Kirchzarten, piccolo paese a pochi chilometri da Friburgo (Germania sud-orientale, cinque ore d’auto da Milano), ha ospitato Domenica 21 giugno la dodicesima edizione di Black Forest Ultra Bike Marathon, la Granfondo della Foresta Nera che con i suoi 4300 iscritti rappresenta il più importante evento offroad dell’intera Europa centrale.
I grandi numeri non si sono rivelati tuttavia un problema: i vasti prati, le numerose aree di campeggio e la zona degli impianti sportivi sono dimostratisi sufficientemente ampi da accogliere con facilità l’enorme affluenza di biker da tutta Europa, compresa una trentina di italiani.
La vigilia della corsa è stata animata dalla city-race, spettacolare gara uomo-contro-uomo tenutasi al venerdì tra le vie del centro, e dalla classica kermesse giovanile al sabato. All’interno dello stadio comunale era situata l’area expo, a dir la verità un po’ sottotono per l’importanza dell’evento. Sempre al sabato, come da tradizione in Germania, il pasta party serale concludeva la giornata. Tra le varie aree della logistica c’erano anche un parco chiuso per posteggiare le bici in tutta sicurezza e un servizio di baby-sitting e animazione per bambini.
Veloce e semplice il ritiro pacco gara (in Germania le tessere esistono solo per Elite, Under23 e pochi Master) che conteneva, oltre a materiale pubblicitario, una bottiglia di succo di mela e un pregevole smanicato tecnico del valore commerciale di 50 euro.
Alla domenica la gara vera e propria con quattro percorsi disponibili: l’Ultra (116km./3150m. dislivello) e il Marathon di (77km./2000m. dislivello) con partenza da Kirchzarten, il Power Track (88km./2300m.) e lo Short (43km./900m.) con partenza da Hinterzarten, piccolo borgo distante una ventina di chilometri dalla sede di gara. L’arrivo di tutti i tracciati era situato nel campo sportivo di Kirchzarten.
Da segnalare le efficienti ed impeccabili modalità di trasferimento da Kirchzarten a Hinterzarten: in collaborazione con le ferrovie tedesche è stato approntato un treno speciale per i bikers che, una volta a destinazione, ritiravano le biciclette trasportate a destinazione con dei camion. Un’area era poi destinata al deposito degli effetti personali in delle apposite buste, personalizzate e fornite dall’organizzazione, che venivano a fine gara riconsegnate in zona arrivo.
Alle ore 7.30, sotto un cielo nuvoloso che solo a metà giornata regalerà il sole, ha inizio la gara dei 116km.; divisi in griglie di 100 bikers intervallate due minuti l’una dall’altra, tutti i partecipanti prendono il via con ordine. Subito chiaro l’andazzo che avrà la giornata: nella prima lunga salita verso Hinterwaldkopf regnano calma e tranquillità, relax assoluto e voglia di divertirsi. Compaiono anche i primi tifosi, che nonostante l’orario mattutino (8.15) e la temperatura ancora piuttosto rigida (10°) si dimostrano già caldi cantando, applaudendo e bevendo birra.
Dopo venti chilometri di salita discontinua si entra finalmente nel cuore della Foresta Nera: fino all’arrivo sarà un continuo susseguirsi di boschi immensi e meravigliosi scorci su prati sconfinati, valli incantate e borghi isolati. A far da perenne contorno il verde, qui sempre presente nelle sue tonalità più svariate.
Una discesa veloce e pedalabile conduce a Hinterzarten da dove, già partiti alle 9.15 i bikers del percorso Power, partiranno alle 11.15 quelli del tracciato più corto. Qui è posto anche il primo ristoro: situato forse un po’ troppo lontano dalla partenza (siamo al trentesimo chilometro) si dimostra comunque ben fornito e abbondante (come del resto tutti gli altri che si incontreranno strada facendo, circa uno ogni dieci chilometri).
Con larghi sterrati e qualche ciclabile asfaltata si giunge a Titisee, piccola e carina località turistica affollata di gitanti; lungo le sponde del lago omonimo il pubblico si fa sentire, come del resto in ognuno dei tanti paesi attraversati dalla corsa: decine di persone accolgono rumorosamente tutti i partecipanti con campanacci, trombe da stadio, fischietti, tamburi, sirene, megafoni, pentole e bastoni… tutto va bene pur di far confusione e incitare gli atleti dal primo all’ultimo, anche per nome visto che era riportato sul numero frontale.
Un’atmosfera di festa, goliardia, folklore e divertimento che si trascina anche ai ristori: in ogni punto di rifornimento uno speaker annuncia al pubblico chi arriva menzionandone nome, numero, squadra e provenienza. E magari scambiando pure due chiacchiere su come va la gara e un augurio di buon proseguimento. Non manca alla fine l’invito ai presenti di salutare con un applauso chi lascia il ristoro. E diciamoci la verità: fa un certo effetto sentire urlare il proprio nome, essere intervistato (in inglese), sentire gli applausi e gli incitamenti di ammirazione per il fatto di venire dall’Italia; insomma: qui in Germania sanno come far sentire al centro dell’attenzione ogni singolo partecipante. A rendere più allegra e divertente l’atmosfera ci si mettono pure le caricature di Thomas Zipfel, vignettista membro del C.O. che rivisitano in maniera ironica le difficoltà del tracciato e l’umore dei partecipanti.
