Doping

  • Cominciano a vedersi in giro le prime bici con il nuovo motore Bosch SX, la drive unit per le ebike leggere del marchio tedesco. Dopo la Canyon Neuron ON Fly è la volta della Mondraker Dune. Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze fra il CX full power e l’SX, quanto quest’ultimo sia potente e quale autonomia offre con la sua batteria standard di 420WH.
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MESKOLO

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Non so se è questa la sezione giusta, ma visto che questo problema è prettamente agonistico penso di si...
Voi cosa ne pensate di quello che gli enti di promozione sportiva UISP, UDACE, ENDAS ecc e la federazione fanno per combattere questo fenomeno e per prevenirlo.
Le sanzioni vi sembrano sufficenti?

P.S.: Sarebbe bello aprire un sondaggio per sapere quanti di noi hanno trovato controlli antidoping alla partenza di gare amatoriali. Penso pochi....

:capitani:
 

rubens

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capiago (como)
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io mai, se non vinci penso che non te lo facciano..
a me fa imbestialire che gente squalificata dalla fci possa gareggiare udace etc. ....
come se fossero korea e san marino, eppure parliamo la stessa lingua ..
 

sembola

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La FCI è l'unico ente che svolge controlli in via sistematica, anche se in alcune occasioni in gare di altri enti della consulta sono apparsi i controlli (e sono scomparsi dei concorrenti...). Purtroppo gli esami antidoping costano un sacco di soldi e di fatto il mondo amatoriale non può permetterseli.

Detto questo, applicare le squalifiche di un ente anche agli altri di fatto sarebbe possibile solo con l'accordo di tutti ma soprattutto con un sistema di tesseramento unico o comunque coordinato, che vedo molto difficile da realizzare. Per capirci, Se la FCI squalifica o sospende il sig. Mario Rossi, può anche comunicarlo a tutti gli altri enti. Ma, a parte le difficoltàdi comunicazione capillare fino a tutti gli ufficiali di gara, come fa il commissario poi il commissario UISP in servizio la domenica dopo a sapere che il sig.Mario Rossi che si iscrive alla gara con tessera UISP è effettivamente "quel" Mario Rossi squalificato? :nunsacci:
 

l'etrusco

Biker grossissimus
La FCI è l'unico ente che svolge controlli in via sistematica, anche se in alcune occasioni in gare di altri enti della consulta sono apparsi i controlli (e sono scomparsi dei concorrenti...). Purtroppo gli esami antidoping costano un sacco di soldi e di fatto il mondo amatoriale non può permetterseli.

Detto questo, applicare le squalifiche di un ente anche agli altri di fatto sarebbe possibile solo con l'accordo di tutti ma soprattutto con un sistema di tesseramento unico o comunque coordinato, che vedo molto difficile da realizzare. Per capirci, Se la FCI squalifica o sospende il sig. Mario Rossi, può anche comunicarlo a tutti gli altri enti. Ma, a parte le difficoltàdi comunicazione capillare fino a tutti gli ufficiali di gara, come fa il commissario poi il commissario UISP in servizio la domenica dopo a sapere che il sig.Mario Rossi che si iscrive alla gara con tessera UISP è effettivamente "quel" Mario Rossi squalificato? :nunsacci:


quoto il sembolaccio ma non posso fare a meno di avere un piccolo sfogo :

...sarebbe molto facile se la "consulta dello sport" funzionasse per davvero, invece che trattarsi tra enti peggio che tra ebrei e palestinesi..:sculacci:
All'interno dell'ente poi, la comunicazione mi sembra molto più scorrevole
(parlo per il mio e senza nominarlo).
 

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Ci vorrebbe poco anche con quello che è il tesseramento attuale.
Lasciare i tesseramenti come sono, convogliare però il tutto in una banca data univoca per tutti gli enti. Non serve nemmeno un nuovo codice, basta il codice fiscale. Se quel codice fiscale è già inserito vuol dire che l'atleta è già tesserato. E' un sistema gestibilissimo.
Per la difficoltà di comunicazione, siamo nel tempo di internet dei cellulari se li usiamo bene i problemi spariscono..

