Auto travolge ciclisti, 7 morti

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spesso condivido le tue posizioni e le tue analisi...ma questa, perdonami, mi pare molto azzardata.

Nel senso che in linea teorica vi sono molti principi interessanti e condivisibili (necessità di curare la causa, utilità o meno delle morti, limiti dell'utilità pena, in fatto di non sentenziare sulla persona...ma sugli atti compiuti da quella persona che hanno conseguenze sociali e personali?ecc.)..ma questi discorsi teorici sono molto, troppo ampi per potere essere applicati a casi concreti, che sfuggono a generalizzazioni... appunto..così ampie.

Ma soprattutto, non leggo da nessuna parte di responsabilità personale nei confronti della società (insieme di altri individui e frutto di patto, convenzione tra gli stessi) in cui si decide di vivere e operare (nessuno vieta l'eremitismo, ove si risponde solo a se stessi o a un qualche dio).

E' giusto inquadrare un dramma nelle cause sociali, culturali, politiche, personali, storiche ecc. che hanno concorso alla realizzazione del dramma stesso...però, per non parlare in generale (la metafisica è fallita da un pezzo) ma calandosi nel caso specifico, se con striscia continua valuto che l'auto che mi precede va troppo piano, scelgo di sorpassare comunque malgrado vi siano rischi oggettivi, devo essere responsabile della mia scelta. E non c'è appello ad ulteriori contingenze che tenga.

La dialettica vittima-carnefice è vecchia come il cucco (visto che t'intendi di filosofia, nel pensiero moderno deriva direttamente dalla dialettica servo-padrone di Hegel..) come si dice dalle mie parti...è vero, i ruoli spesso e volentieri sono confusi, il carnefice spesso è anche vittima (di se stesso, prima che di società o altre cose).
Ma un atto di violenza resta sempre un atto di violenza che, se compiuto scientemente, non esula dalle responsabilità personali e sociali. E sappiamo tutti bene che, restando sul caso concreto e non su elucubrazioni generali, un paio di canne non determinano uno stato di incoscienza tale da fare venire meno la capacità di scelta e raziocinio (pur riducendo la capacità di reazione e di riflessi...che come in questo caso può essere però influente).

Gli altri post giustizialisti, qualunquisti, e con tanti altri suffissi -isti, si commentano da sé e non necessitano di risposta.

Credo certamente di condividere quanto affermi.
Quelle capacità che tu chiami responsabilità personale, capacita di discernimento, libero arbitrio proviamo a infilarle in un corbello chiamto autodeterminazione.
Ecco, se questo corbello non fa parte del patrimonio di una persona, allora bisogna donarglielo. Prima abbiamo capito il perché, dopo ci mettiamo a confezionargli un corbello su misura.
Il come è da discutere... Con un soggiorno controllato? ... Con servizi sociali? ... Con un tirocinio di studi?... Con un lavoro o con tutto questo messo insieme.
Questa è rieducazione... Ma niente ci vieta di mettere in discussione anche l'educazione e farla progredire...
Sono scettico sul fatto che, nel caso specifico, si tratti di un atto di violenza.
Ripeto, non voglio "giustificare" le azioni di questo individuo, vorrei solo suggerire che forse, chi di ruolo, dovrebbe cogliere l'occasione per studiarle queste azioni per arrivare a formulare ipotesi atte a realizzare quanto detto sopra.
Io non voglio togliere responsabilità alla persona, anzi, credo che un sistema che si basi sulla coscienza dell'individuo sia molto più "implacabile" rispetto ad un sistema che offre la soluzione ed il perdono in cambio di un atto di contrizione ed una pena.

no no ma che "lassamo fare" ti sei fermato proprio nella fase più costruttiva e più conclusiva della tua analisi che, appunto per questo, rimane un pelino sterile perchè semplicemente propone di inoltrarsi negli sfumati fenomeni sociali utilizzando un approccio eziologico di cui però non viene delineata alcuna "linea guida". In altre parole se è corretto intellettualmente ed anche socialmente nonchè assolutamente condivisibile il dover approfondire per individuare ed eventualmente eliminare le cause più o meno oggettive e/o soggettive che favoriscono certi fenomeni, tale esercizio mentale rischia di rimanere tale se non si cerca di dargli un taglio "applicativo".
Tu dirai che tale taglio passa attraverso una rivoluzione culturale e filosofica del modo di vedere e di normare la convivenza sul pianeta...certochesi e allora che rivoluzione sia!

