Rampitour... Addio???

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Chiusa ad ulteriori risposte.

Il fondista

Biker ciceronis
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Lugo (Ra)
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Scusami, mtb.biker come mai questo accanimento nei confronti di Taroni che "campa" con i soldi dei 50.000 che anno partecipato alle sue prove??? Se investo i miei guadagni per partecipare alle sue gare un motivo c'è, mi soddisfano e forse mi offrono qualcosa che altre non danno.
Sono sicuro che le gare del Rampitour tu non le hai mai fatte (dalle tue parole mi pare di sì)... Sinceramente poco mi importa dei conti del dirigente del Rampitour, anzi ha usato il cervello:rosik:
 

lens83

Biker serius
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E finalmente ci siamo tolti il rampitour dalle scatole! E che si lamenta a fare Taroni? Adesso avrà finalmente tempo a volontà per godersi i rolex e gli yacht comprati con i soldi delle (cito testualmente) 50.000 persone che negli ultimi 20 anni hanno pagato Rampitour&co. per fare le gare.

Non capisco il perchè lamentarsi dello "scippo": in fondo avrebbe anche dovuto pensarlo da solo che le amministrazioni - prima o dopo - si fossero stancate di versare annualmente decine (e decine e decine e decine...) di migliaia di euro al rampitour e decidessero allora di "dirottarle" verso organi, associazioni o enti locali (così, in qualche modo, in parte tornano pure indietro).

Per dirla breve... ha tirato troppo la cinghia... Chi troppo vuole nulla stringe, Chi si accontenta gode... ecc....

(apro una piccola parentesi: sbaglio o ha fatto più o meno la fine della Sportur? una volta era sempre in mezzo, adesso si sente pochissimo).




quoto!

meglio dare i soldi a chi investe nella mtb, valorizza il territorio, promuove l'attività, a chi è egli stesso biker (perchè sa cosa vuol dire fare una GF), piuttosto a chi ci lucra e punta solo al profitto.



io ho sentito una voce...

la val di fassa voleva comprare il marchio rampilonga per una cifra a CINQUE ZERI! il rampitour ha risposto che ne voleva almeno il doppio...

(sono solo voci eh...)



secondo me le amministrazioni locali potrebbero benissimo continuare a organizzare le gare dell'ex rampitour, magari con un altro nome.

in fondo il background di conoscenze per realizzare l'evento ce l'hanno;forse mancano i "contatti" giusti per quanto riguarda pubblicità, federazione, aspetti burocratici, ecc.... però per quanto riguarda l'organizzazione della gara non dovrebbero aver problemi (in fondo i volontari erano tutti del posto).



Esatto! Ancor di più con la scusa che, con i nostri soldi, ci campava!


scusami ma non ti sembra di esagerare???

nessuno può negare che sono semprè state delle gran gare, percorsi belli, tanta gente e super organizzazione. indipendentemente dal discorso di chi si mette i soldi in tasca.
 

bikersgiant

Biker grossissimus
Scusami, mtb.biker come mai questo accanimento nei confronti di Taroni che "campa" con i soldi dei 50.000 che anno partecipato alle sue prove??? Se investo i miei guadagni per partecipare alle sue gare un motivo c'è, mi soddisfano e forse mi offrono qualcosa che altre non danno.
Sono sicuro che le gare del Rampitour tu non le hai mai fatte (dalle tue parole mi pare di sì)... Sinceramente poco mi importa dei conti del dirigente del Rampitour, anzi ha usato il cervello:rosik:

Bisogna pure spaziare nel variegato mondo della mtb, è vero che ci saranno gare che offrono molto e gare che offrono poco, io alla Rampilonga non ci sono mai stato, ma i miei compagni di squadra si, e a detta loro, la Rampilonga non è che poi abbia tutto questo speciale, in giro per l'Italia ci sono gare con percorsi mooooolto più belli (vedi Civetta), con organizzazioni mooooooltoooo efficienti e con costi di iscrizione che si aggirano intorno ai 18/20 euri. Insomma ci sono i bravi ed i cattivi, bisogna girare, commentare, valutare e poi premiare i migliori non solo in virtù del budget che hanno per fare propaganda su mtb magazine o su tecno mtb, ma in virtù proprio di parametri specifici (bellezza del percorso, sicurezza lungo il percorso, pasta party, pacco gara, costo iscrizione, premiazioni, infrastrutture, cronometraggio, eventi collaterali). Se si và solo ed esclusivamente alle stesse gare e non ci si guarda intorno, alla fine credo che il movimento non trae molto giovamento. Siamo noi che dobbiamo valorizzare i migliori premiandoli con la nostra partecipazione, e penalizzare i peggiori boicottando le loro gare. Alla fine ci sarebbe una selezione naturale di tipo Darwiniano. Oggi c'è un proliferare di manifestazioni oltre il lecito, tutti organizzano e a volte anche senza tenere conto dei canoni fondamentali, mettendo a rischio anche l'incolumità dei bikers stessi. Mentre ci sono organizzatori seri non professionisti, che amano questo sport, che faticano a campare causa una partecipazione non all'altezza degli sforzi messi in campo.
 

kabar

Biker marathonensis
10/1/03
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Imola (Romagna!!!)
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E finalmente ci siamo tolti il rampitour dalle scatole! E che si lamenta a fare Taroni? Adesso avrà finalmente tempo a volontà per godersi i rolex e gli yacht comprati con i soldi delle (cito testualmente) 50.000 persone che negli ultimi 20 anni hanno pagato Rampitour&co. per fare le gare.

Non capisco il perchè lamentarsi dello "scippo": in fondo avrebbe anche dovuto pensarlo da solo che le amministrazioni - prima o dopo - si fossero stancate di versare annualmente decine (e decine e decine e decine...) di migliaia di euro al rampitour e decidessero allora di "dirottarle" verso organi, associazioni o enti locali (così, in qualche modo, in parte tornano pure indietro).

Per dirla breve... ha tirato troppo la cinghia... Chi troppo vuole nulla stringe, Chi si accontenta gode... ecc....

(apro una piccola parentesi: sbaglio o ha fatto più o meno la fine della Sportur? una volta era sempre in mezzo, adesso si sente pochissimo).

Ha semplicemente fatto negli anni il suo lavoro, e l'ha fatto bene perchè le sue prove sono sempre state le più affollate.
Taroni ha iniziato con l'enduro e i rally in moto (allora correvo anche io:il-saggi:) e già allora il suo lavoro era di qualità, poi ha intravisto nel nascituro movimento MTB una fonte di guadagno e ci ha investito su, normale managment!
Non mi piace però il comportamento da bambino (il pallone è mio e quindi non si gioca più) che sta tenendo anche se per ora non si conosce più dello scarno comunicato nel loro sito.
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
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Ha semplicemente fatto negli anni il suo lavoro, e l'ha fatto bene perchè le sue prove sono sempre state le più affollate.
Taroni ha iniziato con l'enduro e i rally in moto (allora correvo anche io:il-saggi:) e già allora il suo lavoro era di qualità, poi ha intravisto nel nascituro movimento MTB una fonte di guadagno e ci ha investito su, normale managment!
Non mi piace però il comportamento da bambino (il pallone è mio e quindi non si gioca più) che sta tenendo anche se per ora non si conosce più dello scarno comunicato nel loro sito.
Riccardo Taroni ha fatto parte della nazionale piloti italiana di enduro. Era anche un'ottima "manetta"...
Poi è passato a organizzare gare di enduro e soprattutto Motorally.
Mitico il Rally del Titano a San Marino, oppure il Rally di Sardegna degli anni d'oro 84-88, con tutti i "dakariani" a via. Altri tempi... bei tempi... :il-saggi:
Taroni aveva un "quid" in più rispetto agli altri organizzatori. Meticoloso, professionale, innovatore... è sempre riuscito a distinguersi.
Il Rampitour fu il primo circuito di mountainbike sorto in Italia. Il primo ad avere un cronometraggio elettronico. La segnaletica dei percorsi Rampitour resta ancora la migliore.
E Taroni fu il primo a inventarsi la Rampilonga: nella prima edizione del 1989 partiva da S.Martino di Castrozza e arrivava a Moena, nei due anni successivi il percorso era inverso. Dalla 4° edizione si partiva e si arrivava a Moena.
Spiace davvero che non ci sia più una cospicua fetta della storia del mountainbiking. :-(
 

