Punt ...non solo piacenza.......

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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miciolo

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CINQUE DITA E MONTE CAMULARA (PC)

Stavolta per questa escursione partiamo dal Passo delle Pianazze che collega la Val Ceno parmense alla nostra Val Nure.

Oggi siamo in tre; oltre a Paolino, ideatore del giro, si aggiunge Luca.

L'itinerario si compone di un primo anello dove andremo a vedere le rocce delle Cinque Dita e di un secondo dove saliremo sul Monte Camulara o Lazzarina per i local.

Una breve visita alla Chiesetta di Sant'Anna di Castello di Montereggio



Alcuni tratti di sentiero sono un po' sporchi ma si passa senza problemi



Dopo aver superato il borgo di Orlandazzo risaliamo a spinta sino alla base delle Cinque Dita, un particolare affioramento di rocce ofiolitiche scurissime





L'idea è anche di salire sul vicino Groppo Sidoli ma non abbiamo trovato l'imbocco del sentiero.

Una volta ritornati sulla comoda sterrata arriviamo ancora al Passo delle Pianazze ed iniziamo a risalire in direzione Monte Camulara.

Qualche bel passaggio prima della Fontanaccia dove facciamo scorta di acqua freschissima



Arriviamo finalmente ad intercettare la strada che sale da Granere nel Parmense



Breve pausa a Prato Bure



e ci avviciniamo ai piedi del Monte Camulara





Il sentiero utilizzato per la risalita non è ben visibile, occorre fare riferimento ai segni di vernice sugli alberi







anche nel bosco il sentiero è sempre molto selvatico







Ritorniamo sulla traccia percorsa anche all'andata



e dopo una lunga discesa con qualche breve rilancio siamo nuovamente al Passo delle Pianazze.

Stavolta le bici salgono definitivamente in auto perchè abbiamo un importante impegno da assolvere:

la merenda alla Trattoria della Pianassa che tra salumi, formaggi e tiramisu appena fatti riesce a placare i nostri appetiti

 
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luca9913

Biker ciceronis
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CINQUE DITA E MONTE CAMULARA (PC)

Stavolta per questa escursione partiamo dal Passo delle Pianazze che collega la Val Ceno parmense alla nostra Val Nure.

Oggi siamo in tre; oltre a Paolino, ideatore del giro, si aggiunge Luca.

L'itinerario si compone di un primo anello dove andremo a vedere le rocce delle Cinque Dita e di un secondo dove saliremo sul Monte Camulara o Lazzarina per i local.

Una breve visita alla Chiesetta di Sant'Anna di Castello di Montereggio



Alcuni tratti di sentiero sono un po' sporchi ma si passa senza problemi



Dopo aver superato il borgo di Orlandazzo risaliamo a spinta sino alla base delle Cinque Dita, un particolare affioramento di rocce ofiolitiche scurissime





L'idea è anche di salire sul vicino Groppo Sidoli ma non abbiamo trovato l'imbocco del sentiero.

Una volta ritornati sulla comoda sterrata arriviamo ancora al Passo delle Pianazze ed iniziamo a risalire in direzione Monte Camulara.

Qualche bel passaggio prima della Fontanaccia dove facciamo scorta di acqua freschissima



Arriviamo finalmente ad intercettare la strada che sale da Granere nel Parmense



Breve pausa a Prato Bure



e ci avviciniamo ai piedi del Monte Camulara





Il sentiero utilizzato per la risalita non è ben visibile, occorre fare riferimento ai segni di vernice sugli alberi







anche nel bosco il sentiero è sempre molto selvatico







Ritorniamo sulla traccia percorsa anche all'andata



e dopo una lunga discesa con qualche breve rilancio siamo nuovamente al Passo delle Pianazze.

Stavolta le bici salgono definitivamente in auto perchè abbiamo un importante impegno da assolvere:

la merenda alla Trattoria della Pianassa che tra salumi, formaggi e tiramisu appena fatti riesce a placare i nostri appetiti

Grazie mille per la bella giornata
 

miciolo

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COLLE DELLA BICOCCA - VAL VARAITA (CN)



Ritorniamo in Val Varaita per completare le escursioni che ci eravamo preparati 7 anni fa e che, a causa di un bel cappottone con conseguente mia botta al polso, non eravamo riusciti a fare.

Prima escursione tranquilla con partenza da Casteldelfino, paese sui 1300 mt di altezza dove abbiamo trovato l'alloggio.

Scendiamo su bucolica mulattiera sino alla borgata di Torrette



da dove parte una stradina nel bosco con rampe assassine che ci porta ai 1650 mt della borgata di Tenou



la Chiesetta di Tenou



Ora purtroppo si perdono qualche centinaia di mt di dislivello su sterrata sino ad intersecare la strada asfaltata che sale ai 2284 mt del Colle di Sampeyre. Questo è il tratto più palloso del giro, ...non arrivi mai....

Abbandoniamo rapidamente il Colle invaso da una miriade di merenderos per percorrere la più tranquilla Strada dei Cannoni che ci condurrà al Colle della Bicocca.

Belle vedute sul Pelvo d'Elva





la sterrata è prevalentemente in leggera discesa con qualche brevissimo rilancio





qualche panoramica deviazione







con la sagoma del Monte Chersogno



Arriviamo ai 2285 mt del Colle della Bicocca



dove finalmente parte il sentiero che scende alla borgata di Chiesa.

Il sentiero è bellissimo, sembra fatto apposta per le bici, tecnico il giusto e mai impossibile.









Arriviamo a Chiesa dove plachiamo la sete con birre artigianali al bar della Borgata.



Da Chiesa su un breve tratto di asfalto prima e sentiero poi chiudiamo il giro rientrando a Casteldelfino.


QUI la traccia GPX dell'escursione.
E la prima è andata!! :yeah!::yeah!:
 
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Piasintein dal sass!
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Trek Rail 9.9 & BMC RoadMachine02
Aussois - Haute Maurienne (F)

Conosco i miei limiti (ebike, poco tempo, solitario) per cui non posso certo ambire ad uscite "alpinistiche".... intanto continua la mia ricerca di posti alternativi alle sovraffollate alpi italiane ed a pochi km oltre il tunnel Fréjus, si trovano una serie di paesini con ottime possibilità di escursioni. Ci sono percorsi per tutti, dalle facile forestali ai cazzuti single trail enduristici.
Aussois la consiglio anche a chi ha famiglia, ci sono spazi di gioco x bambini con un pumptrack frequentatissimo.
Ferrate, percorsi avventura, ponti sospesi, fortini militari e.... zero vita notturna.