p.s.
però sui fogliettini esplicativi dei medicinali chemioterapici alla voce che descrive il male che curano c'è scritto:"eziologia sconosciuta" :celopiùg:

Ma se lo sai ... !
:smile: :smile: :smile:


Per me è una bella discussione, malgrado il dramma.
 

l.j.silver

Biker delirius tremens
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si ma farla passare come "distrazione", indipendentemente dal luogo di provenienza dell'individuo, patente o da una canna d'erba fumata, mi pare eccessivo.
un sorpasso su striscia continua che travolge 10 persone in bicicletta è da condannare senza alcuna attenuante verso chi ha commesso tale reato.
non è che a seguito di un incidente quest'uomo ha causato 7 vittime. le ha causate per un sorpasso azzardato e velocità eccessiva...
poi se mi dite "guarda Billo siamo sotto Natale si deve essere più buoni", allora mi adeguo, ma altrimenti non vedo attenuanti per ciò che è avvenuto.
quello che spero, da cittadino (che paga le tasse), è che non si arrivi ad una pena pagliacciata come è toccata a Lucidi (5 anni in appello) o ad Amethovic (6 anni e qualcosa).

neppure io vedo ne cerco attenuanti per questa persona billo, ma sono altresi consapevole che non è rinchiudendolo in prigione per un tempo piu' o meno lungo che eviteremo in futuro tragedie simili.
la pena come deterrente non funziona, nessuno non commette reati per paura della pena,è illusorio pensarlo la storia dell'umanita' lo testimonia, in iran c'è la pena di morte per il traffico di droga ad esempio, credi che in iran nessuno si droghi piu'?
è il discorso della punizione che non funziona, facciamo un'esempio concreto : il tizio in questione era stato beccato precedentemente a fare sorpassi pericolosi, gli hanno sospeso la patente x poi restituirglela ed abbiamo visto quanto sia servito, se lo avessero costretto per lo stesso lasso di tempo a prestare servizio sui mezzi di soccorso ( ambulanze et simili ) ogni week end facendogli vedere e toccare cosa avrebbe potuto causare con il suo comportamento forse sarebbe stato piu' utile sia a lui che sopratutto agli altri.
 
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mattley lee

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Ecco, ci risiamo. Sull’onda emotiva di un fatto di cronaca grave, l’italica platea dei giustizialisti è pronta a richiedere l’applicazione di sanzioni gravissime, nei confronti di chiunque (meglio se marocchino e drogato). Modifichiamo ancora il codice della strada, dimezziamo i punti patente a disposizione, mettiamo limitatori di velocità alle auto, schermiamo gli abitacoli, sì da non rendere possibile l’utilizzo dei cellulari, etc… Modifichiamo, però, anche il codice penale e di procedura penale; aumentiamo le pene e diminuiamo i tortuosi meccanismi di garantismo per gli indagati/imputati. Rimpatriamo gli extracomunitari che delinquono, senza farli passare per i centri di identificazione ed espulsione……

Tutto, naturalmente, fintanto che:
non tocca a noi confrontarci con le regole da rispettare;
i punti tolti non sono i nostri;
i soldi per le sanzioni non li dobbiamo sborsare noi;
il limitatore di velocità e l’impossibilità di utilizzare il cellulare alla guida, non ledono un nostro diritto costituzionale;
la diminuzione dei garantismi automatici non ci permette più di arrivare all’assoluzione per intervenuta prescrizione, indulto etc..;
le immagini dei rimpatri forzati di extracomunitari, in onda ai Tg delle sera, non ci rovinano la cena, risvegliando in noi sopiti sensi di solidarietà cristiana;
etc…


Credo che, per il bene del nostro paese, sarebbe ora di smetterla con tutta questa ipocrisia. Sarebbe ora di iniziare a parlare di senso civico, di rispetto delle regole e di rispetto per il prossimo. Dopo, forse, potremmo iniziare a chiedere per davvero l’applicazione di pene e sanzioni severe, accettandone le conseguenze, anche quando riguardano noi stessi o chi ci sta vicino.

