fanno semplicemente i propri conti sul dove sia la categoria che gli consente di vincere, stesso discorso dei forti che scelgono il percorso corto che possono vincere invece del lungo dove magari arriverebbero 10/20esimi
il motivo è semplice: i ragazzi umbri più forti vogliono correre senza prendersi impegni eccessivi sia in termini di allenamento che di spesa (mancano le risorse, le squadre adeguatamente attrezzate, la politica giusta ed ogni altro stimolo necessario a convincere un giovane a "fare sul serio"), quindi ogni domenica si sfidano tra loro per i primi posti di categoria e comunque, nelle gare più affollate, magari non riescono nemmeno ad arrivare tra i primi cinque perchè si presenta qualche squadra più agguerrita dal Lazio o dalla Toscana.
In questa situazione, se un ventenne è disposto a pagarsi direttore tecnico e medico, può togliersi il gusto di correre praticamente da solo tra gli Under 23 e quindi andare sul podio tutte le domeniche, pur essendo meno forte del più lento dei suoi coetanei amatori..........CI DEV'ESSERE QUALCOSA CHE NON VA!............
quello che non va è dove deve esserci il medico di mezzo, gli stimoli se li hai ti vengono da dentro, se arrivano da fuori non sono più stimoli, ma incentivi di altra natura.
io la vedo semplice : se ti piace correre ti tesseri da individuale e con i tuoi mezzi ti alleni quanto e come ti piace e gareggi dove vuoi e puoi, se invece hai i numeri e l' età vedi che un contratto da pro/elite/dilettante lo trovi.