Passiamo alla bici: con 4€ all'ufficio del turismo si recupera una cartina ed un piccolo manuale ce spiega nel dettaglio i vari percorsi, con test per conoscere il livello del biker ed affrontarli in sicurezza.
Fidatevi che già i percorsi XC "neri" offrono un bel panorama vario di discese e salite croccanti, le tracce enduro poi.... alzano il livello.
Per chi non vuole far fatica c'è una seggiovia in risalita.

Ed ora una carrellata di immagini, se vi servono tracce GPS.... chiedete pure!

Auss2.jpg
i 2 laghi artificiali, contornati da vari trail (Lac d'Aval e d'Amont)
Auss1.jpg
Seguendo una delle tracce si passa proprio sulla diga.

Auss4.jpg
Notate il "cavalletto della bici". Ci sono altri rifugi (questo è il Fourneaux) ancora più in quota, purtroppo in estate è vietato salire (immaginavo già il godimento di Miciolo & Co x arrivare in cima ! :-) )

Auss7.jpg
Trail pettinati....

20230824_111842.jpg
.... altri un po' di meno....

20230824_114952.jpg
un (e)biker soddisfatto :-)

Auss3.jpg
Ad avere 30 anni di meno..... vorrei tanto provare l'adrenalina del parapendio!!!
 
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miciolo

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PUNTA TRE CHIOSIS 3080 MT - VAL VARAITA (CN),



Prima escursione di cicloalpinismo light in Val Varaita alla conquista della Punta Tre Chiosis che, grazie alla sua posizione, garantisce una splendida veduta sul vicino Monviso. .....A patto che non ci siano le solite nuvole che coprono la cima del gigante da cui nasce il Po.

Lo start di questo itinerario è da PonteChianale dove iniziamo subito a risalire sulla strada asfaltata sino al Rifugio Savigliano.
I primi tratti sono molto duri ma niente paura; dopo, quando la strada diventa sterrata, è anche peggio.



Nella foto successiva si può notare quello che succede quando ti dimentichi di mettere il freno a mano...
per fortuna il conducente non era sul pickup!!



Si pedala faticosamente sino all'arrivo degli impianti dove ci spostiamo sulla Costa Savaresch che sarà utilizzata anche per il ritorno.

Si riesce ancora a pedalare qualche tratto



ma ormai è ora che la nostre MTB salgano sulle nostre spalle



dall'alto qualcuno sorveglia le nostre mosse



ma noi continuiamo la nostra ascesa verso la cima



Davanti a Ila compare il Monviso



Il sentiero è bellissimo con qualche tratto pedalato





pausa in contemplazione di sua Maestà il Monviso prima che le nuvole lo coprano



l'ultimo tratto è il più duro ma è breve



in cima!!



Durante la risalita abbiamo avuto tutto il tempo di studiare le traiettorie sul sentiero della Costa Savaresch











Il sentiero è scorrevole ma bisogna prestare un briciolo di attenzione su brevi tratti esposti













arriviamo alla quota dove crescono le stelle alpine



il sentiero continua a scendere





e ritorniamo all'arrivo degli impianti dove ci accolgono diversi quadrupedi



Continuiamo a scendere su praterie arse dal sole



transitando in un punto panoramico sul lago di Pontechianale



E dopo un piacevole trail, con tratti finali secchi e polverosi vista lago, chiudiamo il giro rientrando a Pontechianale.



Il giro termina come al solito :-o:prost:

QUI la traccia GPX dell'escursione
 
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miciolo

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MONTE PEYRON 2406 MT VAL VARAITA (CN)



L'escursione in mtb al Monte Peyron, da non confondersi con il Monte Peiron della Valle Stura, non è facile da trovare in rete.
Si trovano diversi report, ma tutti di escursioni a piedi; in mtb sono passati i ragazzi di cicloalpinismo.

Per arrivare alla nostra meta ci sono 4 opportunità:

  1. Arrivarci dal Vallone di Fiutrusa con una bella camellata
  2. Arrivarci con un giro + largo dal Monte Pietralunga con un centinaio di mt di via ferrata del Passo del Ciat
  3. Arrivarci dalla parte opposta transitando dai Laghetti Torrette
  4. Arrivarci con l'elicottero.
Noi optiamo per l'ascesa dal Vallone di Fiutrusa partendo da Casteldelfino.

Subito asfalto sino a Pontechianale dove sulla sinistra parte la mulattiera che entra nel Vallone di Fiutrusa.

La mulattiera inizia con delle belle rampe con bici a spinta che ci fan capire di che pasta sarà l'escursione. Poi riusciamo anche a dare qualche colpo di pedale.





La bici sale in spalla appena guadato il torrente tranne che per qualche breve tratto



Arriviamo a diverse grange dove il sentiero non è ben visibile e soprattutto dove stanno pascolando decine di vacche.

Una volta oltrepassata la mandria il sentiero diventa ben visibile e ben percorribile (con la bici sulle spalle).





il sole è veramente forte e non c'è una pianta. L'unico riparo è questo:



una volta recuperate le forze continuiamo a salire







e finalmente arriviamo ai 2374 mt del Colle del Rastel



le nostre fatiche per oggi sono praticamente finite, il Monte Peyron è vicinissimo e con una breve degressione




ed un'ultima spallata siamo in cima





La veduta sul Lago di Pontechianale è magnifica.

Ripercorriamo a ritroso il sentiero sino al Colle del Rastel





dove parte il sentiero che con un lungo traverso ci porta ai Laghetti delle Torrette.