Ricordo che i magistrati applicano la legge. Nel nostro ordinamento i rappresentanti dei due rami del parlamento legiferano, nel nome del popolo che li ha eletti. Si chiama democrazia.

Tutto questo, naturalmente, senza voler sminuire la gravità dell’episodio, né le responsabilità dell’automobilista, che pagherà quanto questo paese, con le sue leggi, gli chiederà di pagare, che ci piaccia o no.
 

STARBUCK

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Ecco, ci risiamo. Sull’onda emotiva di un fatto di cronaca grave, l’italica platea dei giustizialisti è pronta a richiedere l’applicazione di sanzioni gravissime, nei confronti di chiunque (meglio se marocchino e drogato). Modifichiamo ancora il codice della strada, dimezziamo i punti patente a disposizione, mettiamo limitatori di velocità alle auto, schermiamo gli abitacoli, sì da non rendere possibile l’utilizzo dei cellulari, etc… Modifichiamo, però, anche il codice penale e di procedura penale; aumentiamo le pene e diminuiamo i tortuosi meccanismi di garantismo per gli indagati/imputati. Rimpatriamo gli extracomunitari che delinquono, senza farli passare per i centri di identificazione ed espulsione……

Tutto, naturalmente, fintanto che:
non tocca a noi confrontarci con le regole da rispettare;
i punti tolti non sono i nostri;
i soldi per le sanzioni non li dobbiamo sborsare noi;
il limitatore di velocità e l’impossibilità di utilizzare il cellulare alla guida, non ledono un nostro diritto costituzionale;
la diminuzione dei garantismi automatici non ci permette più di arrivare all’assoluzione per intervenuta prescrizione, indulto etc..;
le immagini dei rimpatri forzati di extracomunitari, in onda ai Tg delle sera, non ci rovinano la cena, risvegliando in noi sopiti sensi di solidarietà cristiana;
etc…

Credo che, per il bene del nostro paese, sarebbe ora di smetterla con tutta questa ipocrisia. Sarebbe ora di iniziare a parlare di senso civico, di rispetto delle regole e di rispetto per il prossimo. Dopo, forse, potremmo iniziare a chiedere per davvero l’applicazione di pene e sanzioni severe, accettandone le conseguenze, anche quando riguardano noi stessi o chi ci sta vicino.

Ricordo che i magistrati applicano la legge. Nel nostro ordinamento i rappresentanti dei due rami del parlamento legiferano, nel nome del popolo che li ha eletti. Si chiama democrazia.

Tutto questo, naturalmente, senza voler sminuire la gravità dell’episodio, né le responsabilità dell’automobilista, che pagherà quanto questo paese, con le sue leggi, gli chiederà di pagare, che ci piaccia o no.

Ogni modifica del C.di S. ricade su tutti gli automobilisti, quindi come dici "sulla limitazione" della nostra libertà personale sancita sulla Costituzione. Come giustamente facevi notare l'automobilista pagherà quanto il nostro paese "fa pagare" in termini di sanzioni e responsabilità penale, che poi si possa pensare che le pene siano troppo o troppo lievi rispetto al reato credo sia un legittimo pensiero che ogni cittadino di nazione democratica possa avere.
Per quanto riguarda i vari passaggi sui calderoni di intrattenimento mediatico dell'episodio di cronaca di turno, ahimè non possiamo farci nulla... siamo una società pettegola e questo credo sia la mera realtà. Non lo condivido ma lo constato.
P.S. Grazie per la ripassata della Costituzione... ;-)
 