Il fondista

Biker ciceronis
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Lugo (Ra)
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Riccardo Taroni ha fatto parte della nazionale piloti italiana di enduro. Era anche un'ottima "manetta"...
Poi è passato a organizzare gare di enduro e soprattutto Motorally.
Mitico il Rally del Titano a San Marino, oppure il Rally di Sardegna degli anni d'oro 84-88, con tutti i "dakariani" a via. Altri tempi... bei tempi... :il-saggi:
Taroni aveva un "quid" in più rispetto agli altri organizzatori. Meticoloso, professionale, innovatore... è sempre riuscito a distinguersi.
Il Rampitour fu il primo circuito di mountainbike sorto in Italia. Il primo ad avere un cronometraggio elettronico. La segnaletica dei percorsi Rampitour resta ancora la migliore.
E Taroni fu il primo a inventarsi la Rampilonga: nella prima edizione del 1989 partiva da S.Martino di Castrozza e arrivava a Moena, nei due anni successivi il percorso era inverso. Dalla 4° edizione si partiva e si arrivava a Moena.
Spiace davvero che non ci sia più una cospicua fetta della storia del mountainbiking. :-(

Preciso e sintetico come al solito xtrcpb:il-saggi: L' ultima riga deve fare riflettere:medita:
 

rampiboss

Biker novus
11/6/07
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Trento
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Salve a tutti,
vorrei, se possibile, tralasciare momentaneamente la disputa pro o contro Taroni, per riflettere su come è stata gestita, dal Settore Fuoristrada di FCI, la richiesta di inserimento a calendario nazionale della Rampilonga.
Premessa: è stata inviata al S.F., da due diverse società, la richiesta di organizzare una gara di MTB per la stessa data (14/09) e all'interno dello stesso comitato (Trento)
Una società organizza da 19 anni la medesima gara sempre in quella data; l'altra società, fino ad ora, non ha organizzato nemmeno una gara rionale.
Conclusione:quale gara e di quale società è stata inserita a calendario nazionale da parte del Settore Fuoristrada della FCI?
La risposta la conoscete.
Questo fatto, da organizzatore e da appassionato, mi inquieta e mi turba, è stato creato un precedente pericoloso: chiunque si svegli un bel mattino con l'idea di improvvisarsi organizzatore di gare MTB, trova terreno fertile ed appoggi a discapito di chi, da anni, con passione competenza e magari anche perdendoci di suo (leggi organizzazioni non professionali) si vede sottratta "la propria creatura"da organizzazioni la cui professionalità è tutta da scoprire.
Le regole, le capacità organizzative, le consuetudini sono delle variabili o costituiscono dei paramatri di giudizio?
Meditate gente, meditate ..........
 
Salve a tutti,
vorrei, se possibile, tralasciare momentaneamente la disputa pro o contro Taroni, per riflettere su come è stata gestita, dal Settore Fuoristrada di FCI, la richiesta di inserimento a calendario nazionale della Rampilonga.
Premessa: è stata inviata al S.F., da due diverse società, la richiesta di organizzare una gara di MTB per la stessa data (14/09) e all'interno dello stesso comitato (Trento)
Una società organizza da 19 anni la medesima gara sempre in quella data; l'altra società, fino ad ora, non ha organizzato nemmeno una gara rionale.
Conclusione:quale gara e di quale società è stata inserita a calendario nazionale da parte del Settore Fuoristrada della FCI?
La risposta la conoscete.
Questo fatto, da organizzatore e da appassionato, mi inquieta e mi turba, è stato creato un precedente pericoloso: chiunque si svegli un bel mattino con l'idea di improvvisarsi organizzatore di gare MTB, trova terreno fertile ed appoggi a discapito di chi, da anni, con passione competenza e magari anche perdendoci di suo (leggi organizzazioni non professionali) si vede sottratta "la propria creatura"da organizzazioni la cui professionalità è tutta da scoprire.
Le regole, le capacità organizzative, le consuetudini sono delle variabili o costituiscono dei paramatri di giudizio?
Meditate gente, meditate ..........