Il problema è che chi deve affrontare la questione non la affronta.... Forse perchè non ne ha voglia, perchè non è in grado, per evitare polveroni, perchè non interessa mah..?
 

sembola

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quoto il sembolaccio ma non posso fare a meno di avere un piccolo sfogo :

...sarebbe molto facile se la "consulta dello sport" funzionasse per davvero, invece che trattarsi tra enti peggio che tra ebrei e palestinesi..:sculacci:
All'interno dell'ente poi, la comunicazione mi sembra molto più scorrevole
(parlo per il mio e senza nominarlo).

Non posso che quotarti. Indubbiamente i rapporti tra CONI e Enti di promozione sportiva in deterioramento non aiutano.
 

sembola

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Ci vorrebbe poco anche con quello che è il tesseramento attuale.
Lasciare i tesseramenti come sono, convogliare però il tutto in una banca data univoca per tutti gli enti. Non serve nemmeno un nuovo codice, basta il codice fiscale. Se quel codice fiscale è già inserito vuol dire che l'atleta è già tesserato. E' un sistema gestibilissimo.
Per "convogliare" i dati occorre una struttura tecnica (che costa) ed una volontà politica. Alla FCI non interessa (e non può interessare) che le "sue" squalifiche vengano applicate nelle gare UISP, e viceversa.

Per la difficoltà di comunicazione, siamo nel tempo di internet dei cellulari se li usiamo bene i problemi spariscono..
Su questo non sono sicurissimo. In linea di teoria sono d'accordo, poi la realizzazione pratica è tutto un'altro paio di maniche. Basta guardare il caso delle blacklist nella telefonia mobile, e lì le strutture informatiche non gli mancano di certo...

Il problema è che chi deve affrontare la questione non la affronta.... Forse perchè non ne ha voglia, perchè non è in grado, per evitare polveroni, perchè non interessa mah..?
Qui siamo d'accordo. Il problema vero comunque è beccare i dopati, non estendere le squalifiche di quella decina o poco più che la FCI trova positivi.
 

MESKOLO

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Sapere che se si "CAZZA" si viene puniti potrebbe essere un buon deterrente e un ATTO DOVUTO nei confronti di chi "viaggia in regola".
Purtroppo però mi sa che dovremo convivere e abituarci al doping, come è costretto a convivere un malato con la propria malattia....
Però stà cosa quanto me fa incazzàà!!
 

Barosky

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posso chiedervi una cosa?!
nei campionati di football americano non si viene squalificati solo se le sostanze dopanti sono droghe?
C'è un tacito accordo che punisce solo quelle dato il dilagare delle stesse in america?

Quindi ti dopi? Guadagni, metti a posto la famiglia e poi schiatti!
Beh lo vuoi fare?! son fatti tuoi mica morirò io a 40 anni!

Però ti devo dire questo a livello medico!
 

sembola

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@roberta: guarda che quello che tu dici esiste già: si chiama radiazione, e vine comminata alla seconda infrazione. La prima porta ad una squalifica che varia a seconda delle federazioni e del tipo di infrazione: nel ciclismo è di due anni. Il non irrilevante problema è scoprire chi fa uso delle sostanze e delle pratiche proibite.

@Barosky: non è esatto quello che tu dici. E' vero che per anni nelle leghe americane di football, baseball e basket si cercavano solo i metaboliti delle droghe "ricreative" (in inglese farmaco e droga si indicano ambedue con la parola "drug"). Da alcuni anni i test ricercano anche gli steroidi, e li trovano... solo che la pena per l'infrazione è di... quattro o cinque partite! Lo sport professionistico in USA non è sport ma un circo in cui l'unica cosa che conta sono gli incassi. Se invece volevi avanzare l'ipotesi del doping libero, non sono assolutamente d'accordo. Nessuno sarà mai consapevole abbastanza dei pericoli che corre anche quando il medico glieli spiegasse. Segli effetti depressivi di alcune pratiche dopanti ce n'è stata prova putroppo solo dopo, con la morte incredibile di tanti atleti anche giovani.
 

baz

Biker imperialis
@roberta: guarda che quello che tu dici esiste già: si chiama radiazione, e vine comminata alla seconda infrazione. La prima porta ad una squalifica che varia a seconda delle federazioni e del tipo di infrazione: nel ciclismo è di due anni. Il non irrilevante problema è scoprire chi fa uso delle sostanze e delle pratiche proibite.

