Oggi bellissima esplorazione al bike park, con scollinamento verso Nord-Ovest...
Alle 8.30 ci troviamo al solito parcheggio di Fenugu: io, Tore, Daniele, Robjumper, kc965 ed il grande Sky in trasferta suddista per tutta la settimana (e reduce da un devastante tour de force a Is Caravius ieri con zio Sput).
Partiamo in direzione Sa Duchessa con un cielo plumbeo che più plumbeo non si può, ma rispondo agli sguardi dubbiosi di Tore con un deciso: "Tranquillo Tore, mi hanno promesso che oggi non pioverà!" e continuiamo imperterriti a salire verso Tinnì. Arrivati alla forestale, scendiamo in direzione Arenas, ma dopo poche centinaia di mt prendiamo il single di Cuccuru Medau Arenas che ci porterà, con qualche variante rispetto al solito, e qualche metro fatto a piedi, a scollinare qualche metro sopra il valico di P.ta Manna de Pinn'è Perda. Dopo aver percorso qualche decina di mt a ritroso il mitico single di Perdu Marras, sulla sinistra troviamo il tanto agognato attacco del nuovo single da provare, che battezziamo "single di Pinn'è Perda" (chi non è d'accordo si faccia avanti e se la veda direttamente con me!!!). Dopo i primi metri interlocutori, comincia un toboga continuo con fondo terroso e classica cunetta da motociclista al centro (anche se poco marcata e non tanto fastidiosa) con continui ingressi-uscite dal sottobosco. Ad ogni uscita ci appare di fronte uno splendido panorama sulla valle del rio Is Arrus, tanto che a furia di guardare il panorama qualche volta rischio pure qualche dritto, aiutato dal fondo reso particolarmente viscido dalla pioggia scesa durante la nottata. Man mano che si scende (con pendenze sempre importanti) il fondo si trasforma da terroso tipico da sottobosco a pietroso fino a trovare un punto interamente lastricato da roccia viscidissima che battezza in un attimo i miei guanti: Sky che devia sulla sinistra per un percorso alternativo, ed io che seguo, testardo, insisto sul lastrone viscido e pure in contropendenza... risultato: dopo un bel saltino di una cinquantina di cm (che normalmente sarebbe stato innoquo), all'atterraggio dell'anteriore... e sguisshhhh mi parte di colpo; per fortuna gli sganci funzionano alla grande e me la cavo con la sola inzaccherata dei guanti che finiscono in appoggio su quel fondo per me impossibile, il resto è in salvo! Attendiamo l'arrivo degli altri per avvertire del pericolo ma qualcuno rischia l'osso del collo pure a piedi... quasi quasi era più sicuro in sella... he he he. Ripartiamo ma il single non concede pause: tornanti ripidissimi e pietraia viscida fino alla fine (quasi 2 km di fila... ENTUSIASMANTE!!!). Ma ogni medaglia ha il suo rovescio: la risalita fino a Genn'è Carru non è roba per cuori teneri: 3.7 km all'11% di media... si di media, perchè il primo km abbondante va ben oltre il 15% di media con strappi oltre il 20%... Per fortuna i restanti 2 km e rotti contribuiscono ad abbassare la media... altrimenti si sarebbero visti dei polmoni decollare dalla valle in direzione Arenas... he he he.
Arrivati ad Arenas KC lamenta qualche principio di crampo (visto che impegni di lavoro gli impediscono ormai da mesi gli allenamenti infrasettimanali) ma decide di non abbandonarci e tentare anche lui la scalata a Malacalzetta-Campu Spina per far conoscere a Sky il mitico "Gutturu Farris". Dopo la solita pausa alla fonte di Arenas, ripartiamo per Malacalzetta (col povero KC in perenne ritardo... dovrò addiittura andarlo a recuperare nella salita per Campu Spina in preda ai crampi!) fino all'arrivo a quota 701 del valico di P.ta Bacu Miais. Dopo esserci ricomposti, si parte in picchiata verso Gutturu Farris. Inutile dire che le condizioni di bagnato rendono il tutto ancora più tecnico (mamma mia non avevo mai faticato tanto a tenere la tettona in strada... ogni pietra è una saponetta e se non fosse per i mitici Albert avrei assaggiato il terreno con il sedere per ben più di una volta!). Arriviamo abbastanza indenni (con qualche scivolata di anteriore quà e là ma abbastanza controllata, e con Sky che lamenta una perdita di pressione al posteriore) alla sterrata di Reigraxius e puntiamo verso le macchine ancora carichi di adrenalina...
Per chi volesse provare qualche brivido in più del solito, consiglio caldamente questo giro, anche se, fatto con condizioni di bagnato... i brividi sono pure troppi!!!