Inizialmente c'è parecchia vegetazione bassa



ma poi si apre lasciando intravedere la valle ed il Monviso



Arriviamo ai Laghetti delle Torrette, veramente minuscoli





dai Laghetti finalmente il sentiero si trasforma nella sagra del tornante



ed in un attimo atterriamo nel bel borgo di Chianale, dove, col sentiero Crotto, raggiungiamo il trail del lago di Pontechianale e, con successivo sentiero iperscorrevole, rientriamo alla base a Castedelfino.



Nel complesso un'altra bella escursione in Val Varaita, anche se per percorrere il Vallone di Fiutrusa e la successiva ascesa al Colle del Rastel bisogna essere belli "motivati"!!!
 

miciolo

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MONVISO TRA FRANCIA E ITALIA



ed ecco il fotoreport di uno dei più bei giri fatti che ci ha entusiasmato sia per gli scenari di Alta Montagna che per la varietà delle discese.

E' arrivato l'ultimo giorno del nostro soggiorno in Val Varaita e vogliamo chiudere con il botto.
L'itinerario scelto prevede gran parte del percorso nel Queyras in Francia per poi rientrare in Val Varaita dal Colle Losetta.

Inizialmente siamo un po' scettici per la neve caduta 4/5 giorni prima che aveva portato alla chiusura del Colle dell'Agnello, punto della nostra partenza. Come saranno i sentieri in quota? E' pur sempre neve d'Agosto, ma dobbiamo arrivare a circa 2900 mt di quota.

Cerchiamo di ottimizzare al massimo i tempi lasciando un'auto ad un tornante sulla strada del Colle dell'Agnello in prossimità del bivio Grange del Rio (punto di arrivo del giro).
Così facendo ci risparmiamo circa 750 mt di palloso asfalto.

Partiamo quindi dal Colle dell'Agnello e scendiamo leggermente in territorio francese fino ad intersecare il sentiero che sale dal Rifuge Agnel e che ci porta al Col de Vieux a mt 2806.
Attenzione!! il sentiero in territorio transalpino in alcuni periodi dell'anno è vietato alle bici.
Noi lo percorriamo il primo giorno dopo la fine del divieto.



Dal Col de Vieux parte la nostra prima discesa, inizialmente molto scorrevole con vista sul sottostante Lago di Foreant





Perdiamo ancora quota in uno scenario unico sino ad arrivare al Lago d'Ecorgèou





Poi la musica cambia, il flow lascia spazio al tecnico







Arriviamo in fondo a l'Echalp dove su una rilassante sterrata iniziamo a riguadagnare quota.



Ci stiamo avvicinando sempre di più al Monviso che si mostra in tutta la sua bellezza.



Dopo aver risalito il Vallone di Guil sino al Gran Belvedere du Mont Viso troviamo un bivio, dove entrambi i sentieri portano al Refuge du Visu.

Optiamo per il sentiero alto in quanto quello basso è vietato alle bici.



Dopo un discreto spintage su sentiero agevole arriviamo al Rifugio



Il rifugista ci rincuora, neve sul sentiero c'è, ma si passa senza problemi.

Dal Rifugio ci sono gli ultimi tratti ciclabili prima della spallata per il Passo di Vallanta







Ora la bici sale sulle spalle ed oltrepassiamo il Lac Lestio




inizialmente il sentiero è ben marcato poi si sale su sfasciumi







e dopo un interminabile traverso arriviamo al Passo di Vallanta a 2811 mt



Le fatiche non sono finite! Per rientrare in Patria dobbiamo raggiungere il Colle Losetta.



Il meteo è spaziale!!



Su questo tratto il sentiero è ben marcato ma bisogna prestare la massima attenzione in quanto ci sono diversi tratti esposti





Nel frattempo nuvole salgono dal basso creando un'atmosfera surreale



Ma il nostro Monviso per fortuna resta sempre ben visibile



sentiero molto stretto



finalmente arriviamo ai ruderi di una Casermetta Militare che segna la fine delle nostre fatiche. Il Colle Losetta a 2872 mt è vicino.



Arrivati!!



Dal Colle Losetta iniziamo a scendere nel Vallone di Soustra.
Attenzione al primo tratto, molto ripido





Scendendo il sentiero da molto difficile diventa iper flow





arriviamo contenti all'auto che avevamo lasciato alla mattina in prossimità del bivio per Grange del Rio consapevoli di aver portato a termine uno dei più bei giri fatti con un meteo favoloso.

Ultima incombenza, la risalita in auto al Colle dell'Agnello dove recuperiamo l'altra vettura.

Grazie Andrea, per la compagnia e per averci creduto nonostante fossi scettico per la neve.

Grazie anche a Ila che in questa occasione ha festeggiato il suo nuovo datore di lavoro: l'INPS!!

QUI traccia GPX dell'escursione.
 
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COLLI DI VERS E DI SAGNES - VAL VARAITA (CN)



altro itinerario fantastico di cicloalpinismo light in Val Varaita che non può mancare nel palmares di chi ama percorrere e spallare la bici sui sentieri di montagna.

Stavolta il dislivello per noi è importante; a fine giro manca poco ai 2000 mt, sono 1962 mt di dislivello ma vi assicuro che la fatica è ricompensata dalle belle vedute sulla Marchisa, sul Chersogno, sul Pelvo e sulle altre cime di questo spartiacque tra la Val Varaita e la Val Maira.

Noi partiamo da Casteldelfino e percorriamo su asfalto tutta la Val Varaita di Bellino sino a Sant'Anna dove il bitume finisce ed inizia la dura sterrata che sale nel Vallone di Traversagn.



Arrivati sul piano delle Grange Sagners riprendiamo fiato



il tratto agevole dura poco e come ormai succede sempre più spesso le bici salgono in spalla

va detto comunque che non è un portage di quelli cattivi, il sentiero è ben marcato e volendo si potrebbe anche spingere





il portage diventa un pelo più duro





e raggiugiamo il Colle di Vers a 2864 mt, spartiacque tra Val Varaita e Val Maira.



Vorremmo fermarci a riposare un attimo ma un forte vento ci obbliga a scendere subito sull'altro versante



davanti a noi il trail di discesa è bellissimo









purtroppo ne percorreremo solo una parte, dobbiamo cercare di perdere meno quota possibile e non scendere in Val Maira.

