Responsabilità dell'organizzazione di una gara nel caso di un grosso ostacolo.

bikersgiant

Biker grossissimus
Concordo con quello che scrivi... certo e' che nelle 100 cadute che ho fatto quella in oggetto e' stata la piu' brutta e la piu' evitabile dal momento che almeno un altro biker era caduto prima e chi presidiava quel punto non ha trovato nulla di meglio di dirmi "... e' caduto anche un altro..."

Poi chiaro che se si scivola sull'asfalto... o sul fango... o si cappotta perche' si frena troppo con l'anteriore... o perche' il terreno e' sdrucciolevole ... l'organizzazione chiaramente non ha responsabilita.

Ma se un ostacolo non visibile non e' superabile con una ruota 29" con gomma 2.3"...

Di situazioni simili ne capitano molte, e purtroppo non è facile prevenirle, anche perchè tutto può diventare pericoloso in mtb,anche io a volte mi sono imbattuto in dei punti che al momento mi han fatto smadonnare, poi a sangue freddo mi sono reso conto di come non è facile su un percorso di 60km verificare al millesimo ogni minimo ostacolo. Poi ripeto non ho visto l'ostacolo di cui parli, magari vedendolo potrei dire che è un ostacolo spropositato e che l'organizzazione ha difettato in quel caso, gli eccessi van sempre riportati nelle norma, bisogna capire se questo era un eccesso, oppure se era una difficoltà nella quale tu ed un altro purtroppo siete incappati. Se su 1000 partecipanti o anche 800, solo due biker ci sono caduti, parliamo dello 0.2%, quindi ci può anche stare un pò di leggerezza del biker o un eccesso di sicurezza dello stesso visto che il 99% dei partecipanti lo ha evitato. Lungi da me giudicare, può anche essere stata una leggerezza dell'organizzazione uno dovrebbe vedere per dare un giudizio,così come l'hai descritta non mi appare una gran colpa. Un conto è leggere un conto è poi vedere
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Il comportamento doloso di un organizzatore si configura tutte quelle volte in cui egli contravviene alle normative laddove esse sono contemplate.
Di nuovo sono d'accordo sulla conclusioni ma non sugli argomenti :prost:

Un comportamento è "doloso" se l'evento che ne consegue è previsto e voluto, cioè se lo si fa apposta con l'intento della conseguenza.

Il mancato rispetto di una precisa norma (di legge o regolamentare) non configura di per sè il dolo: nel caso che ipotizzi di un investimento ad un incrocio non segnalato l'organizzatore potrebbe essere denunciato per concorso in omicidio colposo, non certo per omicidio (doloso).

Quello su cui concordo è che il mancato rispetto di una precisa norma quasi certamente comporta l'esistenza della responsabilità civile, proprio perchè il rispetto della norma è un elemento minimo di diligenza, probabilmente non sufficiente ma certamente necessario. E concordo sul fatto che non è questo il caso, visto che nei regolamenti sportivi non esiste una norma che definisce come debbano essere i percorsi.


Ma se un ostacolo non visibile non e' superabile con una ruota 29" con gomma 2.3"...
Capisco cosa vuoi dire, ma di per sè questo può non voler dire nulla, i percorsi mtb sono per loro definizione fuoristrada e notoriamente presentano irregolarità, buche, sassi, cambio di terreni e chi più ne ha più ne metta. A livello di teoria, un addetto al percorso un po' "sveglio" (o magari semplicemente biker, cosa spesso rara) sarebbe potuto intervenire in qualche modo: ma come ho scritto molte volte tra la teoria e la pratica ci corre un mare. Parere personale: se non hai danni quantificabili e dimostrabili di una certa entità, io non morirei dalla voglia di verificare quanto e come la teoria possa essere applicata nella pratica ;-)
 

bikersgiant

Biker grossissimus
Di nuovo sono d'accordo sulla conclusioni ma non sugli argomenti :prost:

Un comportamento è "doloso" se l'evento che ne consegue è previsto e voluto, cioè se lo si fa apposta con l'intento della conseguenza.

Il mancato rispetto di una precisa norma (di legge o regolamentare) non configura di per sè il dolo: nel caso che ipotizzi di un investimento ad un incrocio non segnalato l'organizzatore potrebbe essere denunciato per concorso in omicidio colposo, non certo per omicidio (doloso).