va bene anche quello che dici tu, però prova anche a vedere la cosa dal lato opposto, cioè quello delle amministrazioni locali. Immagina che tu una ventina di anni fa concedi il tuo giardino ad un comitato per organizzare una festa. Il comitato si finanzia la pubblicità e parte dell'organizzazione, mentre tu ci metti di tasca tua i viveri, la corrente, l'acqua ecc... il tuo vantaggio è poter avere pubblicità al tuo giardino (nel caso specifico pubblicità alla valle) e puoi vendere le bibite (consumo negli alberghi bar negozi ecc).

Fino a qui tutto bene ognuno ha il suo vantaggio e tutti sono felici, poi piano piano il comitato col crescere del prestigio della festa ti chiede sempre più soldi, mentre le tue entrate rimangono uguali e le tue spese crescono perchè più persone uguale più servizi quindi costi.

Arrivi al punto che tu vai sotto con i costi allora mi sembra naturale che la festa la organizzi tu direttamente...


La federazione si è trovata nella situazione in cui se inseriva la rampilonga in calendario con organizzazione rampitour, ma la val di fassa non voleva la gara cosa succedeva?
di sicuro la federazione non poteva obbligare i comuni a rilasciare l'autorizzazione per svolgere la gara, quindi non se ne faceva nulla.

io non dico che sia colpa di Taroni perchè lo fanno per lavoro,ovvio che cercano il guadagno, il fatto è che in questo sport girano pochi soldi per permettere l'organizzaqzione da parte di professionisti privati....
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
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Ciao rampiboss e paolobike,
dal mio punto di vista avete ragione entrambi...
così come le due parti in causa (Rampitour e Val di Fassa).
Mi sorge spontanea una domanda. Non si poteva trovare una soluzione proficua di comune accordo?
Una guerra porta solo sconfitte, senza alcun vincitore.
 

rampiboss

Biker novus
11/6/07
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va bene anche quello che dici tu, però prova anche a vedere la cosa dal lato opposto, cioè quello delle amministrazioni locali. Immagina che tu una ventina di anni fa concedi il tuo giardino ad un comitato per organizzare una festa. Il comitato si finanzia la pubblicità e parte dell'organizzazione, mentre tu ci metti di tasca tua i viveri, la corrente, l'acqua ecc... il tuo vantaggio è poter avere pubblicità al tuo giardino (nel caso specifico pubblicità alla valle) e puoi vendere le bibite (consumo negli alberghi bar negozi ecc).

Fino a qui tutto bene ognuno ha il suo vantaggio e tutti sono felici, poi piano piano il comitato col crescere del prestigio della festa ti chiede sempre più soldi, mentre le tue entrate rimangono uguali e le tue spese crescono perchè più persone uguale più servizi quindi costi.

Arrivi al punto che tu vai sotto con i costi allora mi sembra naturale che la festa la organizzi tu direttamente...

La federazione si è trovata nella situazione in cui se inseriva la rampilonga in calendario con organizzazione rampitour, ma la val di fassa non voleva la gara cosa succedeva?
di sicuro la federazione non poteva obbligare i comuni a rilasciare l'autorizzazione per svolgere la gara, quindi non se ne faceva nulla.