@Barosky: non è esatto quello che tu dici. E' vero che per anni nelle leghe americane di football, baseball e basket si cercavano solo i metaboliti delle droghe "ricreative" (in inglese farmaco e droga si indicano ambedue con la parola "drug"). Da alcuni anni i test ricercano anche gli steroidi, e li trovano... solo che la pena per l'infrazione è di... quattro o cinque partite! Lo sport professionistico in USA non è sport ma un circo in cui l'unica cosa che conta sono gli incassi. Se invece volevi avanzare l'ipotesi del doping libero, non sono assolutamente d'accordo. Nessuno sarà mai consapevole abbastanza dei pericoli che corre anche quando il medico glieli spiegasse. Segli effetti depressivi di alcune pratiche dopanti ce n'è stata prova putroppo solo dopo, con la morte incredibile di tanti atleti anche giovani.


purtroppo anche se gareggio da poco mi sono reso conto che girano sotanze non a norma (basta guardare le espressioni di alcuni concorrenti!!!).
neanche dovessero correre per un premio da un milione di euro... sfigati :twisted: !!!
noto che purtroppo è sempre un problema di soldi ma alla fine preferisco divertirmi con le mie sole forse
Complimenti Sembola sei sempre molto informato... ti leggo volentieri, dai ottime informazioni
:adore!:
 

Donatello

Biker superioris
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posso chiedervi una cosa?!
nei campionati di football americano non si viene squalificati solo se le sostanze dopanti sono droghe?
C'è un tacito accordo che punisce solo quelle dato il dilagare delle stesse in america?

Quindi ti dopi? Guadagni, metti a posto la famiglia e poi schiatti!
Beh lo vuoi fare?! son fatti tuoi mica morirò io a 40 anni!

Però ti devo dire questo a livello medico!

Secondo me è sbagliato anche se pensi solo alla tua salute perché:
1) se mi devo dopare devo trovare qualcuno che mi rifornisce, e quindi si alimenta il mercato "parallelo" di farmaci anabolizzanti, fattori di crescita midollari (vedi l'Epo), etc etc;
2) la salute è vero che è mia ma una malattia causata da un comportamento sbagliato ricade sulla società, come costi sociali ed economici;
3) dal punto di vista sportivo è un delitto: se non posso migliorare "naturalmente" la mia prestazione me ne devo fare una ragione (anche se, e ci credo, questo apre un filone di discussione che tra mille anni siamo ancora qui, ovvero del voler riuscire a tutti i costi).
Augh, ho detto la mia.

Dona

PS Complimenti al gruppo di MTB che si chiama MIDOPODOPO, con tanto di logo rappresentante un fiasco di vino, roba da mangiare.
 

Donatello

Biker superioris
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Altro mio pensierino sul doping.
I costi per l'effettuazione dei test sono proibitivi (decine di euro per campione di urina) e non sempre il test che si ha a disposizione non sempre è in grado di rilevare la sostanza dopante, perché se il test deve essere molto sensibile (e rilvera anche tracce della sostanza) può perdere in specificità (quindi la nuova sostanza non è vista).
E poi il doping si evolve. Se prima l'amfetamina veniva assunta subito prima o durante la competizione, l'anabolizzante serve mesi prima per preparare il muscolo a crescere in vista della stagione sportiva effettiva. Quindi i controlli dovrebbero essere fatti durante tutto l'arco dell'anno, e non solo al momento della competizione. Seppur questo non sia sempre vero (esempio l'epo aumenta l'ematocrito quindi anche se lo sportivo è "pulito" per l'epo ha valori elevati di ematocrito e quindi viene pizzicato) sarebbe bene pensarci, ma allora i costi lieviterebbero a dismisura.
Per assurdo nella mtb potrebbero essere fatte le gare "periziate" come nell'ippica: migliore è il cavallo e maggiore zavorra viene applicata nella sella :mrgreen:

Dona
 

Wu Ming

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L'argomento è di "lana caprina", però sempre appassionante; per restare nell'ambito della questione iniziale io penso che la soluzione ideale sarebbe un'unica federazione (come nel resto del mondo evoluto) che amministri con potenti mezzi tutto il movimento ciclistico, da mio figlio ad Ivan Basso; però questo darebbe troppo fastidio: 1) ai vari amministratori di enti ed entini che ci portano a casa la pagnotta (o anche di più); 2) ai vari "campioni mondiali" UDACE, UISP, UNLAC....che, portati ad un vero campionato del Mondo amatori non potrebbero essere i padreterni che sono nei loro orticelli; 3) ai padroni del vapore (FCI) che avrebbero una base ben più ampia da regolare, ascoltare e gestire, e da cui essere votati...

Per quanto riguarda l'OT su doping sù doping giù, sono daccordo con Barosky: appurato che la ricerca anti doping non ha i mezzi per stare dietro alla ricerca pro doping, considerato che il Mondo stà andando verso una deriva dove non conta come si arriva ma basta arrivare, constatato che (sarò un --------) vedendo le immagini di Pantani o Coppi mi emoziono e non mi interessa sapere se erano pieni come uova o no (sport spettacolo) direi: "caro ragazzo, hai 21 anni, devi fare il patentino del doping, un medico ti spiega per filo e per segno a cosa vai incontro, poi fai l'esame, se passi ti dò il cartellino da Dilettante\Elite etc., poi fai cosa vuoi..."
Dire che il doping ha un costo sociale è ridicolo, vivere ha un costo sociale...
 

sembola

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L'argomento è di "lana caprina", però sempre appassionante; per restare nell'ambito della questione iniziale io penso che la soluzione ideale sarebbe un'unica federazione...
tecnicamente impossibile. Se vuoi ti spiego perchè, ma non è praticabile nè in un paese singolo nè a livello mondiale.

...direi: "caro ragazzo, hai 21 anni, devi fare il patentino del doping, un medico ti spiega per filo e per segno a cosa vai incontro, poi fai l'esame, se passi ti dò il cartellino da Dilettante\Elite etc., poi fai cosa vuoi..."
Dire che il doping ha un costo sociale è ridicolo, vivere ha un costo sociale...
Non sono d'accordo. Quali siano i pericoli dell' uso e dell' abuso delle sostanze non lo sanno neppure i medici. Ne' quelli che le somministrano, nè quelli che curano quelli che le hanno assunte.
Il doping ha un sosto sociale, esattamente come tante pratiche, lecite e no. Cono costi sociali le spese per curare chi si è rovinato la salute per guadagnare dei soldi e fregare gli altri; ma sono costi sociali anche gli anni di vita perduta di chi s'ammazza di depressione o muore d'infarto a vent'anni per le porcherie che ha preso, e di chi gli sta intorno. Vivere non è imbenzinarsi per andare più forte in bici, o per fare qualunque altra cosa.
 

Wu Ming

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tecnicamente impossibile. Se vuoi ti spiego perchè, ma non è praticabile nè in un paese singolo nè a livello mondiale.


Non sono d'accordo. Quali siano i pericoli dell' uso e dell' abuso delle sostanze non lo sanno neppure i medici. Ne' quelli che le somministrano, nè quelli che curano quelli che le hanno assunte.
Il doping ha un sosto sociale, esattamente come tante pratiche, lecite e no. Cono costi sociali le spese per curare chi si è rovinato la salute per guadagnare dei soldi e fregare gli altri; ma sono costi sociali anche gli anni di vita perduta di chi s'ammazza di depressione o muore d'infarto a vent'anni per le porcherie che ha preso, e di chi gli sta intorno. Vivere non è imbenzinarsi per andare più forte in bici, o per fare qualunque altra cosa.