Billo

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neppure io vedo ne cerco attenuanti per questa persona billo, ma sono altresi consapevole che non è rinchiudendolo in prigione per un tempo piu' o meno lungo che eviteremo in futuro tragedie simili.
la pena come deterrente non funziona, nessuno non commette reati per paura della pena,è illusorio pensarlo la storia dell'umanita' lo testimonia, in iran c'è la pena di morte per il traffico di droga ad esempio, credi che in iran nessuno si droghi piu'?
è il discorso della punizione che non funziona, facciamo un'esempio concreto : il tizio in questione era stato beccato precedentemente a fare sorpassi pericolosi, gli hanno sospeso la patente x poi restituirglela ed abbiamo visto quanto sia servito, se lo avessero costretto per lo stesso lasso di tempo a prestare servizio sui mezzi di soccorso ( ambulanze et simili ) ogni week end facendogli vedere e toccare cosa avrebbe potuto causare con il suo comportamento forse sarebbe stato piu' utile sia a lui che sopratutto agli altri.

capisco benissimo che l'eventuale pena comminata non sia di esempio per nessuno, e che tantomeno ridurrebbe tali episodi, ma comunque non vedo come giuste le pene comminate che ho citato in precedenza (Lucidi e Amethovic per fare un esempio).
non mi pare che la giustizia in questi casi abbia tutelato la società, rimettendo fuori persone che hanno commesso reati gravissimi, dopo 5/6 anni, ne tantomeno hanno tutelato le famiglie di chi è rimasto, ma comunque questo la giustizia non lo considera.
 

Billo

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Tutto, naturalmente, fintanto che:
non tocca a noi confrontarci con le regole da rispettare;
i punti tolti non sono i nostri;
i soldi per le sanzioni non li dobbiamo sborsare noi;
il limitatore di velocità e l’impossibilità di utilizzare il cellulare alla guida, non ledono un nostro diritto costituzionale;
la diminuzione dei garantismi automatici non ci permette più di arrivare all’assoluzione per intervenuta prescrizione, indulto etc..;
le immagini dei rimpatri forzati di extracomunitari, in onda ai Tg delle sera, non ci rovinano la cena, risvegliando in noi sopiti sensi di solidarietà cristiana;
etc…


Credo che, per il bene del nostro paese, sarebbe ora di smetterla con tutta questa ipocrisia. Sarebbe ora di iniziare a parlare di senso civico, di rispetto delle regole e di rispetto per il prossimo. Dopo, forse, potremmo iniziare a chiedere per davvero l’applicazione di pene e sanzioni severe, accettandone le conseguenze, anche quando riguardano noi stessi o chi ci sta vicino.

Ricordo che i magistrati applicano la legge. Nel nostro ordinamento i rappresentanti dei due rami del parlamento legiferano, nel nome del popolo che li ha eletti. Si chiama democrazia.

Tutto questo, naturalmente, senza voler sminuire la gravità dell’episodio, né le responsabilità dell’automobilista, che pagherà quanto questo paese, con le sue leggi, gli chiederà di pagare, che ci piaccia o no.

ok il messaggio da moralizzatore,ma il senso civico in questo caso cosa c'entra?
io che pago le tasse, ho l'assicurazione anche per i peli del cul@, faccio la raccolta differenziata e sostengo il wwf con 15 euro l'anno, ho abbastanza senso civico per scrivere come la penso?
dimenticavo, non vado allo stadio ne devasto i treni per le trasferte e non faccio parte di quel 99% di italiani che dichiarano meno di 100.000 euro all'anno. (ma ho una modus da 5 anni).
fammi sapere se basta come senso civico.
 
Sono rientrato appena in tempo per veder finire " A slum symphony. Allegro crescendo"... Film-documentario sul Sistema di Orchestre Infantili e Giovanili del Venezuela.
Cito:
Si tratta di un innovativo e collaudato metodo di insegnamento della musica ai giovani nei quali la musica assume il significato di via primaria per la promozione sociale e intellettuale.
http://it.wikipedia.org/wiki/El_SistemaIdea di José Antonio Abreu... (a chi interessa cerchi)
Entro il 2020 (entro 10 anni) si prevede abbia 1.000.000 (unmilione oh! un milione!) di praticanti... Attualmente circa 125.000, tutti giovani tolti dalle strade...
Cito di nuovo:
La maggior parte dei giovani musicisti del Sistema sono provenienti da situazioni economiche e sociali disagiate, e tramite la disciplina musicale e l'impegno hanno la possibilità di fuggire dalle logiche nichiliste dei barrios e dalla povertà. L'importanza di tale metodo non è dunque solo artistica, ma tramite esso la musica assume un significato di via primaria per la promozione ed il riscatto sociale e intellettuale.