caro paolobike
nessuno mette in discussione il legittimo desiderio delle realtà fassane di gestire in proprio il business creato dall'evento Rampilonga.
Ci mancherebbe!!!!
Per inciso non dimentichiamoci di chi ha permesso che tutto ciò diventasse l'evento Rampilonga (questo a Taroni va riconosciuto)
Appurato che la Rampilonga, per espresso veto fassano, non era possibile realizzarla a Moena si era trovata una località alternativa dove farla, l'unico vincolo era la data:il 14 settembre.
Alla Federazione era stato chiesto di tutelare la data di svolgimento di una manifestazione che si svolgeva da 19 edizioni.!!!!!!!!!!!!!!!
Si è creato un precedente a sfavore di eventi e manifestazioni storicamente rilevanti.
Chi organizza eventi legati al calendario FCI, oltre a rispettarne le regole e contribuire economicamente al funzionamento dell'apparato, si aspetta di vedere riconosciute professionalità e meriti acquisiti sul campo, in base a criteri e regole ben precise.
Se non vengono tutelate le manifestazioni che si possono definire "storiche" non oso pensare come possono essere considerate quelle che, per peccato di gioventù, storiche non lo sono.
 

devilbike

Biker superioris
3/6/07
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prov. roma
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Con preghiera di dare massima eco e visibilità, vista l'importanza dei contenuti, a quanto segue:

Abbiamo appena visto spegnersi i riflettori su una Marcialonga inossidabile, simbolo del perpetuarsi nel tempo di una tradizione sportiva che resta sostanzialmente fedele alle proprie origini. Un modello al quale si ispira la «Rampilonga», nata vent'anni fa nel solco della celebre manifestazione invernale, versione ciclistica della gran fondo dedicata alla mountain bike, che ha raccolto una denominazione "parallela", inserendosi nel medesimo scenario della Val di Fassa e dando luogo ad un evento simbolo che dalla prima edizione ad oggi ha spinto oltre 50.000 biker a rinnovare la propria sfida annuale con la "regina" delle corse in mountain bike.
Faranno bene tutti a tenere viva la memoria di ciò che è stato, poiché il binomio «Rampilonga» - Moena è destinato a venire meno, grazie All’opera di qualcuno che, dopo aver conosciuto il giocattolo ed essersene invaghito, ha pensato bene di farlo proprio. La «Rampilonga», questa è la notizia shock, non verrà più organizzata, perché la data tradizionalmente riservata al suo svolgimento e la sua formula sono state "scippate" da un altro evento che ne prenderà il posto, con un’altra denominazione e un’altra organizzazione, ma con un volto del tutto simile a quello originale. È sufficiente mettere a confronto le pagine web del sito ufficiale della «Rampilonga» e quello della neonata «Val di Fassa Bike» per rendersi conto che gli organizzatori fassani non si sono minimamente sforzati nel cercare di "personalizzare" in qualche modo la nuova competizione. Un po’ come se l’inverno prossimo la «Marcialonga» non si disputasse più, e lungo i suoi 70 km. si corresse un’improbabile e anonima «Fiemme e Fassa Express» clonata dall’originale.
Come è potuto accadere ciò? Di chi è la responsabilità? Una manifestazione del calibro della «Rampilonga», con vent’anni di storia alle spalle, dovrebbe avere un posto di diritto nel calendario della Federazione Ciclistica Italiana ed è stupefacente che quest’ultima abbia di fatto avallato la sostituzione di una competizione storica, prodotta dalla collaudatissima organizzazione Rampitour, con un evento proposto da una neo costituita società sportiva fassana, che non aveva nel proprio curriculum quel bagaglio di esperienza organizzativa espressamente richiesta dagli stessi regolamenti federali.
Ciononostante, come in tutte le situazioni nelle quali si vuole raggiungere un risultato contro ogni ragionevolezza, la neonata Val di Fassa Bike ha usufruito di un escamotage, chiedendo ed ottenendo di entrare a forza nel calendario internazionale e determinando così una situazione di incompatibilità regolamentare con la «Rampilonga». Una operazione che la Federciclismo non ha minimamente ostacolato.
Niente più «Rampilonga» quindi. Che importa? Si pedalerà lo stesso, sotto altre insegne. Restano, però, due interrogativi a dir poco inquietanti.
Uno per gli organizzatori di eventi importanti, che non troveranno nelle norme regolamentari federali grandi tutele per gli sforzi profusi nel tempo, l’altro per tutti coloro che hanno imparato ad apprezzare e ad amare la «Rampilonga» e da oggi se ne trovano orfani senza alcuna apparente ragione.
Avremmo anche potuto, è il caso di ricordarlo, organizzare la «Rampilonga» 2008 in un’altra località e sotto l’egida di un ente sportivo diverso dalla Federazione Ciclistica Italiana, ma in questo modo avrebbe perso parte del proprio innegabile prestigio e soprattutto non sarebbero emerse le responsabilità che hanno generato questa autentica ingiustizia, sulle quali invece è auspicabile aprire un’indagine approfondita, almeno da parte della stampa di settore, che dia vita ad un dibattito serio e costruttivo.
Chissà che il sacrificio di una "regina" non serva a far sì che i diritti e lo sport possano sottrarsi ai condizionamenti e alle prevaricazioni di pochi furbetti, come è avvenuto in questo caso.
Alla luce di tutto ciò, anche per coerenza morale, il Comitato Organizzatore del Rampitour del Trentino e del Rampitour d’Italia hanno annullato entrambi i circuiti, una scelta dolorosa, ma necessaria per portare alla luce quanto è accaduto.
Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che in questi quattro lustri hanno sostenuto la «Rampilonga» e tutte le gare del Rampitour, partecipanti compresi.