Premesso che io mi imbenzino di barbera, se capita, ti dico che per la seconda parte del discorso rispetto la tua diversità d'opinione (scrivendo "vivere ha un costo sociale" intendo dire che ogni nostra scelta ha un'impatto sulle tasche degli altri, dal guidare l'auto a scaldarsi o mangiare certi cibi) ed il tuo idealismo (che avevo ma ho perduto da qualche parte)

Ma la prima parte non la capisco; mi risulta che all'estero esistano delle federazioni uniche per i vari sport (FFC, USCF...) o mi sono perso qualcosa?
 

sembola

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Ma la prima parte non la capisco; mi risulta che all'estero esistano delle federazioni uniche per i vari sport (FFC, USCF...) o mi sono perso qualcosa?

Bè, prendiamo il caso americano, visto che citi la USCF.
La USCF è una delle branche di USA Cycling, che è la federazione vera e propria riconosciuta dal comitato olimpico USA ed è una società di diritto privato; si occupa solo di ciclismo su strada, in pista e ciclocross, mentre la NORBA si occupa di mtb, c'è la USPRO che raggruppa i tesserati veri e propri...tutto sotto l'ombrello di USACycling. MA...esistono numerose altre organizzazioni che si occupano di ciclismo agonistico: c'è la ACA, American Cycling Association; la OBRA Oregon Bicycle Racing Association, la ABR American Bicycle Racing, la CBR California Bicycle Racing... certo, non hanno i numeri di USAC, ma in certe realtà, locali ma rilevanti numericamente come in California, sono molto più importanti. A livello teorico non c'è nessuna possibilità di imporre "per legge" un' associazione come organizzatore unico dell' attività agonistica: si tratterebbe di calpestare la libertà d'associazione, senza contare i problemi legati alla libertà d'impresa e di antitrust. Del resto, anche in Italia, dove per legge lo sport agonistico è riservato alle federazioni affiliate al CONI, gli Enti di Promozione sportiva di fatto organizzano anche l'agonismo: certo, un agonismo che non ti fa andare alle Olimpiadi, ma del resto con la gloria non ci si mangia.
Per questo ritengo che il tuo post precedente avesse colpito nel segno: si tratta senza dubbio di una questione economica, nel senso che ci sono tanti interessi, alcuni dei quali più che legittimi: per esempio con lo pseudoagonismo alcuni degli Enti di Promozione Sportiva finanziano anche lo sport di base, quello "sociale", totalmente e colpevolmente ignorato dal CONI. Nel caso americano c'è la diffidenza innata di molti cittadini per le autorità lontane ed autoreferenziali e la preferenza per le autorità locali molto più controllabili e verificabili (avete presente la onnipresente guerra nei film tra polizie locali e federali?).

Torno comunque a dire che il problema vero non è, a mio modo di vedere, l'estensione delle squalifiche, tanto la FCI ne becca pochi e gli Enti praticamente nessuno.
 

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Bè, prendiamo il caso americano, visto che citi la USCF.

Torno comunque a dire che il problema vero non è, a mio modo di vedere, l'estensione delle squalifiche, tanto la FCI ne becca pochi e gli Enti praticamente nessuno.

il problema è che molti stanno giocando col fuoco e non se ne rendono conto oppure non hanno l'intelligenza di capirlo...
probabilmente non c'è nemmeno l'interesse di beccare i dopati, + vanno veloce, + si divertono, + credono di essere forti ed ancora di + continueranno a voler correre... :-(( :-(( :-((
imbarazzante
 

sembola

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il problema è che molti stanno giocando col fuoco e non se ne rendono conto oppure non hanno l'intelligenza di capirlo...
probabilmente non c'è nemmeno l'interesse di beccare i dopati, + vanno veloce, + si divertono, + credono di essere forti ed ancora di + continueranno a voler correre... :-(( :-(( :-((
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Più che imbarazzante drammatico. Comunque ci sono anche molti che quando arrivano al punto di dover scegliere se imbenzinarsi o smettere preferiscono potersi guardare allo specchio senza vergognarsi.
 

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