Mi sembra un buo esempio pratico riguardo quanto sviscerato in questa discussione...
Cosa sono dieci anni?
Le cose sarebbero andate così se al ragazzo marocchino avessero regalato un violino?... Dieci anni fa?
Poi ragazzi... Farci "imparare" da un "paese del terzo mondo"... Che figura!
 

STARBUCK

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Credo certamente di condividere quanto affermi.
Quelle capacità che tu chiami responsabilità personale, capacita di discernimento, libero arbitrio proviamo a infilarle in un corbello chiamto autodeterminazione.
Ecco, se questo corbello non fa parte del patrimonio di una persona, allora bisogna donarglielo. Prima abbiamo capito il perché, dopo ci mettiamo a confezionargli un corbello su misura.
Il come è da discutere... Con un soggiorno controllato? ... Con servizi sociali? ... Con un tirocinio di studi?... Con un lavoro o con tutto questo messo insieme.
Questa è rieducazione... Ma niente ci vieta di mettere in discussione anche l'educazione e farla progredire...
Sono scettico sul fatto che, nel caso specifico, si tratti di un atto di violenza.
Ripeto, non voglio "giustificare" le azioni di questo individuo, vorrei solo suggerire che forse, chi di ruolo, dovrebbe cogliere l'occasione per studiarle queste azioni per arrivare a formulare ipotesi atte a realizzare quanto detto sopra.
Io non voglio togliere responsabilità alla persona, anzi, credo che un sistema che si basi sulla coscienza dell'individuo sia molto più "implacabile" rispetto ad un sistema che offre la soluzione ed il perdono in cambio di un atto di contrizione ed una pena.
...............


Ho letto il tuo post Ribe ed ho "evidenziato" (avevi già usato il neretto, mi sono arrangiata...:smile:).
Credo che ogni essere vivente abbia la capacità di comprendere e di agire di conseguenza. Non sono dell'idea di donare ciò che un uomo di vent'anni, che vive in un paese sviluppato e non da solo nella foresta Amazzonica, non è stato in grado di capire. Un bambino lo educo un uomo (perchè di questo parliamo) lo punisco.
La lezione l'aveva avuta con il ritiro della patente, non avendola compresa ed avendo causato 7 morti non vedo altra alternativa alla punizione.
Vedi Ribe se non paghiamo le tasse venimo "puniti" con una multa, se guidando una vettura, che potenzialmente è pericolosa se portata in modo screanzato, e con il nostro comportamento causiamo delle vittime è giusto, in questo caso, pagare con il carcere. Magari riflettendo li dentro la lezione di cui parli può essere compresa.
Come dicevo nell'altro post: ad ogni azione azione corrisponde un'azione uguale e contraria.
Probabilmente capirà questo deitro le sbarre.

VALE
 
sul tema azione reazione ti consiglio vivamente di vedere questo bel film.....
o-o

Per azione e reazione mi riferisco all'infrangere la legge (per un adulto) e nel pagarne le conseguenze (sempre per un adulto)... L'essere aguzzini è un'altra cosa.... Soprattutto con dei bambini.

Credo, anzi sono sicuro, che l.j.silver citi il film in quanto metafora dell'icomunicabilità che mina i rapporti tra gruppi appartenenti a diverse "gerarchie sociali" ordinate secondo una struttura piramidale...
Chiaro il riferimento al concetto di educazione contrapposto al concetto di repressione vigente in dette società.
Quindi niente a che vedere con il semplice e diretto messaggio del sopruso nei confronti di infanti... Anche perché significherebbe oltraggiare l'opera con un attirbuto intelletuale meramente retorico...
 

l.j.silver

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Per azione e reazione mi riferisco all'infrangere la legge (per un adulto) e nel pagarne le conseguenze (sempre per un adulto)... L'essere aguzzini è un'altra cosa.... Soprattutto con dei bambini.

non ti rispondo sul film xchè gia ribe ha espresso con sue parole le mie intenzioni, pero' vedo che hai circa 40 anni piu' o meno come me, quindi ti invito a ricordarti i tuoi 20 anni e dimmi se allora eri "adulto" nello stesso modo in cui lo sei adesso e se eri allora piu' simile a quando avevi 14 anni o ad adesso che ne hai 40....

ti lascio con una piccola citazione di un grande artista contemporaneo con il quale mi onoro di condividere il pensiero sulle carceri.:

"
non mi aspettavo un vostro errore
uomini e donne di tribunale
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci so stare
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci sono stare.

