curve e controcurve





inizia la parte con qualche roccia





e con qualche breve ripido



Il Trail Arturo DH termina sul

SENTIERO DEI LUPI

che percorriamo nella sua parte finale nel torrente Carlone





Solitamente scendiamo a destra prendendo il bel sentiero che passa per le cascate del Carlone; ma non oggi!!

Su un tratto di sentiero in parte pedalato ed in parte con bici a spinta raggiungiamo il trail

CHIESA VECCHIA DH

questo sentiero l'avevamo fatto solo un paio di volte in passato ed eravamo arrivati alla conclusione che non era un trail adatto alle nostre capacità a causa dei tratti ripidi presenti: un sentiero per giovani!! :!:

Ma oggi siamo tutti e tre in palla e lo chiudiamo senza tanti stress
....è proprio vero che invecchiando si ritorna bambini!!! :il-saggi:





Ora ci innestiamo sull'ultimo trail di giornata:

MOGLIA ONE LAP



già dal nome si capisce che in alcuni tratti il trail è un pò "umido" ma niente di che; si alternano comunque tratti flow su terra battuta a tratti in mulattiera con pietroni



unico punto dove non ce la siamo sentita di passare in sella è il drop che si trova alla fine, costruito senza chicken line (credo per evitare che le moto possano salire a fare danni).
....ma ho visto Ila che studiava la traiettoria e non è escluso che la prossima volta ci si possa provare!



Gran bel giro, meno panoramico dei soliti che facciamo ma molto molto gratificante dal punto di vista del divertimento.

Grazie a tutti i trail builder che mantengono così bene questa lunga discesa. :celopiùg:

Grazie a Paolino per il terzo tempo, attività dove non abbiamo rivali!! :prost:
 

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ASEREI E ALBARETO (PC) TRA FIORI E FANGO

Ripercorriamo dopo diversi anni uno degli itinerari creato da Ila e pubblicato sulla sua guida con partenza da Farini in Val Nure.

Sono sincero; questo itinerario solitamente lo godo poco, non so il perchè ma arrivo sempre a fine giro alla frutta pur non presentando numeri proibitivi (Dislivello + 1300 mt).

Partiamo da Farini tra il gracidare delle rane in amore



Arriviamo a Vigonzano dove prendiamo la dura sterrata che, passando per le vecchie miniere, ci porta a Vediceto.

Breve asfalto sino a Nicelli e poi inizia il giro su sentiero tra mille fioriture





Al Fontanone facciamo scorta d'acqua



e poi su verso i pascoli del Monte Aserei





orchidee selvatiche ovunque



verso il Monte Albareto



i faggi iniziano a mettere le prime foglie



ecco come sono ridotte le sterrate grazie ai trattori e vi assicuro che in alcuni punti si fa veramente fatica a passare.



Ma per fortuna non è sempre così ed in alcuni tratti la situazione migliora



...ma appena arriviamo a Centenaro nel tratto detto Ferro di Cavallo ecco la situazione



i tratti impraticabili comunque sono pochi ed arriviamo in fondo a guadare il Lobbia



Breve trasferimento nei prati



dove ravaniamo non poco alla ricerca di un sentiero ormai chiuso dalla vegetazione e non più in uso



Troviamo il passaggio alternativo e giù sul solito trail condiviso con le moto.

...morale: questo giro non si smentisce mai!!! Anche stavolta ci sono morto dentro!!!

 

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PERINO VAL TREBBIA (PC)

Il meteo è instabile, ieri a Piacenza nel pomeriggio ha piovuto per un breve periodo molto intensamente.
Ed allora dove si va per non rischiare il fango?
Perino in Val Trebbia è sempre la meta giusta, soprattutto se poi scopriamo che ieri non ha nemmeno fatto una goccia!!!
...quindi sentieri con fondo ottimale!!!

Dopo esserci trovati casualmente sul solito piazzale con vecchie conoscenze con cui abbiamo condiviso in passato belle e divertenti escursioni, siamo pronti per la partenza con prima destinazione Pietra Marcia (continuazione della Pietra Parcellara).