Quello su cui concordo è che il mancato rispetto di una precisa norma quasi certamente comporta l'esistenza della responsabilità civile, proprio perchè il rispetto della norma è un elemento minimo di diligenza, probabilmente non sufficiente ma certamente necessario. E concordo sul fatto che non è questo il caso, visto che nei regolamenti sportivi non esiste una norma che definisce come debbano essere i percorsi.



Capisco cosa vuoi dire, ma di per sè questo può non voler dire nulla, i percorsi mtb sono per loro definizione fuoristrada e notoriamente presentano irregolarità, buche, sassi, cambio di terreni e chi più ne ha più ne metta. A livello di teoria, un addetto al percorso un po' "sveglio" (o magari semplicemente biker, cosa spesso rara) sarebbe potuto intervenire in qualche modo: ma come ho scritto molte volte tra la teoria e la pratica ci corre un mare. Parere personale: se non hai danni quantificabili e dimostrabili di una certa entità, io non morirei dalla voglia di verificare quanto e come la teoria possa essere applicata nella pratica ;-)

Non parlavo di incrocio non segnalato. Ho detto chiaramente " passare su una strada senza l'autorizzazione pur sapendo che essa ci vuole. Se organizzi non puoi non sapere e seppur sapendo contravvieni alla regola mandando qualcuno a rischiare la pelle, qualcuno ti può anche accusare di comportamento doloso. Se fai attraversare ad una persona un incrocio con il rosso pur sapendo che con il rosso non si passa, dicendo alla persona tranquillo è tutto a posto non passa nessuno e siamo autorizzati a passare, e quello si schianta contro un camion, penso che il dolo ci possa stare tutto. Chi si iscrive ad una gara da per scontato che l'organizzazione rispetti le regole, si fida dell'organizzatore, nessuno si iscrive ad una gara credo, se anche solo immagina che l'organizzatore sia un irresponsabile, quindi io mi iscrivo affidandomi in toto all'organizzazione dando per scontato che le regole di base, le norme federali, del codice della strada, le autorizzazioni, siano state tutte rispettate. Io ci starei molto attento, perchè l'accusa di fare apposta in casi eclatanti può sempre saltar fuori, laddove è ovvio e scontato il pericolo, ed è altrettanto chiaro che occorre seguire una specifica procedura, e pur sapendo tutto questo permetti a chi in buona fede si affida a te di andare in contro a certi rischi. In questi casi il confine tra dolo e colpa è molto sottile. Dove il pericolo è evidente e la norma pure, un eventuale danno cagionato dall'aggiramento voluto della norma non sò quanto sia colposo.
Il caso che hai evidenziato, ovvero l'incrocio non segnalato, giustamente evidenzia più una colpa che un dolo, può essere, come capita spesso verso la fine delle gare che l'addetto al presidio abbia smobilitato anzitempo, può essere che abbia capito male le indicazioni date dall'organizzatore e si sia posizionato in un punto diverso, potrebbe aver ricevuto l'ok dall'organizzazione ritenendo erroneamente transitati tutti i concorrenti, potrebbe essere sfuggito all'organizzazione quell'incrocio (caso difficile ma non impossibile), insomma c'è un difetto, chiaramente non voluto, una leggerezza, una disattenzione, una sottovalutazione.
Ma non prendere una autorizzazione al transito su una strada statale o provinciale, è ben più grave, l'autorizzazione precede l'evento, rientra nella pianificazione, tra le fondamenta della manifestazione, non è un qualcosa che è andato storto, è proprio qualcosa che parte in maniera sbagliata e se lo fai di proposito (come qualche volta in giro accade perchè si sa che magari il Prefetto negherà a prescindere quell'attraversamento e quindi sapendo che è un piccolo tratto l'organizzatore decide lo stesso di attraversarlo in barba ai divieti) sono dolori. Fa parte dell'ABC di un organizzatore rispettare certi obblighi, e nn rispettarli configura una volontà di trasgredire non una mancanza involontaria seppur grave, con tutto ciò che ne consegue. Poi ci sono giudici che condannano al risarcimento il carabiniere che ha sparato al ladro in fuga, l'Italia è anche questo.
Aggiungo comunque che oggi questi sono esempi estremi che per fortuna stanno scomparendo, ho portato l'esempio per aggiungere elementi alla tesi del dolo o della colpa, che comunque viene sempre giudicata da un giudice, nei casi di gare, difficilmente si evidenzia il dolo, oggi nessuno pensa di organizzare qualcosa senza il permesso al transito, sarebbe da irresponsabili, ma comunque non è un ipotesi impossibile.
 

sembola

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Non parlavo di incrocio non segnalato. Ho detto chiaramente " passare su una strada senza l'autorizzazione pur sapendo che essa ci vuole. Se organizzi non puoi non sapere e seppur sapendo contravvieni alla regola mandando qualcuno a rischiare la pelle, qualcuno ti può anche accusare di comportamento doloso.