Guadiamo un ruscelletto e dopo aver attraversato una zona umida la bici finisce ancora sulle spalle



Arriviamo alla nostra cima Coppi di giornata, il Colle di Sagnes a 2884 mt.



il grigio Monte Chersogno sorveglia



tra pascoli di alta quota



con tratti esposti ma mai estremamente pericolosi



perdiamo quota in deportage su un brevissimo tratto lungo un canale e poi si riprende in sella



al verde delle praterie si contrappone il grigio delle rocce





ed il Monte Chersogno è sempre uno spettacolo!!



In alcuni tratti scendiamo a piedi, non ci va di rischiare; comunque è poca roba, si ritorna presto in sella



Raggiugiamo il Bivacco Bonfante, trovato chiuso in quanto privato.



e con una breve A/R raggiungiamo il Lago Camoscere



con le rovine della Casermetta



Riprendiamo la nostra via ed il sentiero già bello di suo diventa spettacolare







l'ultimo pezzo poi è una fluida cavalcata verso il Colle della Bicocca



Proseguiamo oltre ed arriviamo al Colle Terziere da dove parte il trail che arriva a Casteldefino della cui percorribilità purtroppo non abbiamo notizie.

La partenza sembra promettere bene



subito capiamo che non è un sentiero di facile manutenzione, soggetto alla vegetazione infestante ed usato dalle mandrie di quadrupedi.
Per fortuna qualcuno è passato recentemente con il decespugliatore e, a parte le solite mine lasciate dalle vacche, scendiamo senza problemi.



Più si scende e più il sentiero diventa divertente grazie ad una serie infinita di tornantini



Col senno di poi abbiamo trovato molto più divertente la discesa dal Colle della Bicocca dove il trail è in condizioni strepitose.

Ma a noi va bene così!!

Atterriamo a Casteldelfino a pomeriggio inoltrato pronti per la classica birra!!

QUI la traccia GPX dell'escursione
 
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PUNTA DELLA BATTAGLIOLA - VAL VARAITA (CN)



Siamo alla fine di agosto e nel week end, insieme alla neve che imbianca le cime più alte della Val Varaita, arriva anche Andrea dalla pianura.

Alla mattina dalla nostra finestra il Pelvo ci appare con una leggera spruzzata di neve dopo la burrasca.



Optiamo quindi per un itinerario che non salga alla quota neve e che ci possa permettere di salire senza portare o spingere la bici.

La Punta della Battagliola a 2401 mt fa al caso nostro.

Partiamo da Casteldelfino in direzione Val Varaita di Bellino sino ad intercettare la bella sterrata che ci farà guadagnare quota sino alla nostra meta.



Arriviamo alla Punta del Cavallo, dove si vede molto bene la strada che sale al Colle dell'Agnello e ...neve ce n'è!!



continuiamo a salire puntando i ruderi di una casermetta sotto il Monte Pietralunga



anche il Monviso è bello innevato





sull'altro versante abbiamo il Pelvo d'Elva



il sentiero è scorrevole e si riesce ad intravedere il tratto che abbiamo già pedalato



Una malsana idea per un attimo balena nelle nostre menti: e se girassimo dietro al Monte Pietralunga? Troppo bello il sentiero che stiamo facendo.

....questo è quello che si vede "appena girato l'angolo"

rocce con brevi camminamenti di animali e niente più



l'unica possibilità per passare dall'altra parte è affrontare il Passo del Ciat che sappiamo essere esposto e su via ferrata.
....sarà per un'altra volta!!

Ripercorriamo a ritroso il sentiero e saliamo alla Punta della Battagliola che avevamo ignorato all'andata



Scendiamo sino al sottostante Colle da dove parte una delle discese più frequentate dai biker in Val Varaita





il primo pezzo è un bel traverso scorrevole



ma poi la musica cambia, il sentiero inizia a scendere deciso ed è molto rovinato dall'acqua.

Ci sono solchi e canali e l'unica salvezza è cercare di restare alti sulle sponde







Atterriamo a Pontechianale dove su tranquilli sentieri ritorniamo a Casteldelfino.

Nel complesso un giro finalmente tutto pedalabile in salita mentre la discesa in alcuni tratti non ci ha entusiasmato. Il sentiero così conciato è troppo impegnativo per me e ila.
.... non per Andrea, che più il sentiero diventa brutto e più si esalta!!
noi ormai amiamo i sentieri in piano con gli aghi di pino!! ...senza pigne però!! :il-saggi:

QUI la traccia GPX dell'escursione
 
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PIC DE CARAMANTRAN MT 3021 (ITALIA/FRANCIA)



ritorniamo dopo qualche anno sul Pic de Caramantran, in territorio francese per ripercorrere trail panoramicissimi sempre a ridosso dei 3000 mt di altitudine.

Questa volta però dobbiamo fare i conti con una nevicata d'agosto che ci rallenterà parecchio e per questo motivo partiamo già in quota al Colle dell'Agnello, lasciando un'auto a Chianale che ci servirà per recuperare l'altra a fine giro.

Al mattino ci sono 3 gradi e l'aria è bella frizzante ma noi siamo belli carichi e partiamo



Nonostante sia già passato qualche giorno dalla burrasca, di neve a terra ce n'è ancora



Arriviamo con molti tratti a spinta al Colle de Chamoussière



per proseguire bici in spalla





sullo sfondo il nostro Monviso



gli ultimissimi metri prima di arrivare in cima al Pic de Caramantran a 3021 mt sono i più "divertenti"



foto di rito



e siamo pronti per la discesa





arriviamo al Col de St.Veran a 2848 mt

da qui parte una prima discesa su Chianale, ma noi andiamo oltre



ancora un po' di sano portage





nei tratti dove la neve si è già sciolta si scende anche



alla nostra sinistra la Roccia Bianca



e davanti la Roc de la Niera che ci accompagnerà per un lungo tratto della nostra escursione



Il tratto per arrivare al Col Blanchet a 2897 mt è il più impegnativo;
dopo la nevicata è passato solo un animale ed il sentiero si intravede appena



ma lo portiamo a casa



Le nostre salite sono in teoria terminate ed iniziamo la lunga discesa che ci condurrà a Chianale



Il primo tratto è bello scorrevole con la Roc de la Niera a sorvegliare







Sullo sfondo si intravede il Lago Blu





che raggiungiamo senza problemi



appena sotto troviamo un bivio con indicazione Lago Nero.
...vuoi non andarci??

