<meta http-equiv="CONTENT-TYPE" content="text/html; charset=utf-8"><title></title><meta name="GENERATOR" content="OpenOffice.org 1.1.4 (Win32)"><meta name="CREATED" content="20090215;22354590"><meta name="CHANGED" content="16010101;0"><style> <!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --> </style> [FONT=Verdana, sans-serif]
Oggi altro giretto di circa 18km per 700m di dislivello, questa volta con delle discese più veloci e filanti. Per contro ho potuto provare la trazione su sterrato e su dei tratti acciottolati, il più ripido dei quali ricoperto da foglie secche. Per concludere in bellezza ho poi percorso delle sterrate in piano con un fondo misto ghiaccio/fango degno della miglior (o peggior) gara di ciclocross. Quest'ultimo tratto a parte, il resto dell'itinerario era praticamente tutto su fondo asciutto ad esclusione di qualche brevissimo tratto innevato.[/FONT]
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Le impressioni: sull'acciottolato in salita nessun problema di trazione. Per perdere dei colpi mi toccava mettermi in piedi sui pedali spingendo in modo piuttosto violento e scomposto coi rapporti più corti. Sul tratto più ripido e ricoperto di foglie secche sono veramente rimasto di stucco: chi ha presente questo tipo di fondo sa quanto è infido, ma stando in sella e pedalando rotondo nessun problema neppure in questo frangente. Tutto ok anche su sterrato, che però era asciutto e non particolarmente ripido. Andando volutamente a cercare qualche scalino di roccia la trazione non è mai mancata, ma da questo punto di vista spero di provarle un po' più seriamente in futuro, magari anche su un fondo di radici. [/FONT]
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In discesa nessun particolare problema neppure oggi: confermata l'ottima tenuta sulle rocce e sul fondo compatto anche se ricoperto di foglie. Mai un problema neppure sui singletrack veloci con curve in sequenza. Qualche limite l'ho invece trovato sulle contropendenze più accentuate, suppongo per via della tassellatura laterale poco pronunciata. Sulla terra smossa mi sono trovato meglio dell'altro giorno, forse perchè il terreno oggi era più secco e mediamente meno ripido. Veniamo al fango: premesso che il tratto fangoso e ghiacciato era in piano, mi aspettavo di ritrovarmi ad arrancare con una gomma completamente intasata nel giro di pochi metri. Con una certa sorpresa la Saguaro se l'è invece cavata più che degnamente, non costringendomi mai a mettere i piedi a terra (per fortuna! ). Forse il fatto che si trattava di fango piuttosto liquido - e come già detto non troppo cattivo da queste parti è stato d'aiuto, visto che un paio di brevissimi tratti su terra umida affrontati in salita erano stati sufficienti ad intasare il battistrada.[/FONT]
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Ad ogni modo ecco le condizioni della bici a fine giro:[/FONT]
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