Questa mi para una follia, sinceramente
... anche escludendo l'uso in gara, che sarebbe demenza totale, chi pedale da amatore con "spirito XC" vuole dare tutto in salita, e usare i flat, anche i migliori del mondo, sarebbe come salire coi pesi attaccati: nulla più che un allenamento, e non divertimento*.
...
Perdonami, ma a me questa pare una clamorosa e spropositata forzatura, onestamente. Capisco bene la frase con "intento wow", che magari - anche per volontà di sintesi - va oltre il suo significato letterale, ma pare che si stia parlando di sport diversi..
Vado in bici da corsa da quando avevo 15 anni e in un modo o nell'altro (ho iniziato che esistevano ancora le cinghie di cuoio o le gabbiette in metallo..) ho sempre pedalato agganciato, quindi so bene di cosa si sta parlando, ma su MTB non c'è un solo aspetto (se non posturale) che mi può far preferire l'uso di SPD rispetto ai FLAT, se non su percorsi che potrei affrontare anche con la bici da cross.
Questo è chiaramente legato alle mie preferenze e non può certo essere una regola, ma che la "fazione SPD" ogni volta che si parla di FLAT cerchi di farlo passare come uno sport diverso o una pratica degradante per il ciclismo stesso, francamente mi lascia ogni volta interdetto.
Con i FLAT, dei buoni FLAT ed una scarpa adatta, naturalmente, quale sarebbe l'impedimento, per capirci?
Io utilizzo dei VP Components, tra l'altro leggeri, "bellini" ed economici a 10 pin (che consiglio a [MENTION=113053]RampyRock[/MENTION] e che personalmente preferisco agli Exustar che ho sulla 26"), non perdo MAI la presa, pedalo "rotondo" (quando necessario..) tirando fino al punto morto superiore (da seduto, in piedi no, quella è una differenza importante, ma sulla MTB non mi alzo mai se non per rilanciare qualche decina di mt..) e spingo sui pedali nella stessa maniera.
Cosa ci sarebbe di così penalizzante? In salita poi, davvero non riesco a capire!
Immagino che ne avrete discusso fino allo sfinimento, è normale, ma...io non c'ero e quindi posso intervenire solo ora e se avrai voglia di darmi un ragguaglio te ne sarò grato.
Vado in MTB da poco, faccio circa 900km al mese da quattro mesi, quindi in meno di 4000km è chiaro che non ho una vasta esperienza, ma quando ho provato gli SPD non mi hanno fatto né caldo, né freddo...anzi freddo sì, sudare freddo, in tutte quelle occasioni in cui sono abituato a dare una zampata per evitare di cadere o per appoggiarmi ad una roccia o ad un albero per darmi una spinta, etc.., tutte situazioni che vanno oltre l'avere dimistichezza con lo sgancio rapido degli attacchi.
Mi scuso ancora, ma a me questo dei pedali (in generale) sembra uno di quei discorsi "assolutistici" che saltano fuori quando si parla di tubeless, lubrificazione, formati di
ruote, valvole, fondelli etc.., ovvero argomenti che pur presentando degli aspetti oggettivi, per gran parte sono da ricondursi a preferenze ed esigenze personali, quindi non
risolvibili con una sola verità assoluta e inequivocabile, come spesso vengono trattati.
In definitiva: gli SPD possono fornire alcuni vantaggi in alcune condizioni, a patto che non risultino dei "deterrenti psicologici" tali da vanificare i suddetti vantaggi, e credo che si possa essere "oggettivamente d'accordo" con questo, ma cosa trasformerebbe una salita in MTB coi FLAT sotto i piedi in un supplizio - cito - "
..con i pesi attaccati" e "
nulla più che un allenamento, e non divertimento"?
o-o
[MENTION=113053]RampyRock[/MENTION]
QUESTI sono i miei FLAT. Ho anche gli Exustar 525, scelti a suo tempo dalla mia dolce ed esteta metà per la 26" che usa prevalentemente lei, ed i VP hanno pin più appuntiti, pesano meno e hanno una piattaforma leggermente più grande. Naturalmente i catarifrangenti si possono togliere (e rimettere). I pin di ricambio sono universali, o quantomeno ce ne sono pochi modelli compatibili con molti pedali di varie marche.
In definitiva non c'è molta differenza dal punto di vista funzionale, però vale la pena prenderli in considerazione, costano meno e possono anche piacere di più..