La salita passa veloce ed in un attimo siamo a Brodo dove prendiamo la sterrata con la Pietra Parcellara davanti a noi



non c'è assolutamente fango, solo fioriture e molto verde



Su le protezioni e percorriamo il sentiero in direzione Pietra Marcia







c'è anche qualche breve tratto a spinta ma è poca roba; notevole invece la veduta sulla Val Trebbia



Arriviamo all'imbocco del Pietrail

nella parte iniziale c'è qualche masso che Ila, oggi particolarmente in palla, affronta senza problemi





il trail alterna tratti tecnici a tratti dove si può lasciar correre la bici







ripidoooo



ormai siamo in fondo



abbandoniamo il trail prendendo nella parte finale la sterrata che ci evita di attraversare il solito campo che ultimamente avevamo trovato sempre bagnato. ...magari così facendo anche il contadino è contento!!!

Arriviamo al piazzale da dove siamo partiti e breve pausa dove rigonfiamo i pneumatici utilizzando l'utile colonnina con pompa ed attrezzi vari installata per i biker. ...soldi pubblici spesi bene!!!!

Risaliamo su asfalto sull'altro versante sino all'abitato di Forno dove arriviamo all'ultimo trail di giornata: il Covid

nella sua parte alta presenta un passaggio complicato che non abbiamo ancora capito ma poi diventa tutto più scorrevole



...ma ci stiamo divertendo???









Arriviamo al piazzale, carichiamo tutte e tre le bici all'interno della magica Jogger di Ila e di volata ci fiondiamo a recuperare i liquidi persi!!! :prost:

...e domani si replica cambiando leggermente zona :yeah!:
 

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VAL CURONE (AL)

Stavolta, dopo aver guardato le previsioni di 2500 siti meteo, decidiamo di partire per la Val Curone nell'alessandrino dove non sono previste precipitazioni; anzi 3b meteo nel pomeriggio prevede sole pieno!!!

Paolino, ormai nostro "cartografo" studia la traccia e quello che andremo a fare sembra proprio una bella escursione che unisce tratti di cresta a lunghe discese su single trail ben curati.

Lo scotto da pagare per tutto ciò è un dislivello positivo da affrontare di poco superiore ai 2000 mt.

Ma Paolino, sempre molto sensibile alla nostra età, ci facilita le cose togliendo circa 350 mt di dislivello prevedendo l'utilizzo della seggiovia del bike park di Caldirola.

Lo start è da Fabbrica di Curone nel comodo parcheggio vicino alla Chiesa dove in poco più di un ora ci togliamo la parte più brutta del giro: i 600 mt di dislivello su asfalto sino agli impianti del bike park.

Biglietto di solo andata e via si sale!!



Una volta tolte le bici dai ganci iniziamo il nostro giro che prevede il passaggio sul Monte Gropà (1420 mt), sul Monte Panà (1562 mt) e sul Monte Cosfrone (1665 mt).



si alternano tratti pedalati



a tratti a spinta o a spalla (pochi)



...ma non doveva esserci il sole??



in un clima autunnale proseguiamo non vedendo praticamente nulla



Mentre ci prepariamo per la prima discesa sulla Direttissima in direzione del Rifugio Ezio Orsi capiamo che non siamo nella nebbia ma in mezzo alle nuvole di un temporale imminente.

Inizia a piovere e scendiamo a bomba per uscire dalla nuvola temporalesca



il trail è molto bello anche se ci sono un paio di punti molto umidi







L'abbiamo scampata, abbiamo preso solo la coda del temporale che poi ha cambiato direzione



torna anche il sole



finalmente arriviamo all'imbocco del trail Satisfaction, 5 km di flow



il sentiero è perfetto





Arriviamo in fondo ed iniziamo a risalire su asfalto sino ai paesi di Salogni e di Bruggi.

Prima però togliamo dalla strada quest'esemplare di orbettino desideroso di farsi asfaltare da una delle rare auto.



A Bruggi ci sono un paio di belle rampette



Ora dobbiamo arrivare sulla cresta dove passa la Via del sale percorrendo una pedalabile sterrata



Percorriamo la Via del sale sino al Monte Boglelio



da dove parte il sentiero Happy Trail, altri 6 km di godurioso flow tra compressioni e curve spondate.

Purtroppo sopra le nostre teste si scatena il finimondo, tra tuoni e fulmini inizia a piovere e a grandinare.
Ci fermiamo qualche minuto, magari passa!!! Purtroppo il temporale non ne vuole sapere e la pioggia continua ad aumentare trasformando il trail.
Decidiamo di scendere e, seppur sotto una pioggia molto forte, apprezziamo il flow del trail arrivando all'abitato di Selvapiana.

Qualche km di asfalto (che non era previsto) e siamo alle auto sempre sotto al temporale.

Per fortuna le bici si puliscono in un attimo, non è il fango che abbiamo nel piacentino e siamo pronti per il nostro solito terzo tempo!!

