anche io ho inviato la mail:
questo il testo:
Egregio Ing. Russo,
questa mattina mi sono svegliato e sfogliando il giornale ancora un po' non mi viene un infarto.
Apprendo dalla stampa di questa sua insana decisione di emanare un divieto al transito di biciclette lungo le provinciali n°2 (San Bernardo di Mendatica-Colle del Garezzo), 69 (Pigna-Monte Gouta-La Colla), 76 (Colle Melosa-Garezzo), 88 (Monesi-Confine della Provincia)e 89 (Triora-Passo della Guardia).
Io sono quasi sicuro che si tratti di un errore di stampa, che il suo divieto riguardi quasi sicuramente mezzi motorizzati quali 4x4 o moto da fuoristrada e che il termine BICICLETTE sia stato usato dal distratto giornalista per errore.
Nella remota ipotesi in cui però non fosse colpa del giornalista, ma quello fosse veramente un provvedimento a sua firma io mi chiedo come lei possa averlo scritto senza pensare anche alle conseguenze in tema di turismo, di mobilità sostenibile e di fruibilità del territorio da parte di tutti i cittadini.
Certi provvedimenti fanno male all'italia, certi provvedimenti rendono le istituzioni ridicole nei confronti dei loro cittadini, certi provvedimenti fanno fortemente dubitare delle capacità della nostra classe dirigente.
Sono sicuro che l'articolo sia un errore, ma sopratutto sicuro che nel caso non lo fosse lei provvederà a ritirare quel testo seguendo il consiglio di un comune cittadino che questa mattina si è alzato e ha pensato che l'italia ha imboccato una strada pericolosa senza protezione a valle.
Colgo l'occasione per porgere i miei più cordiali saluti
questo il testo:
Egregio Ing. Russo,
questa mattina mi sono svegliato e sfogliando il giornale ancora un po' non mi viene un infarto.
Apprendo dalla stampa di questa sua insana decisione di emanare un divieto al transito di biciclette lungo le provinciali n°2 (San Bernardo di Mendatica-Colle del Garezzo), 69 (Pigna-Monte Gouta-La Colla), 76 (Colle Melosa-Garezzo), 88 (Monesi-Confine della Provincia)e 89 (Triora-Passo della Guardia).
Io sono quasi sicuro che si tratti di un errore di stampa, che il suo divieto riguardi quasi sicuramente mezzi motorizzati quali 4x4 o moto da fuoristrada e che il termine BICICLETTE sia stato usato dal distratto giornalista per errore.
Nella remota ipotesi in cui però non fosse colpa del giornalista, ma quello fosse veramente un provvedimento a sua firma io mi chiedo come lei possa averlo scritto senza pensare anche alle conseguenze in tema di turismo, di mobilità sostenibile e di fruibilità del territorio da parte di tutti i cittadini.
Certi provvedimenti fanno male all'italia, certi provvedimenti rendono le istituzioni ridicole nei confronti dei loro cittadini, certi provvedimenti fanno fortemente dubitare delle capacità della nostra classe dirigente.
Sono sicuro che l'articolo sia un errore, ma sopratutto sicuro che nel caso non lo fosse lei provvederà a ritirare quel testo seguendo il consiglio di un comune cittadino che questa mattina si è alzato e ha pensato che l'italia ha imboccato una strada pericolosa senza protezione a valle.
Colgo l'occasione per porgere i miei più cordiali saluti