L'AntiMarketing!

sembola

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una nera e l'altra pure
In regime di concorrenza perfetta ciò non sarebbe possibile, ma nel nostro settore ad esempio delle trasmissioni, in cui Shimano e Sram detengono il totale del mercato delle trasmissioni con addirittura una fascia di utenti intorno al 40% che usano un gruppo misto tra i due, qualora si accordassero per indirizzare il mercato potenzialmente ne avrebbero imho la forza.
E lo fanno? :spetteguless:
Lo ripeto ancora una volta, una cosa sono i fatti, un'altra i desideri, i timori e le opinioni...
 

Andrea321

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ho appena letto la presentazione di un nuovo casco da am, molto bello e molto caro (160€ e niente materiali esoterici, niente kevlar, carbonio, ecc), però leggo che "...con l’incastro di uno scheletro omotetico sul retro del casco, permette di diffondere al massimo la pressione generata dalla compressione dell’urto e dissipare così la forza d’impatto sull’insieme della calotta"....tutto questo per cercare di giustificarne il prezzo (per me) esorbitante ?
Io sinceramente speravo che il momento di crisi che stiamo attraversando potesse servire anche per dare una calmierata ai prezzi (a mio avviso, in certi casi, abbastanza difficili da giustificare) ma vedo che sono speranze vane.
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Io sinceramente speravo che il momento di crisi che stiamo attraversando potesse servire anche per dare una calmierata ai prezzi (a mio avviso, in certi casi, abbastanza difficili da giustificare) ma vedo che sono speranze vane.
Perchè dovrebbero calmierare i prezzi finchè l'oggetto si vende? :spetteguless:
Senza contare che il segmento alto è quello che risente meno della crisi.
 

motobimbo

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"I cuscinetti ceramici combinano una maggiore velocità ad un minore sforzo ed aumentano considerevolmente la durabilità per i tuoi componenti di altissima gamma. Tests effettuati presso laboratori certificati dimostrano un aumento di ca. il 4% della velocità, che corrisponde ad oltre un guadagno in 20-40m in ogni chilometro di pedalata con lo stessa propulsione di energia. Molto più del distacco necessario per una vittoria definitiva."

:roll:
 

ANDREAMASE

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una da strada, una no e una via di mezzo...
"I cuscinetti ceramici combinano una maggiore velocità ad un minore sforzo ed aumentano considerevolmente la durabilità per i tuoi componenti di altissima gamma. Tests effettuati presso laboratori certificati dimostrano un aumento di ca. il 4% della velocità, che corrisponde ad oltre un guadagno in 20-40m in ogni chilometro di pedalata con lo stessa propulsione di energia. Molto più del distacco necessario per una vittoria definitiva."

:roll:

30 m nell'ultimo km....interessante, potrei vincerci una tappa al tour!!!!
:spetteguless: il problema è fare i 199 km precedenti ed evitare la volata vicino a CAV!!!!:hahaha::hahaha::hahaha:
 

motobimbo

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30 m nell'ultimo km....interessante, potrei vincerci una tappa al tour!!!!
:spetteguless: il problema è fare i 199 km precedenti ed evitare la volata vicino a CAV!!!!:hahaha::hahaha::hahaha:

si...c'è comunque il discorso della "vittoria definitiva" che non ho capito bene cosa voglia dire...forse intendono che anche se ti controllano con l'antidoping e risulti positivo non possono toglierti il titolo? :smile:
 
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salta_foss

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"I cuscinetti ceramici combinano una maggiore velocità ad un minore sforzo ed aumentano considerevolmente la durabilità per i tuoi componenti di altissima gamma. Tests effettuati presso laboratori certificati dimostrano un aumento di ca. il 4% della velocità, che corrisponde ad oltre un guadagno in 20-40m in ogni chilometro di pedalata con lo stessa propulsione di energia. Molto più del distacco necessario per una vittoria definitiva."

:roll:

quella dei cuscinetti ceramici è il top
 

raven

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ho appena letto la presentazione di un nuovo casco da am, molto bello e molto caro (160€ e niente materiali esoterici, niente kevlar, carbonio, ecc), però leggo che "...con l’incastro di uno scheletro omotetico sul retro del casco, permette di diffondere al massimo la pressione generata dalla compressione dell’urto e dissipare così la forza d’impatto sull’insieme della calotta"....tutto questo per cercare di giustificarne il prezzo (per me) esorbitante ?
Io sinceramente speravo che il momento di crisi che stiamo attraversando potesse servire anche per dare una calmierata ai prezzi (a mio avviso, in certi casi, abbastanza difficili da giustificare) ma vedo che sono speranze vane.