Senz'altro ci ritorneremo quando il meteo segnerà alta pressione stabile senza la possibilità di avere sopra alle nostre teste la nuvola di Fantozzi!
Per il resto gran bei sentieri flow, ma molto flow. Abbiamo percorso Happy Trail in condizioni di bagnato ed il fondo ha tenuto alla grande.
...il momento più tecnico è stato lo sgancio della bici dalla seggiovia di Caldirola!!!
 

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MONTE ORAMARA (PC)



Sul Monte Oramara non ci siamo mai saliti con le nostre mtb ed anche in rete si trova poco o niente; i report sono tutti di trekking.

Chissamai perchè?? Eppure non ci troviamo in capo al mondo, siamo sullo spartiacque che divide la Val Trebbia dalla Val d'Aveto nel piacentino ai confini con la Liguria; anche l'altezza non è elevata: 1522 mt.

Bisogna andare a vedere!!!

Partiamo da Ottone, ultimo paese emiliano in Val Trebbia dove iniziamo a risalire su asfalto con traffico inesistente.

Dopo circa 8 km inizia la bella sterrata che porta in direzione Monte Dego



Oltrepassato il Rifugio Monte Dego (è un bivacco da utilizzarsi in caso di maltempo) la sterrata diventa sentiero





La risalita verso la cima del Monte Oramara inizialmente è tranquilla





tra orchidee selvatiche



gli ultimi 100 mt di dislivello non sono "ciclabili" e bisogna prestare attenzione ad un breve tratto leggermente esposto



comunque trattasi di ordinaria amministrazione!!



Sulla sommità del Monte Oramara c'è una bella croce lignea



proseguiamo dalla parte opposta da dove siamo saliti, percorrendo un trail poco battuto e stando attenti a non scendere in Val d'Aveto



Recuperiamo ben presto il crinale per salire sui piani erbosi del Monte Bufalora





Veloce puntata anche alla Chiesa sulla sommità del Monte Dego



Iniziamo la discesa percorrendo il trail "Gramizzola DH", una lunga cavalcata di circa 5 km per 700 mt di dislivello, tutto su single trail naturale.



Il trail presenta qualche difficoltà nella sua parte iniziale ma poi è molto divertente, selvaggio ed in alcuni tratti anche flow.

Non pensate però di trovare i trail pettinati di Bobbio!!!





fuori dal bosco belle vedute sull'altro versante della Val Trebbia con il Monte Alfeo



in molti tratti la roccia la fa da padrone











poi il sentiero si addolcisce tra castagni secolari



arriviamo in fondo e sia Ila che Paolino vorrebbero risalire di nuovo ma riesco a farli desistere grazie ai panini e alle birre del bar di Ottone.
Grazie Paolino per il terzo tempo!!

Qualche considerazione:
molto probabilmente sarà una delle ultime volte che verremo con la bella stagione in Alta Val Trebbia.
Il viaggio in auto è allucinante; ci sono undici cantieri aperti con altrettanti semafori che logicamente prendi sempre rossi.
Non oso pensare come sarà la situazione quando orde di merenderos per lo più provenienti dal milanese e dalla magozia arriveranno per invadere le sponde della Trebbia...
poi aggiungiamo anche il rischio di incappare in incidenti con strada bloccata dove a volte i re della piega rischiano la pelle e purtroppo a volte ce la lasciano, scambiando la Statale per il Mugello.
 

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APPENNINO (PC-PR-GE)



Ormai le temperature si stanno alzando ed occorre andare a cercare la frescura sulle cime più alte del nostro Appennino.

Quindi una bella escursione di ciclo-trekking in quel lembo di terra al confine tra le province di Piacenza, Parma e Genova fa proprio al caso nostro.
Ci sono belle pareti strapiombanti, fresche faggete e trail tirati a lucido; ...cosa volere di più??