è solo un ultimo e breve sforzo



bellissimo, lago con acqua cristallina



Ritorniamo sulla nostra traccia ed il sentiero alterna tratti flow a tratti molto tecnici dove occorre prestare attenzione







Atterriamo a Chianale dove non ci resta che andare, col l'auto lasciata la mattina, a recuperare l'altra auto al Colle dell'Agnello.

Pur restando sempre un itinerario di cicloalpinismo, dove la bici si spinge e si porta, il Pic de Caramantran è uno dei 3000 più facilmente raggiungibile in mtb!!

QUI traccia GPX dell'escursione
 
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COLLE DI LUCA - VAL VARAITA (CN)



prima di intraprendere questa escursione occorre consultare per bene i vari siti meteo. Per essere certi di avere cielo sereno le previsioni dovranno essere di bel tempo stabile. Se solamente è prevista qualche nube, evitate questo itinerario perchè sicuramente quelle nubi saranno in zona Col di Luca.

Noi partiamo da Casteldelfino, dove raggiungiamo la borgata di Bertines appena sopra. Lasciata la strada inizia un bel sentiero traverso che con saliscendi (più sali che scendi) con diversi tratti di bici a spinta ci porta alla borgata di Pui passando per le antiche cave di amianto.



la sterrata dopo Pui sale dolcemente



giriamo a sinistra e le pendenze aumentano pur restando sempre pedalabili



la musica cambia quando la traccia diventa sentiero tra le mucche al pascolo



spingiamo e spalliamo con un parterre di spettatori incuriositi





La salita è di quelle "tranquille", si porta e si spinge la bici ma si riesce anche a fare qualche tratto in sella



....pochi



Arriviamo ai 2440 mt del Col di Luca e logicamente ci sono le nubi che coprono le cime circostanti.
Le nubi sono solo qui, sul resto della vallata risplende il sole.



Dobbiamo salire ancora per 100/150 mt di dislivello







Dopo aver visto, anzi non visto le cime delle montagne circostanti decidiamo di non salire ulteriormente verso i 2748 mt della Cima delle Guglie e di scendere sul versante del sottostante Lago di Luca



al Lago scatta la nostra pausa pranzo e poi continuiamo a scendere tra i pascoli intravedendo i primi pini cembri del bosco dell'alevè



anche in discesa qualche breve tratto a piedi bisogna farlo ma si riesce a stare in sella per lunghi tratti





nel bosco dell'allevè l'aria è intrisa dal profumo balsamico dei pini cembri



sempre qualche breve tratto a spinta per non dimenticare comunque che anche questo, seppur molto light, è un itinerario di cicloalpinismo



Oltrepassiamo Grange abbandonati



e poi sempre su sentiero scendiamo alla borgata di Caldane.
Qui bisogna prestare attenzione ai cani a guardia delle mandrie, uno in particolare è molto attratto dal copertone posteriore delle nostre bici e non vede l'ora di piantarci dentro i denti....





Arriviamo sull'asfalto e non ci resta che un brevissimo tratto per rientrare a Casteldelfino.

QUI la traccia GPX dell'escursione
 
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LA "RESISTENZA" IN VAL D'ARDA (PC)



ecco il fotoreport di un'escursione "nostrana" che ci ha impegnato e discretamente brasato in Alta Val d'Arda dove abbiamo percorso diversi sentieri utilizzati dai Partigiani durante la Resistenza.

Partiamo dalla solita area picnic nei pressi di un giovane Arda in zona Pedina.

La prima parte della salita è bella scorrevole, l'asfalto lascia ben presto il posto allo sterrato e saliamo tranquilli



La sterrata si trasforma ai piedi del Monte Menegosa in un sentiero ripido inizialmente molto sassoso e poi su terra nel bosco.
E qui si spinge e si spalla....

Arriviamo sull'anticima; solitamente giriamo a sinistra per andare alla Cima di Morfasso, stavolta invece puntiamo alla cima vera e propria del Menegosa





qualche tratto esposto ma non pericoloso



manca poco alla cima





Eccoci arrivati



Scendiamo sull'altro versante sino ad intercettare il sentiero che proviene da Santa Franca

Il primissimo tratto lo si fa in sella solo per la foto



poi bisogna prestare attenzione a scendere per un breve tratto con la bici al fianco o in spalla.

Una volta raggiunto l'incrocio con il sentiero proveniente da Santa Franca andiamo nella direzione opposta, verso il Monte Lama

Solitamente questo sentiero è impraticabile anche a piedi per i solchi dei mezzi a motore, ma stavolta, complice il gran secco, è perfettamente percorribile





altra breve spallata per raggiungere i pratoni sommitali del Monte Lama per la via più diretta e ripida



in cima possiamo tirare il fiato con il Menegosa alle nostre spalle



panorama sul fondo valle



ed anche il Monte Lama è fatto



breve tratto in falso piano



e ci spostiamo verso la terza cima di giornata: il Groppo di Gora

anche qui un breve tratto con bici in spalla



e via sui prati sommitali prestando attenzione alle pareti strapiombanti alla nostra destra







La prima parte di discesa dal Groppo di Gora è difficile anche a piedi, dopo invece diventa un continuo mangia e bevi sino al Passo del Pellizzone.

Qui iniziamo a salire verso il Monte Carameto, dove ignoreremo la deviazione per la cima.
Molti tratti sono a spinta, fa caldo e l'acqua inizia a scarseggiare.

La traccia che stiamo seguendo coincide per un lungo tratto con il percorso del Trail della Val Cenedola (trail di running)



decidiamo di fare tappa a Bore per riempire borracce e sacche idriche.

Saliamo ancora su asfalto sino ad intercettare il sentiero, ancora qualche mangia e bevi e finalmente bella discesa sulla frazione di Dadomo



Ora dobbiamo chiudere l'anello ed il sentiero GLS (dedicato a Giovanni Lo Slavo, capopartigiano) fa proprio al caso nostro.