Il codice penale (art.43) dice che "Il delitto è doloso o secondo l'intenzione, quando l'evento dannoso o pericoloso, che è il risultato dell'azione od omissione e da cui la legge fa dipendere l'esistenza del delitto, è dall'agente preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione" (il grassetto è mio).
Se non chiedi l'autorizzazione di certo infrangi il Codice della Strada con le conseguenze amministrative dell' articolo 9 c.8. Capitasse un incidente certamente l'organizzatore non potrebbe in nessun modo scansare almeno una parte delle responsabilità civili nè di quelle penali, ma dubito che si riuscirebbe a dimostrare il dolo, cioè che era "voluto" che accadesse: quasi certamente sarebbe contestato un reato colposo, non doloso. Non è un caso che sia stato introdotto il reato di "omicidio stradale" proprio per l'impossibilità pratica di attribuire la volontarietà in caso di incidenti causati da ubriachezza o droga...

Lo ripeto, per me l'ipotesi che un organizzatore possa essere accusato di un reato doloso è decisamente remota, anche in caso non ottemperi a qualche regola o legge. Il che non significa che non possa finire in tribunale, un processo per omicidio colposo o lesioni colpose gravi o gravissime non è certo uno scherzo, nè tantomeno lo sono le conseguenze civili. Le cosa vanno fatte per bene e seguendo le regole, su questo sono d'accordo al 100% :prost:
 

samuelgol

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Il codice penale (art.43) dice che "Il delitto è doloso o secondo l'intenzione, quando l'evento dannoso o pericoloso, che è il risultato dell'azione od omissione e da cui la legge fa dipendere l'esistenza del delitto, è dall'agente preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione" (il grassetto è mio).
Se non chiedi l'autorizzazione di certo infrangi il Codice della Strada con le conseguenze amministrative dell' articolo 9 c.8. Capitasse un incidente certamente l'organizzatore non potrebbe in nessun modo scansare almeno una parte delle responsabilità civili nè di quelle penali, ma dubito che si riuscirebbe a dimostrare il dolo, cioè che era "voluto" che accadesse: quasi certamente sarebbe contestato un reato colposo, non doloso. Non è un caso che sia stato introdotto il reato di "omicidio stradale" proprio per l'impossibilità pratica di attribuire la volontarietà in caso di incidenti causati da ubriachezza o droga...

Lo ripeto, per me l'ipotesi che un organizzatore possa essere accusato di un reato doloso è decisamente remota, anche in caso non ottemperi a qualche regola o legge. Il che non significa che non possa finire in tribunale, un processo per omicidio colposo o lesioni colpose gravi o gravissime non è certo uno scherzo, nè tantomeno lo sono le conseguenze civili. Le cosa vanno fatte per bene e seguendo le regole, su questo sono d'accordo al 100% :prost:
Quel che hai scritto è corretto. Una mancata richiesta di autorizzazione sarebbe considerata negligenza, imperizia o imprudenza che sono gli elementi fondamentali della colpa, non del dolo. Peraltro, essendo non direttamente il CO colui che ha commesso l'eventuale investimento (a meno che non sia una macchina dell'organizzazione), credo sarebbe chiamato a rispondere civilmente di un risarcimento, non penalmente, nemmeno a titolo di colpa.
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
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Ovviamente il nostro è un discorso "teorico", poi contano le circostanze...:prost:
Infatti. Il mettere agli incroci del personale o meno, pur in assenza di autorizzazione, già cambierebbe non poco le cose. Così come credo le cambierebbe se il ciclista è tutto a dx come comunque sarebbe pur fuori gara o se fidando nella gara era tutto contromano. Ecc.ecc.
Circostanze a parte, il dolo si può escludere a priori. Sempre che l'automobilista non sia un sicario messo lì dal CO per sdraiare gli avversari dei beniamini di casa :smile:
 

1978

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Sara' che faccio corse in cui i sentieri non sono preparati nè visionati, ma proprio non mi passerebbe per la testa cercare responsabilità degli organizza in seguito a una caduta avvenuta in mtb al di fuori delle strade aperte al traffico; e dire che sarebbe anche il mio lavoro.