Partiamo dal Passo dello Zovallo, al confine tra le province di Piacenza e Parma, dove iniziamo subito ad arrampicare su bel sentiero nel bosco sino a Fontana Gelata



con una breve deviazione pedaliamo sino a Lago Nero



ora tratto duro del giro sino alla Costazza alternando tratti a spinta, a spalla ed infine in sella



...però ci sono bellissime fioriture

di genziane



e di viole gigantesche



"dolce" risalita in vista del Monte Bue che con i suoi 1775 mt è una delle cime più alte del nostro Appennino



i sentieri sono in uno stato strepitoso



saliamo anche sul Monte Maggiorasca che con i suoi 1804 mt sarà la nostra Cima Coppi odierna.



il nostro arrivo in compagnia di escursionisti alla Madonna di Guadalupe



passiamo sull'altro versante con bella discesa tra i faggi sino ad intersecare il sentiero che porta al Monte Croce Martincano a 1724 mt







un sentiero più bello dell'altro!!



sempre tra fioriture



arriviamo a Prato Cipolla ed al successivo Rifugio Astass dove Ila trova una chitarra da strimpellare



arriviamo ai 1597 mt del Groppo Rosso, bel balcone sulla sottostante Val d'Aveto







breve risalita e siamo ai 1683 mt del Monte Roncalla, proprio alla sommità della Ciapa Liscia





...ma una discesa del Bike Park sottostante non vogliamo farla??

giù allora verso Prato Cipolla



e scendiamo su uno dei trail appositamente preparati e fettucciati per la recente tappa dell'All Enduro



Un'idea malsana balena nelle nostre teste: e se ci facessimo qualche risalita con gli impianti per percorrere i trail preparati?
Uno sguardo all'orologio frena le nostre velleità "discesistiche".

Con calma percorriamo la bella sterrata del Passo della Lepre sino al Passo del Tomarlo con gli ultimi km su asfalto sino al Passo dello Zovallo dove abbiamo le auto.
 
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windfed

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Piasintein dal sass!
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Trek Rail 9.9 & BMC RoadMachine02
io purtroppo giro sempre di meno nei boschi, ultimamente spesso sui trail di Bobbio/Coli che sono pettinati e frequentati.. ideali x me che pedalo quasi sempre in solitaria.

ieri però avevo voglia di All Mountain... Sentiero dei lupi.
sono negato x le foto ed ero troppo impegnato a perdermi in salita... da Fornacioni al Monte Lago ... e poi in discesa...sul trail...bello impestato, fangoso e pietroso nella parte finale quando arriva alla cascata del Rio Carlone.

Valtrebbia sempre più "caput mundi" per la mtb...basta çambiare versante e sulla sponda del Penice troverete ....tutta roba naturale.
consigliatissimo a chi ama "tribolare":pirletto:
 

miciolo

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PARCO PROVINCIALE (PC)



Cambiamo vallata restando sempre nel piacentino alla ricerca di una escursione che possa coniugare l'esplorazione al divertimento.

La scelta cade sul Parco Provinciale in Alta Val d'Arda o Val Tolla con il suo Monte Morìa.

Per arrivare al punto di partenza, appena oltre la Diga di Mignano, non fidatevi di Google Maps che sino a stamattina considerava ancora chiusa la Provinciale per frana e proponeva di conseguenza strade alternative.
Confermo che la Provinciale è aperta con semaforo e la circolazione è a senso alternato!!!

Quando parlo di esplorazione mai lasciare carta bianca a Ila:



...anche Paolino non è da meno:
sua frase storica: se la prendiamo su più larga la salita sarà senz'altro più dolce...

....leggermente più dolce direi :!:





comunque calanchi meravigliosi!!

Superato questo breve tratto con bici in spalla siamo catapultati tra castagni secolari su trail molto flow



Arriviamo al Parco Provinciale dove scappiamo subito vista l'alta affluenza di merenderos.

Per arrivare in cima infatti c'è una comoda strada asfaltata che utilizzeremo per una seconda risalita.

Ora ci spostiamo sulla prima discesa di giornata: la Diavolo, discesa aerea con tratti leggermente esposti e tecnici



in alcuni punti il sentiero passa proprio sul bordo dove è meglio non guardare giù!







qualche salto di roccia



passaggio sui calanchi





mi ripeto: l'importante è non guardare giù!!





terminata la parte aerea si entra nel bosco con alcuni tratti sempre impegnativi



Arriviamo a Taverne vivi pronti per una nuova risalita stavolta molto più tranquilla su asfalto.

Ora ci aspetta una bella concatenazione di discese a partire dalla Bramble, parte della Poggiata, Hula Hoop e DH Provinciale.



Su queste discese il flow è predominante





anche se non bisogna mai abbassare la guardia su qualche breve tratto più tecnico





ormai siamo in fondo









Che gran bella giornata!!

Abbiamo trovato i trail in uno stato spettacolare ed un ringraziamento va ai local che li mantengono così bene.