Trento, 6 febbraio 2008
Comitato organizzatore del Rampitour del Trentino
Comitato organizzatore del Rampitour d’Italia
 

flavionus

Biker grossissimus
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Radon & Argon
ma non siamo in monopolio quindi la val di fassa è libera di decidere ..............


poi le altre gare si potevano fare ugualmente ...........
 

achille

Biker grossissimus
Ragazzi tranquilli il mondo gira ugualmente anche senza Rampilonga e Rampitour...fra un anno sarà solo un ricordo, fra qualche leggeremo dell'evento su qualche rivista o libro dedicato alla MTB, nel frattempo altre gare e altri organizzatori con nuove idee e programmi prenderanno il suo posto.
Dietro alla morte di un evento c'è sempre l'incapacità di chi l'organizza.
 

rampiboss

Biker novus
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Ragazzi tranquilli il mondo gira ugualmente anche senza Rampilonga e Rampitour...fra un anno sarà solo un ricordo, fra qualche leggeremo dell'evento su qualche rivista o libro dedicato alla MTB, nel frattempo altre gare e altri organizzatori con nuove idee e programmi prenderanno il suo posto.
Dietro alla morte di un evento c'è sempre l'incapacità di chi l'organizza.

Caro Achille,
nel ringraziarti per la gratuita patente di incompetenza assegnatami vorrei farti notare che è perlomeno semplicistico, e riduttivo, liquidare la Rampilonga come una delle tante gare che durano lo spazio di un mattino.
Il fatto di non parteciparvi più non ti stravolgerà di certo la vita ma sicuramente viene a mancare una manifestazione che non è una delle tante gare di MTB.
 
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lens83

Biker serius
9/3/05
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Ragazzi tranquilli il mondo gira ugualmente anche senza Rampilonga e Rampitour...fra un anno sarà solo un ricordo, fra qualche leggeremo dell'evento su qualche rivista o libro dedicato alla MTB, nel frattempo altre gare e altri organizzatori con nuove idee e programmi prenderanno il suo posto.
Dietro alla morte di un evento c'è sempre l'incapacità di chi l'organizza.

l'ultima frase secondo me e proprio una ca$$ata.
solo perchè un evento non si disputa più, non si puo affermare generalmente che gli organizzatori siano degli incapaci.
 
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achille

Biker grossissimus
Caro Achille,
nel ringraziarti per la gratuita patente di incompetenza assegnatami vorrei farti notare che è perlomeno semplicistico, e riduttivo, liquidare la Rampilonga come una delle tante gare che durano lo spazio di un mattino.
Il fatto di non parteciparvi più non ti stravolgerà di certo la vita ma sicuramente viene a mancare una manifestazione che non è una delle tante gare di MTB.

Certo che dispiace e che diamine....
 
Stato
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