Bravo... penso tu abbia colto il nocciolo del problema... se vogliamo trovare responsabilità in qualcosa almeno non cerchiamo di trovarle a tutti i costi solo perché in quel momento ci fa comodo... per me questa discussione, così impostata, è completamente inutile ... gli organizzatori si assumono responsabilità che chi partecipa nemmeno conosce... cerchiamo di avere almeno la decenza di non arrampicarci sugli specchi cercando di voler per forza trovare una colpa ... io se fossi in chi ha aperto tale discussione andrei in chiesa e ringrazierei il Signore... il resto, nel caso specifico, mi sembra solo ed esclusivamente una grande forzatura...

Sinceramente, da organizzatore, sono più questi atteggiamenti che mi spaventano più che le reali difficoltà di un tracciato...

Saluti a tutti...
 

gabr74

Biker cesareus
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Bravo... penso tu abbia colto il nocciolo del problema... se vogliamo trovare responsabilità in qualcosa almeno non cerchiamo di trovarle a tutti i costi solo perché in quel momento ci fa comodo... per me questa discussione, così impostata, è completamente inutile ... gli organizzatori si assumono responsabilità che chi partecipa nemmeno conosce... cerchiamo di avere almeno la decenza di non arrampicarci sugli specchi cercando di voler per forza trovare una colpa ... io se fossi in chi ha aperto tale discussione andrei in chiesa e ringrazierei il Signore... il resto, nel caso specifico, mi sembra solo ed esclusivamente una grande forzatura...

Sinceramente, da organizzatore, sono più questi atteggiamenti che mi spaventano più che le reali difficoltà di un tracciato...

Saluti a tutti...
Mi spieghi meglio quali sono le "responsabilita' che chi partecipa nemmeno consosce"?

Davvero, da organizzatore, non sei preoccupato che qualcuno si possa procurare lesioni permanenti o morire in una gara che hai organizzato?
... ad esempio perche' in una discesa da 60km/hr- non avevi notato una buca profonda mezzo metro?

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bici & avventura

Biker novus
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Da organizzatore di Granfondo l'UNICA cosa che mi preoccupa veramente è la sicurezza dei partecipanti. La preparazione della gara, pulizia sentieri, segnaletica, pacchi gara, ristori ecc. è acqua fresca in confronto al timore che qualcuno si faccia male seriamente. Il percorso cerco di renderlo il meno pericoloso possibile, non mettendo discese veloci o tratti con scarpate senza protezioni ecc. ma la sicurezza assoluta per la tipicità propria di questo sport non può esistere. C'è da considerare poi che la maggior parte del percorso non è raggiungibile dai mezzi di soccorso, dove a volte la tempestività potrebbe essere fondamentale. Io ho cercato in parte di ovviare a questo facendomi collaborare da infermieri-soccorritori in moto da enduro dotati di zainetto medico che ovviamente sono sul percorso insieme alle bici e che sicuramente possono prestare i primi soccorsi prima che arrivi l'ambulanza... dove poi se a volte ci sono single-track di km o che si inerpicano su creste ecc. Le responsabilità del presidente del C.O. sono tante forse troppe, pur facendo tutto nel modo più diligente possibile in caso di incidente serio non è semplice la cosa, si viene sicuramente chiamati a risponderne, per poi dimostrare di non avere colpa. Dopo un paio di casi seri che sono successi sto valutando seriamente se è ancora il caso di prendersi queste responsabilità. Nel primo caso un concorrente per il troppo caldo dopo una salita è svenuto, gli occhi tutti girati, fortuna che l'ambulanza era vicino ed è potuta arrivare sul posto, portato in ospedale ha ripreso conoscenza in nottata. Nell'altro caso un concorrente si tocca con un'altro batte la testa e, grandissima botta di culo, un bikers medico in gara che seguiva si ferma si accorge era incosciente e riesce a rianimarlo. Alla mia domanda di cosa era successo mi ha detto che il tizio era andato in arresto cardio-circolatorio....Alla fine della fiera per cosa, per la gloria, per la soddisfazione di avere creato un bell'evento, al netto poi delle lamentele che non mancano mai.
 

