
tra Airportfenosu, Superale e TBB non saprei chi scegliere un premio a tutti.....una bella pedalata
.......perché poeti o no l'importante è appeddallare....
candu aziada su soi a monte asci
deu seu giai appedalendi in santa pasci
mi cabada su sudori in sa fronti
e non seu ancora arribau asa punta e su monti
c'e' ancora un azziada de fai ancora
mi pari chindi cabu e mi sezzu in ua cora
ci funtisi i s'attrusu chi funti giai arribausu
non fainti attru che curri, gia funti pagu mausu
callancunu e ancora agoa "movidi imbriagoi"
du zerriu arriendi, "chinnunca drommeusu innoi"
arribausu a s'acquafrida ca esti un po' proendi
ma s'arrisu non ci mancada seusu sempri arriendi
cand cabadasa su soi a monte asci
seusu gia rientrendi in santa pasci
unu salludu a tottusu si bideusu a su prossimu merii
ndi bessidu qussu "non si ollu prusu bii"
airportfenosu
gli occhi della notte (nr sardegna 2010)
sebbene la notte sia orfana del sole
ha le stelle e la luna,
le strade di notte hanno solo oscurità
ombre nere proiettate nel buio
io ho la mia luce che proietta un cono
oltre è ancora più scuro
oltre non c'è nessuno.
La mia luce trema e confonde i contorni
le ruote girano , i freni fischiano
per l'umidità
intorno la natura non dorme
nascosta dall'oscurità si allontana
dai rifugi del giorno.
La mia luce entra nei loro occhi
e ritorna riflessa nei miei
mi accorgo di un mondo dimenticato
non ostile nè indifferente
che ci circonda circondato.
Io uomo sto nel cuore della terra
coperto dalle ombre della notte
lungo una strada che taglia questo mondo
lunga una ferita chiamata civiltà
a fare domande che loro non fanno
ad inseguire un qualcosa che loro non sanno.
Negli occhi della notte
che non sapevo
che avesse
ho scoperto l'istinto di vivere
che non sapevo
di avere.
mi stai diventando un poeta anche tu!!!!candu aziada su soi a monte asci
deu seu giai appedalendi in santa pasci
mi cabada su sudori in sa fronti
e non seu ancora arribau asa punta e su monti
c'e' ancora un azziada de fai ancora
mi pari chindi cabu e mi sezzu in ua cora
ci funtisi i s'attrusu chi funti giai arribausu
non fainti attru che curri, gia funti pagu mausu
callancunu e ancora agoa "movidi imbriagoi"
du zerriu arriendi, "chinnunca drommeusu innoi"
arribausu a s'acquafrida ca esti un po' proendi
ma s'arrisu non ci mancada seusu sempri arriendi
cand cabadasa su soi a monte asci
seusu gia rientrendi in santa pasci
unu salludu a tottusu si bideusu a su prossimu merii
ndi bessidu qussu "non si ollu prusu bii"
airportfenosu
Gli occhi della notte (NR sardegna 2010)
Sebbene la notte sia orfana del sole
ha le stelle e la luna,
.............
di avere.
Non sapendo dove pubblicarlo lo pubblico qui perchè mi pare il più adatto: è un vecchio file che mi sono ritrovato nel computer in maniera abbastanza casuale.
Non è una poesia e non parla di biciclette, ma parla di Sardegna e ...
Vabbè, leggetevelo
Lo sfaticato Carloforte, Ilbono del paese, dopo tanto Ozieri, decise i recarsi in campagna a CuglieriNuxis, anche per destarsi un po' dal suo Torpe'.
Quando arrivò in Collinas vide Mara Pau che pascolava le Cabras.
Era Tottubella, aveva due Senis molto graziosi, una Gonnesa molto attillata ed un visino che sembrava Santa Teresa. E poi, visto che persino il Magomadas gli aveva predetto che non sarebbe rimasto ancora Assolo per molto Tempio, nonostante fosse tutto Marrubiu in viso per l'emozione decise di farsi Coraffio e dichiararsi alla ragazza.