Torno a ripetere che si sta analizzando la questione dal punto di vista sbagliato....
L'azienda non deve giustificare il prezzo al consumatore!
L'azienda prima studia il mercato ed individua una domanda per un certo bene ad un certo prezzo, poi lo crea in modo da riuscire a mantenere il margine al prezzo che ha stabilito prima di decidere di produrre il bene!
Quello che deve giustificare il prezzo e l'utente a se stesso! l'azienda, dal canto suo, deve solo sperare di aver fatto bene la segmentazione del mercato e di aver capito correttamente la domanda!
Se un oggetto che si vuole comprare e al di fuori della portata dell'utente e perche l'azienda ha scelto di posizionarlo in quel punto, non e un'ingiustizia cosmica. Al momento di stabilire il prezzo e stimare la relativa domanda (ogni azienda stima la propria domanda a vari livelli di prezzo, ottenendo una curva che e' per ovvie ragioni avente pendenza negativa, sarebbe a dire che e' chiaro a tutti che piu' un bene e caro e meno la gente lo compra) si fa uso di distribuzioni probabilistiche, Cosa vuol dire? Significa che se io sono in dubbio e non compro un oggetto perche fuori dl mio budget, dato un campione significativo ci sara qualcuno che invece t
fara la "pazzia" e lo comprera anche se fuori budget, alla fine il numero stimato dall'azienda sarà molto vicino a quello effettivo . Credo che sia questo uno dei motivi di confusione, molti utenti ritengono che il proprio vissuto sia universale e credono che il mercato debba essere a loro forma e somiglianza!
 
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giorgibe

Biker infernalis
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si...c'è comunque il discorso della "vittoria definitiva" che non ho capito bene cosa voglia dire...forse intendono che anche se ti controllano con l'antidoping e risulti positivo non possono toglierti il titolo? :smile:

parlando seriamente: ma hai mai considerato la possibilità di fare l' autore di testi satirico/umoristici ?.... ( magari già lo fai.....)
 

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Ho un noleggio...
Va da se che il limite tra bisogno indotto e bisogno reale lo stabilisce l'acquirente.

Quello che non mi piace del marketing (place to market) é che gioca spesso sulla non consapevolezza.

Il topic serve a fornire un approccio critico, diverso dalle riviste che ripetono sostanzialmente la pubblicità della pagina successiva, un approccio che vada al di la dei roboanti annunci pubblicitari e che porti a dire cosa abbiamo di vero e cosa fa parte della tecnica di vendita? Per questo l'ho aperto e cercheró di non farlo dirottare.

Le segnalazioni ironiche sul casco e cuscinetto magico potranno infastidire gli operatori del settore, ma in definitiva quei testi qualcuno li avrá scritti...un direttore marketing suppongo...e che risultato voleva ottenere?
non penso le abbia scritte uno sciocco ma qualcuno che punta a un potenziale acquirente che a quelle cose creda davvero...
 

Andrea321

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Torno a ripetere che si sta analizzando la questione dal punto di vista sbagliato....
L'azienda non deve giustificare il prezzo al consumatore!
L'azienda prima studia il mercato ed individua una domanda per un certo bene ad un certo prezzo, poi lo crea in modo da riuscire a mantenere il margine al prezzo che ha stabilito prima di decidere di produrre il bene!
Quello che deve giustificare il prezzo e l'utente a se stesso! l'azienda, dal canto suo, deve solo sperare di aver fatto bene la segmentazione del mercato e di aver capito correttamente la domanda!
Se un oggetto che si vuole comprare e al di fuori della portata dell'utente e perche l'azienda ha scelto di posizionarlo in quel punto, non e un'ingiustizia cosmica. Al momento di stabilire il prezzo e stimare la relativa domanda (ogni azienda stima la propria domanda a vari livelli di prezzo, ottenendo una curva che e' per ovvie ragioni avente pendenza negativa, sarebbe a dire che e' chiaro a tutti che piu' un bene e caro e meno la gente lo compra) si fa uso di distribuzioni probabilistiche, Cosa vuol dire? Significa che se io sono in dubbio e non compro un oggetto perche fuori dl mio budget, dato un campione significativo ci sara qualcuno che invece t
fara la "pazzia" e lo comprera anche se fuori budget, alla fine il numero stimato dall'azienda sarà molto vicino a quello effettivo . Credo che sia questo uno dei motivi di confusione, molti utenti ritengono che il proprio vissuto sia universale e credono che il mercato debba essere a loro forma e somiglianza!