Fuori dell'aula sulla strada
ma in mezzo al fuori anche fuori di là
ho chiesto al meglio della mia faccia
una polemica di dignità

tante le grinte, le ghigne, i musi,
vagli a spiegare che è primavera
e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera
e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera "
 

STARBUCK

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Credo, anzi sono sicuro, che l.j.silver citi il film in quanto metafora dell'icomunicabilità che mina i rapporti tra gruppi appartenenti a diverse "gerarchie sociali" ordinate secondo una struttura piramidale...
Chiaro il riferimento al concetto di educazione contrapposto al concetto di repressione vigente in dette società.
Quindi niente a che vedere con il semplice e diretto messaggio del sopruso nei confronti di infanti... Anche perché significherebbe oltraggiare l'opera con un attirbuto intelletuale meramente retorico...
Con tutto il rispetto Ribe, personalmente non reputo quel film un'opera, libero di vederci ciò che vuoi.
Rispetto il tuo giudizio ma poichè è stato citato in merito ad una mia affermazione che riguarda l'essere puniti con la reclusione di fronte all'omicidio di sette passanti, quindi ad azione corrisponde reazione non credo che vedere dei minori che subiscono punizioni e soprusi mi possa far cambiare idea, quando non c'entra nulla con la tragedia accaduta.

P.S. decisamente non abbiamo gli stessi gusti cinematografici. :-)
 

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non ti rispondo sul film xchè gia ribe ha espresso con sue parole le mie intenzioni, pero' vedo che hai circa 40 anni piu' o meno come me, quindi ti invito a ricordarti i tuoi 20 anni e dimmi se allora eri "adulto" nello stesso modo in cui lo sei adesso e se eri allora piu' simile a quando avevi 14 anni o ad adesso che ne hai 40....

ti lascio con una piccola citazione di un grande artista contemporaneo con il quale mi onoro di condividere il pensiero sulle carceri.:

"
non mi aspettavo un vostro errore
uomini e donne di tribunale
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci so stare
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci sono stare.

Fuori dell'aula sulla strada
ma in mezzo al fuori anche fuori di là
ho chiesto al meglio della mia faccia
una polemica di dignità

tante le grinte, le ghigne, i musi,
vagli a spiegare che è primavera
e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera
e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera "

L'ho letta e sinceramente non mi dice nulla.
Ti voglio solo dire una cosa che la mia bis-nonna ripeteva sempre, non è una poesia anzi è forse più una vecchia saggezza del popolo che ha vissuto tra le due guerre ...
Perdonami e passami il dialetto romano: "chi ai quindici nun sa' ai trenta nun ce sperà!"
Sei una persona perspicace ed avrai colto ciò che intendeva e che personalemente condivido.
Riguardo alle carceri non credo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda. ;-)
 
Ho letto il tuo post Ribe ed ho "evidenziato" (avevi già usato il neretto, mi sono arrangiata...:smile:).
Credo che ogni essere vivente abbia la capacità di comprendere e di agire di conseguenza. Non sono dell'idea di donare ciò che un uomo di vent'anni, che vive in un paese sviluppato e non da solo nella foresta Amazzonica, non è stato in grado di capire.

E perché?
Perchè a priori dichiari di non essere in grado, o piuttosto, di non voler donare quello che tu sei stata messa in condizione di capire ad un individuo che ancora non lo ha capito... O forse non è stato messo in pari condizione?
Credi che un adolescente di Corleone abbia le stesse aspettative (chances) di un coetaneo di Padova?

Un bambino lo educo un uomo (perchè di questo parliamo) lo punisco. ...