- Buongiorno, mi Portoscuso per il disturbo, ma è da Jerzu pomeriggio che la osservo, l'Aggius Castiadas bene, e trovo che sia un Orroli che lei se ne stia qui a lavorare tutta Solanas come un cane
Ho visto che Armungia spesso il gregge potrei farle compagnia? Il mio cuore Anela a Lei, anzi a te
Vorrei sposarti, sono uno regolare: Martis finirò di fare il Milis e poi ti porterò a vivere nella nostra casa, una bella Domusnovas dove tu mi aiuterai: tu Assemini il Campus, ed io zappo la Capoterra e la irrigo con l'acqua del Pozzomaggiore, e poi per pranzo cuoceremo il pane croccante dentro agli antichi Fonni a Carbonia, e perché sia più buono lo cuoceremo pian pianino a Foxi lento.
Pianteremo un bel frutteto di Golfo Aranci e metteremo su una Serramanna, con una bella recinzione contro i Furtei, perché altrimenti se ci facciamo rubare la frutta dopo tanto lavoro sarebbe proprio una bella Ruinas!
La ragazza, Chiaramonti, si sentì inizialmente un po' con le spalle al Muros per questa proposta improvvisa, ma alla fine non riuscì a dirgli Gonnosnò e accettò volentieri.
Allora il giovane andò a chiedere il consenso alla famiglia della sua nuova ragazza, che era una famiglia importante con una grande casa proprio al centro de Las Plassas del paese.
Il giovane arrivò timoroso e Buddusò due volte alla porta, e finalmente venne ad aprire l'anziana Mamoiada della ragazza.
- Buongiorno, chi siete Gavoi ?
- Sono Carloforte Asuni e mi Mandas il cuore: verrei chiederle in sposa sua figlia. Posso entrare?
- Ma Simaxis! Entri pure e si Sedilo! Le domando, cosa avete da offrire per mia figlia?
- C'ho una Villamar, e un buon lavoro per cui mi sto per comprare la macchina Dolianova . Per me sua figlia sarà come una regina a cui offrirò SanVito e alloggio nella mia splendida manSardara!
- Allora Sìsini, come no! Mi pare una cosa Santa Giusta! Ma prima una domanda all'interessata: tu figliola mia, sei innamorata?
- Abbasanta d'altronde è così Norbello, così Bono anzi proprio unu Figu! E se anche sarà il mio Decimo ragazzo, quest'anno, a lui donerò definitivamente la Giave del mio cuore!
A questo punto anche il Padru, fino a quel momento Setzu al caminetto in silenzio, si ritenne soddisfatto, e Posada la bottiglia che stava sorseggiando, non potendo dar loro Tortolì, concesse il proprio assenso.
E fu così che allora che si organizzò il matrimonio.
I giovani si sposarono nella bella Iglesias di un antico Monastir, un Luogosanto e benedetto dal vescovo in persona.
Due giorni dopo partirono in Lunamatrona di miele, a visitare i posti più belli di tutta la Padria: andarono a vedere i Monti, i Musei e i Nurachi, e tante altre belle cose.
Quando furono di ritorno trovarono pronta una bella festa a sorpresa, organizzata nella Domusdemaria, che era veramente una Villagrande, situata nell'antico Burgos, dove tutti gli amici si recarono a Ballao e bevvero una Bottidda di Nuragus e più di un Sorso di Villacidro.
Così si ubriacarono tanto che qualcuno uscì di Sennori, e non smise più di fare chiasso tirando fino alla Terralba.
Tutti cantavano: " Ollolai-Oh-Oh " e qualcun altro: "Be-Bop a Lula" Insomma: erano al Settimo cielo, e dopo il banchetto, talmente tanto la Tavolara era stracolma di cibo, avanzarono ben TrieiBidonì di Ossi di porchetto, da dare ai cani
Infine gli sposi dissero: "Noi Sindiandausu, sennò Sorgono problemi "
Allora l'anziana Mamoiada disse: "San Sperate poco poco prima di andarvene, vi faccio una benedizione che San Gavino vi protegga e vi dia Sanluri e prosperità! Che la vostra gioia Siamaggiore sempre più E ricordate: sia Lodé a San Teodoro!"
E fu così che si coronò il loro sogno d'aMores e vissero Benetutti e coddendi...
Non sapendo dove pubblicarlo lo pubblico qui ...
hai capito Michele, bravo e poetico !
Bella, Michele.
Veramente.![]()
Grazie Cama.
Ci sarai a Tonara il 22.5??
... se scriverò un libro ti regalerò una copia
...
Eia !!!
Ajò !!!
Sto pensando di venire con signora ed eredi ma devo iscrivermi prima???