marcoace

Biker superis
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Da organizzatore di Granfondo l'UNICA cosa che mi preoccupa veramente è la sicurezza dei partecipanti. La preparazione della gara, pulizia sentieri, segnaletica, pacchi gara, ristori ecc. è acqua fresca in confronto al timore che qualcuno si faccia male seriamente. Il percorso cerco di renderlo il meno pericoloso possibile, non mettendo discese veloci o tratti con scarpate senza protezioni ecc. ma la sicurezza assoluta per la tipicità propria di questo sport non può esistere. C'è da considerare poi che la maggior parte del percorso non è raggiungibile dai mezzi di soccorso, dove a volte la tempestività potrebbe essere fondamentale. Io ho cercato in parte di ovviare a questo facendomi collaborare da infermieri-soccorritori in moto da enduro dotati di zainetto medico che ovviamente sono sul percorso insieme alle bici e che sicuramente possono prestare i primi soccorsi prima che arrivi l'ambulanza... dove poi se a volte ci sono single-track di km o che si inerpicano su creste ecc. Le responsabilità del presidente del C.O. sono tante forse troppe, pur facendo tutto nel modo più diligente possibile in caso di incidente serio non è semplice la cosa, si viene sicuramente chiamati a risponderne, per poi dimostrare di non avere colpa. Dopo un paio di casi seri che sono successi sto valutando seriamente se è ancora il caso di prendersi queste responsabilità. Nel primo caso un concorrente per il troppo caldo dopo una salita è svenuto, gli occhi tutti girati, fortuna che l'ambulanza era vicino ed è potuta arrivare sul posto, portato in ospedale ha ripreso conoscenza in nottata. Nell'altro caso un concorrente si tocca con un'altro batte la testa e, grandissima botta di culo, un bikers medico in gara che seguiva si ferma si accorge era incosciente e riesce a rianimarlo. Alla mia domanda di cosa era successo mi ha detto che il tizio era andato in arresto cardio-circolatorio....Alla fine della fiera per cosa, per la gloria, per la soddisfazione di avere creato un bell'evento, al netto poi delle lamentele che non mancano mai.

Concordo.
 

1978

Biker superis
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Mi spieghi meglio quali sono le "responsabilita' che chi partecipa nemmeno consosce"?

Davvero, da organizzatore, non sei preoccupato che qualcuno si possa procurare lesioni permanenti o morire in una gara che hai organizzato?
... ad esempio perche' in una discesa da 60km/hr- non avevi notato una buca profonda mezzo metro?

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Certo... sono sempre preoccupato ma parlare di responsabilità e tirare fuori un putiferio del genere per due lividi procurati da un normale sasso non visto misembra sembra un tantino esagerato e scusa se mi permetto 'da attaccabrighe' ...

Uno che va in mtb dovrebbe essere abituato a sassi seminascosti che sporgono 20 centimetri, altroché buche profonde mezzo metro...

Prima di voler fare i fenomeni riflettiamo che non c'è scritto da nessuna parte che bisogna scendere a 60 all'ora da una discesa... se lo fai te ne assumi le responsabilità perché facile che trovi sassi e avvallamenti...

Scusa la schiettezza ma gara o non gara, escursione o allenamento è l'approccio che hai cannato...

altrimenti ti resta sempre il biliardo... ma visto l'atteggiamento anche quello potrebbe risultare altamente rischioso...

Buona notte e buone pedalate... ma mi raccomando... con la testa sulle spalle e soprattutto CON UN BEL PO' DI BUONSENSO....
 

gabr74

Biker cesareus
26/5/12
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Certo... sono sempre preoccupato ma parlare di responsabilità e tirare fuori un putiferio del genere per due lividi procurati da un normale sasso non visto misembra sembra un tantino esagerato e scusa se mi permetto 'da attaccabrighe' ...

Uno che va in mtb dovrebbe essere abituato a sassi seminascosti che sporgono 20 centimetri, altroché buche profonde mezzo metro...

Prima di voler fare i fenomeni riflettiamo che non c'è scritto da nessuna parte che bisogna scendere a 60 all'ora da una discesa... se lo fai te ne assumi le responsabilità perché facile che trovi sassi e avvallamenti...

Scusa la schiettezza ma gara o non gara, escursione o allenamento è l'approccio che hai cannato...

altrimenti ti resta sempre il biliardo... ma visto l'atteggiamento anche quello potrebbe risultare altamente rischioso...