E chi l'ha detto?
Secondo quale principio?
Un bambino quindi non lo punisci in quanto assumi il suo status quale incapace per cui sostituisci moralmente ed eticamente al suo libero arbitrio la tua logica di tollerante educatrice...
Mentre quando "guardi" un adulto non contempli mai l'ipotesi di rapportarti con un entità "violata"... Privata di suoi tanti "morceaux de vie"... Detto alla francese.
Ho usato il verbo "tollerare"... Pessimo... Sinonimo di "sopportare".
Bene, leggendo ciò che scrivi, con che semplicità disarmante affronti un tema cosi complesso, mi viene da pensare che tipo di vita tu abbia condotto per essere naufragata ad una logica così intransigente.
Come puoi paragonare chi evade le tasse a chi rovina nell'omicidio?
Capisci,ti prego, lungi da me esprimere giudizi, io critico ma non giudico mai, sia chiaro!

... Probabilmente capirà questo deitro le sbarre.

Vorrei poter immaginare chi si prenderà la briga di "impararglielo"!

Luca

PS
"impararglielo" = " imparare a lui" = "insegnare"

:smile:
 

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Perdonami e passami il dialetto romano: "chi ai quindici nun sa' ai trenta nun ce sperà!"
Sei una persona perspicace ed avrai colto ciò che intendeva e che personalemente condivido.
Riguardo alle carceri non credo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda. ;-)

non è una poesia ma una canzone di de andre.......
direi che si ,fortunatamente sulle carceri non abbiamo lo stesso pensiero....
 

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Ho letto il tuo post Ribe ed ho "evidenziato" (avevi già usato il neretto, mi sono arrangiata...:smile:).
Credo che ogni essere vivente abbia la capacità di comprendere e di agire di conseguenza. Non sono dell'idea di donare ciò che un uomo di vent'anni, che vive in un paese sviluppato e non da solo nella foresta Amazzonica, non è stato in grado di capire.
E perché?
Perchè a priori dichiari di non essere in grado, o piuttosto, di non voler donare quello che tu sei stata messa in condizione di capire ad un individuo che ancora non lo ha capito... O forse non è stato messo in pari condizione?

Un bambino lo educo un uomo (perchè di questo parliamo) lo punisco. ...
E chi l'ha detto?
Secondo quale principio?
Un bambino quindi non lo punisci in quanto assumi il suo status quale incapace per cui sostituisci moralmente ed eticamente al suo libero arbitrio la tua logica di tollerante educatrice...
Mentre quando "guardi" un adulto non contempli mai l'ipotesi di rapportarti con un entità "violata"... Privata di suoi tanti "morceaux de vie"... Detto alla francese.
Ho usato il verbo "tollerare"... Pessimo... Sinonimo di "sopportare".
Bene, leggendo ciò che scrivi, con che semplicità disarmante affronti un tema cosi complesso, mi viene da pensare che tipo di vita tu abbia condotto per essere naufragata ad una logica così intransigente.
Come puoi paragonare chi evade le tasse a chi rovina nell'omicidio?
Capisci,ti prego, lungi da me esprimere giudizi, io critico ma non giudico mai, sia chiaro!



Vorrei poter immaginare chi si prenderà la briga di "impararglielo"!

Luca

PS
"impararglielo" = " imparare a lui" = "insegnare"

:smile:
Secondo il principio della legge.
Tu critichi il modo di pensare di tutti coloro che vogliono che si paghi per una azione che in questo caso si chiama omicidio, bene tu tolleri e vorresti educare, tu dai un buffetto al malandrino sperando che questo comprenda il dono grande che ha ricevuto nell'aver potuto toccare con mano la magnanimità di un pensiero superiore, (non sto dicendo che ti reputi superiore, ben inteso ;-)) qual'è il background culturale deficitario dell'intelligenza ed autodeterminazione tali da non permettere all'individuo che ha infranto la legge di rispettarla.
Non la pensiamo allo stesso modo.
Personalmente credo sia abbastanza facile: ci sono delle regole, chi le segue e chi allegramente procede sulla sua strada. Francamente non ho il minimo interesse a capirne i motivi, sono felice che ci siano persone come te che si pongono di questi problemi e d'altro canto sono felice che ci sia una legge e delle regole con giudici che la fanno rispettare.
Riguardo all'imparare.... un po' di riflessione magari rende più di mille parole. ;-)

VALE
 

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