Dopo il Lago Titisee i percorsi si dividono: 116 e 88km. a sinistra, 77 e 43km. a destra.
I tracciati più lunghi si fanno ora un po’ più impegnativi presentando una serie di salite brevi ma insidiose: due su tutte, Farnwitte (km. 45) e Kaiserberg (km. 60), con pendenze elevate e fondo a tratti smosso si trasformano ben presto in una colonna di bikers appiedati uno in fila all’altro; si tratta comunque di poche centinaia di metri difficili, le restanti salite sono sempre pedalabili e scorrevoli.
Al pari di gran parte delle salite, anche le discese si dimostrano molto semplici: i larghi e compatti sterrati che caratterizzano tutta la gara diventano velocissime piste da percorrere sul filo dei 70 all’ora. I single track sono invece relativamente pochi e piuttosto agevoli.
Quello che colpisce è però come gran parte dei biker tedeschi affronti le picchiate: a velocità ridotta e guardandosi continuamente le spalle a controllare di non essere d’intralcio ad altri; indagando si scopre poi che in realtà i tedeschi non sono “impediti”, ma che vanno piano perché… in discesa è pericoloso. Una filosofia che non fa una piega.
A Todnau, grazioso paese posto a due terzi di gara (km.75), il ristoro è situato nella scenografica cornice ai piedi della chiesa. Ha qui inizio l’ultima salita degna di nota, fino al Knopflebrunnen: più o meno 10 chilometri e 500 metri di dislivello divisi in tre tronconi intervallati da brevi discese.
A metà salita, tra le case di Aftersteg, la presenza di tifosi (già costante lungo tutto il tracciato) raggiunge l’apice: i trecento metri al 20% dell’Alpe de Fidlebrugg diventano il simbolo della gara. Musica assordante, scritte sull’asfalto, campanacci, trombe, fischietti, tifo da stadio, applausi e incoraggiamenti danno una carica d’adrenalina che quasi quasi si scende e ci si fa anche un altro giro.
Dopo il Knopflebrunnen la gara è pressoché finita: una serie di salitelle poco impegnative conducono all’ultimo ristoro da cui, con un ultimo secco strappo lungo un sentiero panoramico, si raggiunge la picchiata conclusiva. Come le altre, anche questa si dimostra facile e veloce senza presentare difficoltà significative.
In vista di Kirchzarten la strada spiana e in pochi minuti si giunge allo stadio dove, a chi taglia il traguardo del percorso più lungo, lo speaker assegna ufficialmente il titolo di “ULTRA-Biker”: non c’è che dire, qui in Germania sanno veramente come fare spettacolo.
Terminate le fatiche ci si rende finalmente conto della grandezza dell’evento: se durante la gara, grazie alle partenze divise e scaglionate, alle piste larghe e scorrevoli e al ritmo per nulla esasperato dei bikers tedeschi, non si aveva l’impressione di essere in mezzo a 4300 partecipanti (mai un ingorgo, mai una coda, mai difficoltà in discesa, addirittura chilometri percorsi in totale solitudine), adesso la sensazione di “grande evento” è palese; lo stadio di Kirchzarten è riempito da migliaia di bikers distesi sull’erba del campo da calcio, seduti sulle tribune, al grande ristoro o a consultare le classifiche nelle decine di postazioni internet fornite dallo sponsor. E così sarà fino a sera, a festeggiare con wurstel, patate e birra senza alcuna intenzione di andarsene.
Black Forest Ultra Bike Marathon rispecchia in pieno lo stile tedesco di vivere la mountain bike: dopo i pochi, validi e quotati agonisti tesserati tocca ai semplici appassionati, tutti escursionisti che desiderano solamente trascorrere una giornata di festa e divertimento in un contesto coinvolgente ed entusiasmante, su percorsi tutto sommato facili ma comunque belli e panoramici, con alle spalle la sicurezza di un’organizzazione efficiente e affidabile.
A completare il tutto ci pensano un territorio da fiaba in una natura incontaminata, i tanti piccoli graziosi paesetti attraversati e una cornice di pubblico festoso e partecipe lungo l’intero percorso.
In sintesi, Black Forest Ultra Bike Marathon è emozionante, coinvolgente, entusiasmante: provare per credere!
Stefano De Marchi (der ULTRA-Biker!):-?
Prossima edizione: 20 Giugno 2010
Classifiche:
www.datasport.com
Info:
www.ultra-bike.de
Info in italiano:
www.bikeandmore.it
Fotogallery ufficiale:
http://www.black-forest-ultra-bike.de/eip/pages/141_inpressionen_2009.php
Fotogallery: http://picasaweb.google.it/the.mtb.biker/BlackForestUltraBikeMarathon2009