Se poi aggiungiamo anche il terzo tempo con birra, panini e cotillon direi che la giornata è stata perfetta!!!!
 

miciolo

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LE CIME DEL TREVINE E DEL PENNA (PR/GE)



In pianura ed anche in collina si boccheggia, fa veramente caldo e urge scappare sui nostri monti per cercare temperature che possano permettere di pedalare senza schiattare.

La foresta del Monte Penna con le sue faggete e le sue abetaie fa al caso nostro con temperature che all'ombra vanno dai 20° ai 25°.

L'equipaggio è il solito: io, Ila e Paolino, tutti sul mitico Jogger con il quale, tra una cantata e l'altra, alle 9:00 raggiungiamo il Rifugio Casermette del Penna da dove parte la nostra escursione.

Si sta da Dio. Al fresco pedaliamo seguendo l'escursione che ha preparato Paolino senza percorrere un metro di asfalto, solo sentieri e, in salita, sterrate.

Prima tappa è la Nave del Penna, una depressione che ricorda la chiglia di un'imbarcazione



ancora qualche colpo di pedale ed inizia il primo tratto di portage per raggiungere la cima ovest del Monte Trevine (mt 1651)





la parte più impegnativa è superare lo stretto canalino in prossimità della sommità



dalla Cima Ovest del Monte Trevine si gode di un'ottima visuale sulle pareti strapiombanti del vicino Monte Penna, che raggiungeremo in seguito.



su le protezioni e via sulla prima discesa in direzione Rifugio Faggio dei Tre Comuni



ad un certo punto vediamo una palina che indica la Cima Est del Monte Trevine.
...questa ci manca!!! Occorre rimediare!!

ed in un attimo siamo sulla Cima Est seguendo un sentiero con i segni bianchi e rossi ben visibili



Sotto di noi i vari Monti Orocco, Groppo e Groppetto





Con un breve tratto ritorniamo sulla nostra traccia ed iniziamo a scendere sul bel trail in direzione Rifugio Faggio dei Tre Comuni.





Breve trasferimento passando alla Roccia del Pappagallo (Paolino le sa tutte!!!)



e breve tratto tecnico





bella e lunga discesa senza foto tutta su single trail sino alla diga di un giovane Taro.

Su questo trail troviamo Davide e Mirko intenti a soffiare con un mostro da 70 cc e a rimuovere rami caduti



Se percorrerete questi trail e li terminerete con il sorriso dei giorni migliori il merito è senz'altro loro e di tutti coloro che si prestano alla manutenzione dei sentieri.

Ora risalita su sterrata tra le ginestre in fiore



sino ad intercettare l'interminabile sentiero dei Carrelli

flow e sempre flow





ed in mezzo a tanto flow vuoi che Ila non trovi sul sentiero l'unico porcino aestivalis del comprensorio?
....da notare che io sono passato per primo... :cry:



sempre con un mix single trail/sterrata raggiungiamo Passo Incisa da dove parte la nostra ascesa per la vetta del Monte Penna a 1735 mt.

Sono 250 mt di dislivello, per noi che pedaliamo mtb, tutti a spinta, con l'ultimo tratto di portage





belli brasati arriviamo in cima



giusto il tempo per riprendere le forze e scambiare 4 chiacchiere con gli escursionisti presenti e siamo pronti per la bella discesa che si sviluppa sulla via già percorsa all'andata dove, spingendo le bici, abbiamo avuto tutto il tempo per memorizzare le traiettorie da seguire







Ritornati a Passo Incisa percorriamo single trail dove non c'è un sassolino fuori posto


Arriviamo al Rifugio Casermette del Penna e reintegriamo i liquidi e gli zuccheri persi (grazie Paolino!!!) :augustin:



e come siamo arrivati, partiamo con il Jogger in versione Karaoke.
...dopo 15 km acqua a catinelle. :omertà:
saremo stati noi ?? :nunsacci:
 

beep beep

Biker serius
7/4/13
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bici a due ruote
Grazie a Voi!! Kankkunen :loll:... alla giornata spaziale passata insieme :-)
Poi, grazie a Davide e Mirko e a tutti i ragazzi che tirano a lucido i sentieri..
Ancora una settimana di martirio al lavoro e poi una misera settimana di ferie.... in cui tornerò a girarci.
La zona Penna / Val Taro e Ceno/ Aiona e Alta Val Nure sono da sogno. Essendo cinquant'anni che ci giro a piedi e in bici mi sento veramente a casa (i faggi ormai mi salutano... l'importante è non abbracciarli in bici :loll:)
 
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