Buona notte e buone pedalate... ma mi raccomando... con la testa sulle spalle e soprattutto CON UN BEL PO' DI BUONSENSO....
Che tipo di gare organizzi? ... e dove?

Considera che nelle GF di Coppa Piemonte i primi 50 (almeno!) nei tratti scorrevoli lasciano tutto e spesso ci si avvicina ai 60 km/hr.
Sono tutti degli irresponsabili che vogliono fare i fenomeni?
... non credo ... il punto e' che quello e' diventato lo standard, forse proprio perche' i percorsi sono preparati...
Se vuoi che qualcuno si ammazzi basta lasciare ostacoli non visibili (poiche' nell'erba) o buche di mezzo metro nei tratti piu' veloci... a quel punto l'abilita' non c'entra, quello che non vedi non lo puoi saltare...

In- allenamento, ovviamente l'approccio e' diverso... sul sentiero e' probabile che ci sia di tutto...
 

sembola

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una nera e l'altra pure
[MENTION=107119]gabr74[/MENTION], la questione verte proprio su cosa sia sensato aspettarsi di incontrare sul percorso...il concetto giuridico di "prudenza" che viene richiesto agli organizzatori ma anche ai concorrenti è sostanzialmente questo. Gli organizzatori devono fare tutto quello che è ragionevolmente fare per eliminare i rischi e segnalare quelli non eliminabili: i concorrenti devono comportarsi in modo da evitare i rischi che ragionevolmente si possono incontrare.

A mio parere un ostacolo non visibile su un percorso di gare è sempre possibile: se non è visibile per il concorrente può essere stato altrettanto invisibile agli addetti che hanno studiato, controllato e fettucciato il percorso, tanto più che parliamo di diverse decine di km che non possono essere rastrellati palmo a palmo.

Stessa cosa per la velocità: gara o non gara chiunque va in mtb sa che più sale la velocità e minore è la possibilità di rimediare ad errori od imprevisti. Per cui l'organizzatore "ragionevolmente" cercherà di evitare tratti molto veloci ma allo stesso tempo il concorrente dovrà metterci del suo, visto che anche sullo sterrato più compatto, stile Eroica, c'è come minimo il ghiaino che ti può mandare gambe all'aria.


[MENTION=72400]1978[/MENTION]: io credo che sia meglio discutere con più serenità di questi argomenti, è vero che stavolta si è risolto tutto con due lividi, ma poteva andare peggio. Da ex-organizzatore concordo con quanto scrivi tu e [MENTION=167140]bici & avventura[/MENTION] ma converrai con me che si vedono anche situazioni gestite male ed in modo sicuramente imprudente anche da parte delle organizzazioni...


[MENTION=57249]marcoace[/MENTION]: se tu fossi un organizzatore ringrazieresti Iddio dell'esistenza delle assicurazioni.
 

cicloandrea

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Sono molto combattuto: da legale trovo questa discussione estremamente interessante e di buon auspicio, da biker la trovo assurda....se continua così, le poche manifestazioni che resteranno si potranno fare con la gravel.
 

Davide_sd

Biker superis
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L'ostacolo era una grossa pietra (altezza circa 20-25cm) non segnalata e non visibile in quanto nascosta dall'erba.
La velocità in quel tratto era di circa 40km/hr
Chi l'ha presa ha fatto cappottone e brutto volo... serviva la sfiga giusta per prenderla in quanto il percorso in quel tratto era largo 3 metri... ma io ce l'ho avuta... => Risultato => 3 tagli + contusioni + escoriazioni ( ... e se mi spaccavo una vertebra non c'era da meravigliarsi... ma è andata bene...)

L'organizzazione dell'evento ha qualche responsabilità?
... se si, di che tipo?

Premesso che:

  • non sono un organizzatore di gare;
  • non faccio gare;
  • non so se volontariamente o meno, ma hai tralasciato un bel po' di dettagli al fine di rendere questa discussione utile, alcuni li vedremo in questa risposta;

Dovresti dimostrare che la pietra era invisibile (tanti auguri nel dimostrarlo): se tale sasso è grande quanto dici, è assai probabile che avesse creato un zona vuota d'erba che tu non hai visto, oppure hai visto ed in quel momento hai pensato che i rischi di passarci sopra erano accettabili.
E se proprio vogliamo essere pignoli, avevi il sole negli occhi nei momenti immediatamente precedenti alla caduta? Se si, indossavi degli occhiali? Le lenti inserivano dei riflessi o arteffatti di varia natura? In tal caso è colpa del sole, degli occhiali o tua?