Io sono cotto, ho fulminato tutto quello che ho di commestibile: panini, barrette, gellini;
il sentiero GLS è un continuo saliscendi, con alcuni tratti, di cui uno in particolare, molto ripidi;
ormai non riesco più a pedalare; spingo anche sulle salite più leggere...

E Ila e Paolino invece sempre belli pimpanti!!



Saranno stati i 40 km per quasi 1700 mt di dislivello non proprio agevoli ma quando siamo finalmente arrivati alle auto
....questo è stato il mio primo pensiero!!



...neanche i giri al cospetto del Monviso li ho patiti così tanto !!!
 

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CINQUE DITA E MONTE CAMULARA (PC)

Stavolta per questa escursione partiamo dal Passo delle Pianazze che collega la Val Ceno parmense alla nostra Val Nure.

Oggi siamo in tre; oltre a Paolino, ideatore del giro, si aggiunge Luca.

L'itinerario si compone di un primo anello dove andremo a vedere le rocce delle Cinque Dita e di un secondo dove saliremo sul Monte Camulara o Lazzarina per i local.

Una breve visita alla Chiesetta di Sant'Anna di Castello di Montereggio



Alcuni tratti di sentiero sono un po' sporchi ma si passa senza problemi



Dopo aver superato il borgo di Orlandazzo risaliamo a spinta sino alla base delle Cinque Dita, un particolare affioramento di rocce ofiolitiche scurissime





L'idea è anche di salire sul vicino Groppo Sidoli ma non abbiamo trovato l'imbocco del sentiero.

Una volta ritornati sulla comoda sterrata arriviamo ancora al Passo delle Pianazze ed iniziamo a risalire in direzione Monte Camulara.

Qualche bel passaggio prima della Fontanaccia dove facciamo scorta di acqua freschissima



Arriviamo finalmente ad intercettare la strada che sale da Granere nel Parmense



Breve pausa a Prato Bure



e ci avviciniamo ai piedi del Monte Camulara





Il sentiero utilizzato per la risalita non è ben visibile, occorre fare riferimento ai segni di vernice sugli alberi







anche nel bosco il sentiero è sempre molto selvatico







Ritorniamo sulla traccia percorsa anche all'andata



e dopo una lunga discesa con qualche breve rilancio siamo nuovamente al Passo delle Pianazze.

Stavolta le bici salgono definitivamente in auto perchè abbiamo un importante impegno da assolvere:

la merenda alla Trattoria della Pianassa che tra salumi, formaggi e tiramisu appena fatti riesce a placare i nostri appetiti

l'acqua della fontanacia di Roffi è eccezionale...
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MONTE OBOLO (PC)

Nel week end appena passato abbiamo cercato di far coincidere due passioni:

sabato funghi





e domenica mtb, cercando un itinerario, possibilmente pedalato, che ci possa aiutare a smaltire le tossine del giorno prima passato a camminare nei boschi.

La scelta cade sull'itinerario oggetto dell'ultimo raduno mtb di Bettola nella media Val Nure organizzato dal Panare MTB.

L'itinerario non presenta un dislivello eccessivo, siamo intorno ai 900 mt di dislivello (+ di 1000 se si aggiunge la breve risalita al Monte Obolo) ed in grado di soddisfare le esigenze pedalatorie della maggior parte dei biker.

Reperita con facilità la traccia in rete, ci troviamo alle 8:45 in piazza a Bettola con Paolino, Bobo e Rinaldo con un bell'11 gradi.

Su comode sterrate con qualche tratto su asfalto pedaliamo i primi km







sfida di velocità tra Bobo e la lumaca in primo piano



itinerario sempre bello scorrevole, attenzione però ad un breve tratto che, se fatto con il bagnato, diventa fangoso e se c'è poca luce tra telaio e pneumatico (vedi nostre Genius) sono dolori.



Un brevissimo tratto a spinta lo si trova dopo Obolo Vecchio che noi abbiamo allungato sino a salire sulla croce del monte omonimo (breve A/R)



Ora è tutta discesa







o quasi.... ci sono diversi brevi rilanci che possono lasciare il segno se si pensa di aver finito con le salite.



quando si arriva a questo cartello, inizia un bel toboga



e poi giù sino a Bettola



Nel complesso una bella escursione pedalata con la piacevole compagnia di Bobo e di Rinaldo su un itinerario dove le salite sono praticamente tutte pedalate e le discese belle fluide e scorrevoli.

...e finalmente un giro dove la bici non è finita sulle spalle!!!
 

miciolo

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I CRINALI DELLA VAL CURONE (AL)



è da circa un anno che Paolino ogni tanto butta lì questo itinerario; ma vuoi per la distanza, vuoi per il fatto che non si toccano grandi cime, l'abbiamo sempre rimandato.
Ora è giunto il momento di andare e di seguire la traccia proposta da Paolino.

Lo start è da Fabbrica di Curone dove c'è un bel parcheggio appena passata la Chiesa.

Io e Ila arriviamo dopo aver percorso la Val Tidone mentre Paolino si è sorbito il Passo del Penice; comunque da Piacenza sono circa 1 ora e 20 di strada dove non abbiamo mai visto tanti cartelli avvisanti il controllo della velocità e tanti contenitori di auto velox (spero vuoti!!).

Iniziamo percorrendo un tratto asfaltato che ci fa superare le frazioni di Remeneglia, Selvapiana e Forotondo.

L'asfalto poi lascia il posto ad una sterrata che con pendenza regolare ci fa guadagnare quota



Finalmente arriviamo ad intersecare la "Via del sale
"



Ci aspettano ora 16 km di up and down sulla testata della Val Curone molto panoramici



Durante l'escursione raggiungiamo la sommità di diversi monti di cui i più importanti sono: il Monte Chiappo (1699 mt), Il Monte Ebro (1700 mt) ed il Monte Giarolo (1473 mt)

solo per raggiungere le sommità del Monte Chiappo e del Monte Ebro abbiamo dovuto spingere la bici, ma è poca roba



Oltrepassato il Monte Chiappo il percorso già bello di suo diventa ancora più panoramico



in queste zone occorre prestare molta attenzione ai recinti di filo spinato che per lunghi tratti costeggiano il sentiero







percorriamo anche un tratto della Via Romea



il Monte Ebro, cima più alta dell'alessandrino si presenta davanti a noi



e intanto continuano gli up and down su panoramiche praterie







un breve tratto della risalita al Monte Ebro abbiamo preferito farla con bici in spalla





ed anche il Monte Ebro è raggiunto



sempre sui crinali oltrepassiamo i monti Cosfrone (1661 mt), Panà (1559 mt), il Passo di Brusamonica ed il Monte Gropà (1446 mt)













Oltrepassiamo anche il punto di arrivo degli impianti di risalita del bike park di Caldirola, dove incrociamo diversi biker.

