Ho visto la discussione calda e intervengo nonostante a me questa bellissima manifestazione (che unisce vari interessi) interessa il giusto anche perché credo che non sarò mai in grado di farla.
Guardate che questa sotto sotto è una gara.
Ma se uno si vuol fare una spedizione turistica in bici di più giorni, in completa autonomia per testare i suoi limiti attraverso una qualsiasi regione italiana, ha bisogno di segnarsi ad una manifestazione organizzata con tante altre persone e con meccanismi che seguono il percorso e misurano il tempo?
Assolutamente no!
Uno se non va in solitaria per davvero, al limite ingaggia i suoi amici fidati e se la organizza quando e come vuole, senza tanti altri ciclisti a rompere il pathos della solitudine e dell’avventura.
Così sì che uno sarebbe da solo a sfidare se stesso e i suoi limiti, se proprio è alla ricerca di quello.
Quando si è in tanti, è gioco forza che il compito primario sia arrivare davanti agli altri e secondariamente si pensi a battere se stesso.
Sempre meglio arrivare primi senza aver battuto se stessi che arrivare secondi ma essersi migliorati.
Questa sarebbe solo una mezza soddisfazione.
In questo caso dove c’è spazio di interpretazione, ognuno fa bene a interpretarla a modo suo.
Quindi chi la fa come gara gareggia e visto che non è una gara ufficiale può anche prendere di bischero da quelli che la fanno per girata viceversa quelli che gareggiano possono compiacersi del proprio tempo e dei poveracci che alla fine ci hanno messo il triplo.
Alla fine tutti felici e contenti, basta arrivare in fondo.
Tutto questo secondo me (non uso quel kazzo di acronimo americano che fa tanto figo).
Poi c’è anche chi se la prende perché viene definito Hero dal sottoscritto, quando in un giorno pedala 13 ore facendo 195 km e 3700 mt di dislivello (e il giorno dopo riparte).
No comment.