Alle 8.30 ci troviamo al solito parcheggio di Fenugu: io, Tore, Daniele, Robjumper, kc965 ed il grande Sky in trasferta suddista per tutta la settimana (e reduce da un devastante tour de force a Is Caravius ieri con zio Sput).
Partiamo in direzione Sa Duchessa con un cielo plumbeo che più plumbeo non si può, ma rispondo agli sguardi dubbiosi di Tore con un deciso: "Tranquillo Tore, mi hanno promesso che oggi non pioverà!" e continuiamo imperterriti a salire verso Tinnì. Arrivati alla forestale, scendiamo in direzione Arenas, ma dopo poche centinaia di mt prendiamo il single di Cuccuru Medau Arenas che ci porterà, con qualche variante rispetto al solito, e qualche metro fatto a piedi, a scollinare qualche metro sopra il valico di P.ta Manna de Pinn'è Perda. Dopo aver percorso qualche decina di mt a ritroso il mitico single di Perdu Marras, sulla sinistra troviamo il tanto agognato attacco del nuovo single da provare, che battezziamo "single di Pinn'è Perda" (chi non è d'accordo si faccia avanti e se la veda direttamente con me!!!). Dopo i primi metri interlocutori, comincia un toboga continuo con fondo terroso e classica cunetta da motociclista al centro (anche se poco marcata e non tanto fastidiosa) con continui ingressi-uscite dal sottobosco. Ad ogni uscita ci appare di fronte uno splendido panorama sulla valle del rio Is Arrus, tanto che a furia di guardare il panorama qualche volta rischio pure qualche dritto, aiutato dal fondo reso particolarmente viscido dalla pioggia scesa durante la nottata. Man mano che si scende (con pendenze sempre importanti) il fondo si trasforma da terroso tipico da sottobosco a pietroso fino a trovare un punto interamente lastricato da roccia viscidissima che battezza in un attimo i miei guanti: Sky che devia sulla sinistra per un percorso alternativo, ed io che seguo, testardo, insisto sul lastrone viscido e pure in contropendenza... risultato: dopo un bel saltino di una cinquantina di cm (che normalmente sarebbe stato innoquo), all'atterraggio dell'anteriore... e sguisshhhh mi parte di colpo; per fortuna gli sganci funzionano alla grande e me la cavo con la sola inzaccherata dei guanti che finiscono in appoggio su quel fondo per me impossibile, il resto è in salvo! Attendiamo l'arrivo degli altri per avvertire del pericolo ma qualcuno rischia l'osso del collo pure a piedi... quasi quasi era più sicuro in sella... he he he. Ripartiamo ma il single non concede pause: tornanti ripidissimi e pietraia viscida fino alla fine (quasi 2 km di fila... ENTUSIASMANTE!!!). Ma ogni medaglia ha il suo rovescio: la risalita fino a Genn'è Carru non è roba per cuori teneri: 3.7 km all'11% di media... si di media, perchè il primo km abbondante va ben oltre il 15% di media con strappi oltre il 20%... Per fortuna i restanti 2 km e rotti contribuiscono ad abbassare la media... altrimenti si sarebbero visti dei polmoni decollare dalla valle in direzione Arenas... he he he.
Arrivati ad Arenas KC lamenta qualche principio di crampo (visto che impegni di lavoro gli impediscono ormai da mesi gli allenamenti infrasettimanali) ma decide di non abbandonarci e tentare anche lui la scalata a Malacalzetta-Campu Spina per far conoscere a Sky il mitico "Gutturu Farris". Dopo la solita pausa alla fonte di Arenas, ripartiamo per Malacalzetta (col povero KC in perenne ritardo... dovrò addiittura andarlo a recuperare nella salita per Campu Spina in preda ai crampi!) fino all'arrivo a quota 701 del valico di P.ta Bacu Miais. Dopo esserci ricomposti, si parte in picchiata verso Gutturu Farris. Inutile dire che le condizioni di bagnato rendono il tutto ancora più tecnico (mamma mia non avevo mai faticato tanto a tenere la tettona in strada... ogni pietra è una saponetta e se non fosse per i mitici Albert avrei assaggiato il terreno con il sedere per ben più di una volta!). Arriviamo abbastanza indenni (con qualche scivolata di anteriore quà e là ma abbastanza controllata, e con Sky che lamenta una perdita di pressione al posteriore) alla sterrata di Reigraxius e puntiamo verso le macchine ancora carichi di adrenalina...
Per chi volesse provare qualche brivido in più del solito, consiglio caldamente questo giro, anche se, fatto con condizioni di bagnato... i brividi sono pure troppi!!!