Funghi ovunque con le mazze di tamburo nei prati



ed arriviamo all'ultimo monte di giornata, il monte Giarolo



per scendere ci sono diverse opzioni: si può prendere una delle discese dal bikepark che terminano a Caldirola e poi rientrare su asfalto, fare una sterrata diretta con tratto finale in asfalto, oppure percorrere una vecchia traccia trovata in rete denominata "Down Giarolo" di cui però non ne conosciamo la percorribilità.
Scartiamo l'opzione bike park per il troppo asfalto finale, scartiamo la sterrata perchè non si può chiudere un giro così.
Non ci resta che la discesa "Down Giarolo", 1000 mt di dislivello negativo dove c'è di tutto anche se purtroppo sembra in stato di abbandono.
Indispensabile il GPS nella sua prima parte dove il sentiero è pressochè invisibile, coperto da foglie e da rami e da alberi caduti.
Poi diventa meglio ma in alcuni tratti abbiamo ravanato.
Diciamo che non è la discesa che il downhiller o l'endurista può apprezzare, per loro meglio le discese del bike park.

Molto più divertente il tratto in discesa denominato "Doctor House" che abbiamo raggiunto dopo un breve tratto a spinta
Ci sono delle belle compressioni, un breve tratto nei calanchi anche se la traccia andrebbe un attimo mantenuta perchè merita davvero





Ritroviamo la civiltà ai Laghi sportivi di Malvista dove, dopo un breve tratto in asfalto praticamente in piano ritorniamo alle auto.

Nel complesso un itinerario, una volta raggiunta la Via del sale, molto panoramico a patto che il meteo sia favorevole ed anche discretamente impegnativo. A fine giro i gps segnano 42 km e 1900 mt circa di dislivello.

Va detto che la discesa Down Giarolo potrebbe far arricciare il naso ai puristi che amano le discese tecniche e pulite, basterebbe una ripassata veloce ma capiamo che 1000 mt di dislivello da mantenere non sono pochi....
...ma c'è l'alternativa!! Basta scendere da una delle discese del Bike Park!!
 

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LA "RESISTENZA" IN VAL D'ARDA (PC)



ecco il fotoreport di un'escursione "nostrana" che ci ha impegnato e discretamente brasato in Alta Val d'Arda dove abbiamo percorso diversi sentieri utilizzati dai Partigiani durante la Resistenza.

Partiamo dalla solita area picnic nei pressi di un giovane Arda in zona Pedina.

La prima parte della salita è bella scorrevole, l'asfalto lascia ben presto il posto allo sterrato e saliamo tranquilli



La sterrata si trasforma ai piedi del Monte Menegosa in un sentiero ripido inizialmente molto sassoso e poi su terra nel bosco.
E qui si spinge e si spalla....

Arriviamo sull'anticima; solitamente giriamo a sinistra per andare alla Cima di Morfasso, stavolta invece puntiamo alla cima vera e propria del Menegosa





qualche tratto esposto ma non pericoloso



manca poco alla cima





Eccoci arrivati



Scendiamo sull'altro versante sino ad intercettare il sentiero che proviene da Santa Franca

Il primissimo tratto lo si fa in sella solo per la foto



poi bisogna prestare attenzione a scendere per un breve tratto con la bici al fianco o in spalla.

Una volta raggiunto l'incrocio con il sentiero proveniente da Santa Franca andiamo nella direzione opposta, verso il Monte Lama

Solitamente questo sentiero è impraticabile anche a piedi per i solchi dei mezzi a motore, ma stavolta, complice il gran secco, è perfettamente percorribile





altra breve spallata per raggiungere i pratoni sommitali del Monte Lama per la via più diretta e ripida



in cima possiamo tirare il fiato con il Menegosa alle nostre spalle



panorama sul fondo valle



ed anche il Monte Lama è fatto



breve tratto in falso piano



e ci spostiamo verso la terza cima di giornata: il Groppo di Gora

anche qui un breve tratto con bici in spalla



e via sui prati sommitali prestando attenzione alle pareti strapiombanti alla nostra destra







La prima parte di discesa dal Groppo di Gora è difficile anche a piedi, dopo invece diventa un continuo mangia e bevi sino al Passo del Pellizzone.

Qui iniziamo a salire verso il Monte Carameto, dove ignoreremo la deviazione per la cima.
Molti tratti sono a spinta, fa caldo e l'acqua inizia a scarseggiare.

La traccia che stiamo seguendo coincide per un lungo tratto con il percorso del Trail della Val Cenedola (trail di running)



decidiamo di fare tappa a Bore per riempire borracce e sacche idriche.

Saliamo ancora su asfalto sino ad intercettare il sentiero, ancora qualche mangia e bevi e finalmente bella discesa sulla frazione di Dadomo



Ora dobbiamo chiudere l'anello ed il sentiero GLS (dedicato a Giovanni Lo Slavo, capopartigiano) fa proprio al caso nostro.



Io sono cotto, ho fulminato tutto quello che ho di commestibile: panini, barrette, gellini;
il sentiero GLS è un continuo saliscendi, con alcuni tratti, di cui uno in particolare, molto ripidi;
ormai non riesco più a pedalare; spingo anche sulle salite più leggere...

E Ila e Paolino invece sempre belli pimpanti!!



Saranno stati i 40 km per quasi 1700 mt di dislivello non proprio agevoli ma quando siamo finalmente arrivati alle auto
....questo è stato il mio primo pensiero!!