Continui a ripetere che un altro biker era caduto su quel punto: e con ciò? Partiamo dal presupposto che gli organizzatori cercano di eliminare quanti più rischi possibili (ed è un'assunzione estremamente corretta in Italia, poiché ci sono personaggi sempre pronti a inventarsi boiate pur di addossare la responsabilità agli altri). Dovresti portare delle statistiche più accurate per dare un'idea del tuo punto di vista. Ad esempio, se in gara c'erano 20 concorrenti, potresti dire che almeno il 10% dei partecipanti si è fatto male: in tal modo rendi bene l'idea che quel punto effettivamente era pericoloso. Ma se la gara conta 1000 partecipanti la statistica diventa 0.2%: ad una prima analisi difficilmente la tua tesi regge, non solo, la domanda sorge spontanea: non è che sia stato un tuo errore?

Considera che nelle GF di Coppa Piemonte i primi 50 (almeno!) nei tratti scorrevoli lasciano tutto e spesso ci si avvicina ai 60 km/hr.
Non è scritto da nessuna parte che devi per forza fare 60km/h in discesa. Ognuno DOVREBBE spingere secondo le proprie reali possibilità (questo è il significato di "dare tutto"), in condizione di non mettere a rischio l'incolumità propria ma soprattutto altrui. Purtroppo molte delle persone che conosco che fanno gare non hanno minimamente idea delle loro possibilità, e ciò li porta a strafare (e sentirsi come Nino Schurter).
E se anche gli organizzatori avrebbero messo i cartelli di pericolo, rispondimi sinceramente, a 40-60km/h su una sterrata che non conosci, magari piena di scossoni, vuoi dirmi che riusciresti a vederli???? Ma chi sei, Gesù??? Io non li vedrei neanche se fossero grandi come case, figuriamoci leggerli, e ho 10/10 di vista.

Sono tutti degli irresponsabili che vogliono fare i fenomeni?
No: i primi in classifica probabilmente lo fanno per lavoro, passano ore in bicicletta ogni ogni, hanno un livello d'esperienza non indifferente: viaggiano a velocità che comportano rischi accettabili per il loro livello di esperienza. Poi ci sono quelli che, pur non essendo professionisti, sono in grado di vedere i propri limiti e agiscono di conseguenza. I restanti sono i fenomeni irresponsabili: e ce ne sono tanti, troppi: sono colori che quando vedono scritto gara allora se ne fregano dei propri limiti e l'incolumità di chi gli sta attorno.
Per cause di forza maggiore, moltissime strade sterrate presentano una superficie sconnessa: se viaggiavi a 40km/h su una sterrata che non conosci e cadi, dalle mie parti si dice "brao mona", gara o allenamento o giretto di spasso. Ti è andata di lusso che ti sei rialzato.

Questo thread mi lascia estremamente perplesso e amareggiato: quando va bene allora tutti si considerano fenomeni e quando va male è sempre responsabilità degli altri, a priori... Ti credo che molte persone non se la sentono di portare avanti l'organizzazione delle gare proprio per questioni di responsabilità.

cicloandrea ha scritto:
Sono molto combattuto: da legale trovo questa discussione estremamente interessante e di buon auspicio, da biker la trovo assurda....se continua così, le poche manifestazioni che resteranno si potranno fare con la gravel.
Se continua così non si faranno neanche quelle su asfalto, visto che le macchie d'olio sono sempre presenti... figuriamoci gravel.
 

sembola

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una nera e l'altra pure
[MENTION=112088]Davide_sd[/MENTION]: quoto tutto quello che scrivi, salvo un punto, cioè il fatto che c'era un addetto e che in precedenza si era verificata un' altra caduta. Sarebbe stato auspicabile che l'addetto avesse capito che c'era un ostacolo invisibile e avesse fatto qualcosa come rimuoverlo, strappare l'erba davanti per renderlo visibile, avvisare i concorrenti a voce, etc... Posso concordare che sia una circostanza pittosto flebile per sostenere una responsabilità dell' organizzazione, ma non si può neppure liquidarla come inconsistente.

[MENTION=106773]cicloandrea[/MENTION]: io non criminalizzerei il fatto che ci si facciano certe domande, è raro che le risposte siano sempre chiare ed univoche. Come ho scritto prima ci possono essere pretese sbagliate ma ci sono anche organizzatori non all'altezza della situazione.
 

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