concordo che l'azienda non deve giustificare niente (però non dovrebbe neanche rimanere seccata se qualcuno si permette di criticare un prezzo ritenuto eccessivamente alto), l'acquirente ha una vasta scelta e nessuno gli punta una pistola alla testa.
Io volevo solamente mettere in risalto quanto i vari comunicati stampa siano sempre più pieni di paroloni e di specifiche (più o meno tecniche) o di fantomatiche promesse quanto più la fascia di prezzo tenda all'alto, segno che forse oltre al bene come tale si cerca di andare oltre. Questo immagino faccia appunto parte del marketing, immagino che un bene popolare (cioè ad un prezzo basso) non abbia bisogno di tante sigle, tecnologie mirabolanti, materiale esoterici o altro per essere venduto mentre invece per i prodotti di fascia alta c'è bisogno di più 'contorno' per essere venduti.
Quanto poi questo 'contorno' serva davvero è lasciato alle facoltà dell'acquirente.
Ho scoperto l'acqua calda, eh ? :smile:
 

sembola

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Va da se che il limite tra bisogno indotto e bisogno reale lo stabilisce l'acquirente.
Ma se l'acquirente trova "reale" il bisogno di un casco con struttura omotetica, perchè pensi che la tua percezione sia più giusta della sua? Di che stiamo a parlare allora? :spetteguless:

Il topic serve a fornire un approccio critico, diverso dalle riviste che ripetono sostanzialmente la pubblicità della pagina successiva, un approccio che vada al di la dei roboanti annunci pubblicitari e che porti a dire cosa abbiamo di vero e cosa fa parte della tecnica di vendita? Per questo l'ho aperto e cercheró di non farlo dirottare.
TUTTO fa parte della tecnica di vendita: cose "vere" e cose meno vere, elementi tangibili (materiali, tecnologie, prezzo) e cose intangibili (reputazione o prestigio del marchio). L'errore che sto cercando di contestare da 20 pagine è tutto qua, se "il marketing" è cattivo è cattivo tutto, ANCHE quando convince ad andare in bici con il cancello e NON SOLO quando fa sbavare per la BronsonC...


Le segnalazioni ironiche sul casco e cuscinetto magico potranno infastidire gli operatori del settore, ma in definitiva quei testi qualcuno li avrá scritti...un direttore marketing suppongo...e che risultato voleva ottenere?
non penso le abbia scritte uno sciocco ma qualcuno che punta a un potenziale acquirente che a quelle cose creda davvero...
A me sembra che a parte qualche esempio siamo in presenza di un' approccio altrettanto ideologico, della serie "il marketing è un bieco complotto dell' industria e tutti sono dei pecoroni boccaloni". Il che può essere, ma allora siamo boccaloni anche tutti noi per il semplice fatto che abbiamo acquistato una bici :spetteguless:
Altrimenti finisce che il "marketing cattivo" è quello dei prodotti che comperano gli altri...;-)

concordo che l'azienda non deve giustificare niente (però non dovrebbe neanche rimanere seccata se qualcuno si permette di criticare un prezzo ritenuto eccessivamente alto), l'acquirente ha una vasta scelta e nessuno gli punta una pistola alla testa.
Concordo in pieno. Se fai un prodotto di alta gamma non devi offenderti se qualcuno critica il prezzo: se si gioca con delle regole occorre rispettarle fino in fondo ;-)
 

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Ho un noleggio...
io non so cosa rispondere ancora... Sembola qui non va sotto processo la funzione aziendale marketing, cerco invece di segnalare la presenza della parte di esso che svolge il compito di induzione all'acquisto con una certa cognizione di causa visto che...