...neanche i giri al cospetto del Monviso li ho patiti così tanto !!!
con la luna di questa settimana non si poteva rinunciare ad un giro sul Lama IMG-20231002-WA0009.jpg IMG-20231002-WA0011.jpg IMG-20231002-WA0002.jpg
e neppure al risotto caldo in vetta IMG-20231002-WA0005.jpg IMG-20231002-WA0008.jpg
 

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I LAGHI MORENICI DELL'ALTA VAL NURE (PC)



rispolveriamo un vecchio itinerario della guida di Ila in Alta Val Nure che ci possa permettere di pedalare senza infangarci, viste le piogge dei giorni scorsi.
L'itinerario che parte da Ferriere e sale a Prato Grande con passaggi ai Laghi Bino e Moo fa proprio al caso nostro.

Vi do subito un consiglio che vi tornerà utile a fine giro qualora optiate per questa escursione: quando passate sui ponti in auto per raggiungere Ferriere, e ce ne sono diversi, controllate il livello e la portata del torrente Nure.

Con Paolino ci troviamo stavolta di domenica nella piazza antistante la Chiesa di Ferriere.
Alle 8:45, con una temperatura di 6 gradi, decidiamo di riporre le maglie a maniche corte e partiamo.

Su asfalto con traffico inesistente passiamo gli abitati di Canadello e di Rocconi e prendiamo la deviazione per Pertuso.

Siccome siamo allergici tutti e tre all'asfalto, prendiamo la scorciatoia sterrata che, tagliando fuori l'abitato di Pertuso, ci deposita direttamente a Pian Meghino.

La sterrata presenta diversi strappi importanti che possono impensierire i meno allenati

nella prossima foto infatti ho un sacco di pensieri!!



Da Pian Meghino su bella sterrata saliamo ai 1400 mt di Prato Grande





Lasciamo la sterrata per salire sul Monte Roccone in stile freeride, ....non c'è il sentiero!



Di per sé il Monte Roccone è un rilievo senza importanza ma è uno dei pochi posti da dove si riesce a vedere Lago Bino e Lago Moo insieme



ammirando il panorama si mettono in cantiere le prossime escursioni che saranno senz'altro delle ravanate :soffriba:



Scendiamo dal Roccone



e riprendiamo la sterrata che scende a Lago Bino dove lo smosso non manca



Il Lago si trova con una piccola deviazione sulla destra a scendere





Ritornati sulla sterrata la abbandoniamo subito per percorrere il tecnico sentiero che scende a Lago Moo



con passaggi anche nei prati



Percorriamo la prateria di Lago Moo





Ritorniamo ancora sulla sterrata che scende a Fontana Rosa



Scendiamo alla Chiesa di San Gregorio ed oltrepassiamo i borghi di Tomè e di Toni su traccia poco battuta che ci riporta sulla Statale 654, percorsa al mattino in auto per raggiungere Ferriere, all'altezza dei Perotti





Qui ci sono due opzioni:
1 - si chiude il giro su asfalto percorrendo i pochi km che separano Perotti da Ferriere dove abbiamo lasciato le auto
2 - si scende lungo il Nure e si percorre la comoda sterrata sino a Ferriere.

Noi logicamente optiamo per l'opzione 2 incuranti di quanto detto all'inizio del report in merito al livello del torrente Nure.

Il guado si presenta subito problematico ma mai rinunciare!!



decisamente non ce la si fa; troppo pericoloso tentare il salto, e le bici poi??

il primo a partire è Paolino, via calze e scarpe e vai di pediluvio!!
La corrente è forte e bisogna tener ben salda la bici



la seconda è Ila, guado con bici sottobraccio con calze e scarpe, ...alla marines



e l'ultimo sono io



Dall'altra sponda abbiamo avuto la conferma che il guado con o senza scarpe è stata la soluzione migliore!!



Dopo aver raffreddato i bollenti spiriti percorriamo l'ultimo tratto dell'itinerario sulla comoda sterrata in veste autunnale



Arriviamo alle auto con indumenti e bici pulite.
Non posso dire anche asciutti perchè le scarpe di Ila stanno asciugando ancora adesso!!!

QUI la traccia GPX dell'escursione
 
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MONTE CARMO DA TOIRANO (SV)



Sul Monte Carmo, quello sopra a Loano (SV), non siamo mai riusciti a salire ed è giunta l'ora di colmare questa lacuna.

Sfruttando un nostro breve soggiorno a Finale Ligure non dobbiamo fare la levataccia e percorrere una badilata di km sulle disastrata Autostrada nella Liguria di Ponente.

Lo start è dall'entroterra e più precisamente da Toirano dove alle 8:00 siamo in sella.

L'inizio è su asfalto per trasformarsi ben presto in sterrata. La salita è lunga, molto lunga. Dobbiamo passare dai 38 mt slm del parcheggio dove abbiamo lasciato le auto ai 1143 mt slm del Giogo di Giustenice.



Sulla sterrata siamo superati da diversi shuttle con carrelli al seguito stracarichi di orde di biker desiderosi di scendere sui sentieri lato Pietra Ligure.

Dal Giogo di Giustenice ai 1389 mt slm della cima del Monte Carmo saranno di più i tratti con bici a spinta/spalla rispetto ai tratti pedalati.







ma dura poco e ben presto siamo in cima





Per la discesa si è deciso di non percorrere il più famoso Karma Trail; abbiamo optato per trail meno battuti dalla massa ma molto molto impegnativi. Inizialmente, mi illudo che sia una passeggiata, sul trail X Rossa







Ancora una breve risalita sino all'Abbazia di San Pietro dei Monti







inizia la discesa vista mare



con alcuni tratti esposti





la discesa è molto "intensa", tutta su roccia con gradoni e strettoie e non molla un attimo







la discesa mette a dura prova sia mezzi che tenuta fisica













I trail in discesa che abbiamo percorso sono San Pietro ed il successivo Dari



Anche quest'ultimo trail non molla un attimo sino in fondo a Toirano



In tutto saranno circa 30 km per un dislivello prossimo ai 1600 mt dove la discesa è senz'altro più impegnativa della salita nonostante i tratti con bici a spinta/spalla.

Discesa consigliata solo agli amanti del genere!!!
 

Classifica mensile dislivello positivo