Metti i freni cross, non hanno nessuna controindicazione e ti permettono di frenare anche in presa alta che nei tratti più scassati o sui sentieri è una manna. Sono molto scettico sulle pieghe allargate invece perché si perde completamente l'ergonomia dei comandi strada per vantaggi scarsi. Capisco pieghe leggermente più aperte come le nuove Easton Ax, ma non oltre: basta prendere una misura in più di larghezza e sei a posto.
Beh le interrupter levers hanno come minimo la controindicazione di incoraggiare a tenere, soprattutto in sezioni guidate, una posizione che fornisce un controllo praticamente nullo. Inoltre, tra parentesi, agendo in maniera inversa rispetto alle leve normali (cioè spingendo "indietro" la guaina anziché tirando il cavo) creano attriti supplementari che diminuiscono la potenza frenante e alla lunga possono essere causa di rotture del cavo.
Tali leve possono avere senso, a mio giudizio, unicamente su una bici da usare in città o da viaggio, per fronteggiare quelle situazioni in cui è improvvisamente necessario avere accesso ai freni (chessò, macchina che esce repentinamente da un parcheggio, o pedone che attraversa inopinatamente mentre stiamo sopraggiungendo sovrappensiero: comunque situazioni in cui l'unica criticità nel controllo del mezzo è la necessità di una frenata improvvisa senza magari disporre del tempo necessario a cambiare presa). Ad ogni modo, per quel che conta, io sulla bici da città ho il manubrio da corsa con le sole leve integrate e non ho mai sentito il bisogno di averne altre.
Usare la presa alta nei tratti scassati non è una manna, ma un errore, senza se e senza ma. Nei tratti che richiedono maggior controllo è necessario usare la presa che fornisce (esponenzialmente) maggior controllo, ovvero quella bassa. Già meglio sarebbe quella sopra le leve, ma rischia di non essere comunque sufficiente e soprattutto c'è la possibilità che un urto imprevisto faccia scivolar via la mano, cosa che con le mani incastrate nella parte bassa non può succedere, anzi ad ogni urto la mano viene spinta sempre più tenacemente contro il manubrio, consentendo fra l'altro di tenere una stretta più rilassata a tutto vantaggio del confort e della fluidità di guida.
Passando da un manubrio flat ad uno curvo, in fuoristrada, è ovviamente necessaria una fase di adattamento; non si può pretendere di trovarsi subito bene ed essere in grado di sfruttarne appieno le notevoli possibilità così, al volo, tanto più che non basta "importare" le conoscenze apprese con la bdc, perché l'utilizzo è radicalmente diverso. Probabilmente non è un setup adatto a tutti: chi ci si trova bene non ci rinuncerebbe per niente al mondo, mentre altri proprio non riescono a sentircisi a proprio agio.
Comunque sia, è fondamentale che nelle sezioni tecniche si usi la presa bassa. Se si è intimoriti dall'abbassamento e dallo stiramento che richiede, basta alzare il manubrio e/o sostituirlo con uno con meno drop/reach. Nell'uso puramente MTB la presa bassa è la posizione principale, per cui la parte bassa sta giusto una manciata di cm sotto la sella se non alla stessa altezza, piuttosto sacrificando l'ergonomia delle altre posizioni; per una gravel bike non è necessario un setup così estremo, ma è comunque fondamentale che la presa bassa sia comodamente raggiungibile senza patemi.
Se nemmeno dopo essersi concessi un lungo periodo di adattamento ed aver alzato di qualche cm il manubrio si riesce a trovare un buon feeling col drop bar, forse semplicemente non siamo adatti ad esso, ed è meglio passare ad un classico flat, o magari un mustache che pur fornendo molti dei vantaggi del dropbar (molteplici posizioni, migliore ergonomia, compatibilità con leve e comandi road...) è più semplice da metabolizzare.
Un ultimo appunto infine sulle pieghe "flared". Non capisco che ergonomia si perda...anzi, a ben guardare, se estendi le braccia in avanti con le mani verticali i polsi assumeranno naturalmente una posizione leggermente inclinata, ovvero la stessa che hanno le leve freno montate su una piega slargata. Oltre a ciò, il controllo in presa bassa (che come dicevo prima è la posizione principale da tenere nei tratti tecnici e guidati) aumenta notevolmente, un po' per la maggior larghezza effettiva e un po' per un discorso di ergonomia analogo a quello fatto per l'inclinazione delle leve nella presa sopra alle medesime. Insomma, non aumenta solo il controllo, ma anche l'ergonomia (che a sua volta è vitale per il controllo...). Utilizzare invece una piega 2 o 4cm più larga migliora il controllo solo nella misura in cui aumenta il braccio di leva (comunque meno che con un dirt drop), senza alcun miglioramento dell'ergonomia, anzi...una piega da strada non si può allargare a piacimento, come si fa con una da mtb, senza considerare l'anatomia di chi ci metterà le mani sopra.
E comunque non è che si passi direttamente da manubri road classici a roba tipo Midge o Woodchipper (che comunque è conformato in maniera da consentire una posizione delle leve quasi verticale...), ci sono anche esempi meno estremi come i Salsa Cowbell e Cowchipper, Giant pure ne fa uno, o i classici manubri da randonnée prodotti da Nitto e molti altri...tutti questi mantengono la curvatura tipica di una manubrio road di tipo compact, aggiungendo solo una piuttosto contenuta inclinazione dei tratti verticali (dai 12° ai 24°).
Però se il problema è che la presa bassa sembra dare poca fiducia perché troppo distante -e bassa!- forse è proprio con manubri tipo Midge, con reach e drop ridotti all'osso, che si può trovare la soluzione...altrimenti non è che ci sia da vergognarsi troppo ad ammetter che il manubrio curvo non fa per sé e fare marcia indietro verso un classico flat.