Grazie a tecniche di marketing posso stare un giorno intero a parlarti bene di una caratteristica del mio prodotto e fare il contrario il giorno dopo, ma bisogna saper riconoscere questa attività, senza confondere prima il concetto di marketing con altre funzioni aziendali quali la produzione...(perché se nelle piccole aziende c'é uno che fa un pó tutto, nelle grandi le funzioni sono distinte e lo stesso marketing é ulteriormente suddiviso, personalmente nel mio ruolo di xxx sono molto a contatto ad es. col marketing strategico)

mettiamola cosi...conosco una azienda ( leader mondiali) che inscatola diversamente la stessa cosa vendendola con politiche di pricing completamente diverse e nello stesso mercato...il gioco é tutto nella percezione, apparenza, nella scatola capisci?
La gente compra questi prodotti (14% degli italiani nel 2012) in base a strategie di puro marketing che consentono di giustificare un prezzo che da 9 passa a 16 euro per il medesimo articolo solo a seconda del brand con cui é veicolato (sette inscatolamenti per un mercato).
Per vendere a 9 il marketing fatto il pricing non alza un dito, ma per vendere a 16 caro Sembola ti alza un tale cinema su televisioni giornali e blog di cui non puoi avere idea di cosa c'é dietro, ma davvero...se ricapiti dalle mie parti te la racconto tutta. Questo é quel che avviene in un mercato molto polverizzato perché con quelle percentuali non sei un vero leader di mercato come quelli citati nei post precedenti che hanno in due il 100% per cui immagina solo qual è la forza esprimibile dal loro marketing.

guardati come sei vestito oggi, che macchina hai, che sistema operativo e che pc o telefono o operatore usi...e magari credi di aver scelto tutto tu da solo anche...quando hai comprato il prodotto dell'azienda di cui ti ho parlato
 

sembola

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io non so cosa rispondere ancora... Sembola qui non va sotto processo la funzione aziendale marketing, cerco invece di segnalare la presenza della parte di esso che svolge il compito di induzione all'acquisto con una certa cognizione di causa visto che...

Grazie a tecniche di marketing posso stare un giorno intero a parlarti bene di una caratteristica del mio prodotto e fare il contrario il giorno dopo, ma bisogna saper riconoscere questa attività, senza confondere prima il concetto di marketing con altre funzioni aziendali quali la produzione...(perché se nelle piccole aziende c'é uno che fa un pó tutto, nelle grandi le funzioni sono distinte e lo stesso marketing é ulteriormente suddiviso, personalmente nel mio ruolo di xxx sono molto a contatto ad es. col marketing strategico)

mettiamola cosi...conosco una azienda ( leader mondiali) che inscatola diversamente la stessa cosa vendendola con politiche di pricing completamente diverse e nello stesso mercato...il gioco é tutto nella percezione, apparenza, nella scatola capisci?
La gente compra questi prodotti (14% degli italiani nel 2012) in base a strategie di puro marketing che consentono di giustificare un prezzo che da 9 passa a 16 euro per il medesimo articolo solo a seconda del brand con cui é veicolato (sette inscatolamenti per un mercato).
Per vendere a 9 il marketing fatto il pricing non alza un dito, ma per vendere a 16 caro Sembola ti alza un tale cinema su televisioni giornali e blog di cui non puoi avere idea di cosa c'é dietro, ma davvero...se ricapiti dalle mie parti te la racconto tutta. Questo é quel che avviene in un mercato molto polverizzato perché con quelle percentuali non sei un vero leader di mercato come quelli citati nei post precedenti che hanno in due il 100% per cui immagina solo qual è la forza esprimibile dal loro marketing.

guardati come sei vestito oggi, che macchina hai, che sistema operativo e che pc o telefono o operatore usi...e magari credi di aver scelto tutto tu da solo anche...quando hai comprato il prodotto dell'azienda di cui ti ho parlato

Eot, io di libri che parlano di marketing "dall' interno" ne ho a disposizione nel giro di un paio di minuti un paio di migliaia: non mi racconti nulla di nuovo :spetteguless:

Ma ripeto il concetto, è un "bisogno imposto" anche quello di andare in bici. Se partiamo dall' intento di "sbugiardare i cattivi" Decathlon vale Santa Cruz, entrambe sono aziende che come obiettivo hanno la massimizzazione dei profitti e che usano entrambe il marketing a pieno vapore.

Insomma, ben venga la conspevolezza, ma che sia a tutto tondo ed evitando operazioni stucchevoli e paternalistiche. Perchè riconosciamolo, chi vuole informarsi sul serio oggi non ha certo bisogno che arrivino il Sembola o l'EoT di turno a spiegargli come va il mondo, e chi compera quella bici perchè crede che lo faccia sentire come quelli col caschetto argentoblù che zompano continuerà a farlo.
 

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